Arriveranno questa sera le comunicazioni del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani con gli aggiornamenti sulle misure in vigore da lunedì in Toscana. La fascia di colore regionale, che verrà sancita con decreto del Ministro della Salute, dovrebbe essere ancora una volta quella arancione, ma stavolta appare difficile che la zona aretina, e la Valtiberina in particolare, possano evitare la zona rossa. Ad oggi, se prendiamo in considerazione i report Covid pervenuti dalla Asl Toscana Sud Est nei sette giorni compresi tra il 5 e l’11 marzo, vediamo che l’incidenza dei nuovi casi su 100.000 abitanti a livello provinciale raggiunge quota 261, dunque al di sopra della soglia critica di 250.
Restringendo l’analisi al solo territorio valtiberino, il dato arriva a 277. Tra i singoli comuni sforano la soglia Sansepolcro, con 357 nuovi casi settimanali su 100.000 abitanti, Anghiari con 274 e Badia Tedalda con 396. Naturalmente, meno sono gli abitanti del territorio di riferimento e più impatta ogni singolo caso, quindi a Badia, che ha poco più di mille abitanti, bastano le quattro positività di questa settimana, riproporzionate su 100.000 abitanti, a far avvicinare a quota 400. L’assenza di nuovi positivi negli ultimi quattro giorni abbassa invece il tasso a Monterchi, che non è più sopra la soglia e si attesta a 177. Pieve Santo Stefano è a 98 e Sestino a 81, mentre Caprese non ha fatto registrare casi, e di conseguenza il tasso settimanale non può che essere zero.
Oltre al numero di nuovi positivi, sulla valutazione delle misure da adottare incide anche la diffusione delle varianti brasiliana, inglese e sudafricana. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché nel nostro territorio scattino quelle restrizioni già da tempo paventate ma che finora erano state evitate. In giornata Giani si riunirà di nuovo a distanza con i sindaci aretini, come avvenuto già martedì scorso, e poi dovrebbe comunicare quanto emerso dalle valutazioni di queste ore: da capire se effettivamente scatterà la zona rossa ed eventualmente se riguarderà l’intera provincia, come sembra probabile, o territori più circoscritti.
L’eventuale passaggio in zona rossa comporterà, tra l’altro, il divieto di circolazione anche all’interno del territorio del proprio comune, salvo motivi di lavoro, salute e necessità, per giustificare i quali servirà l’autocertificazione. Oltre a bar ristoranti, che come in fascia arancione potranno lavorare solo per asporto e per consegne a domicilio, chiuderanno anche i negozi di beni non necessari e, novità dell’ultimo dpcm Draghi, dovranno abbassare le saracinesche anche parrucchieri e centri estetici.
Sempre oggi dovrebbero arrivare anche le decisioni del Consiglio dei Ministri su nuove restrizioni da introdurre a livello nazionale, tra le quali si parla del lockdown nei fine settimana indipendentemente dalla fascia di colore e dell’anticipo del coprifuoco.