Zona rossa, attesa per le decisioni relative alla settimana prossima

Domani le comunicazioni del presidente Giani, mentre torna a rischio chiusura l'intera regione. In Valtiberina ad oggi numeri in miglioramento

Attesa per l’ormai consueta diretta Facebook del venerdì sera del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani. Le comunicazioni di domani renderanno tra l’altro noto se la zona rossa in vigore da lunedì in provincia di Arezzo verrà prorogata anche alla prossima settimana. Il provvedimento era stato annunciato venerdì scorso sulla base sia della circolazione delle varianti di coronavirus, sia del tasso di nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti, che superava il limite di 250 a livello provinciale, nel distretto socio-sanitario Arezzo-Casentino-Valtiberina e in alcuni comuni della Valtiberina stessa, cioè Sansepolcro, Anghiari e Badia Tedalda.

I numeri ad oggi appaiono più incoraggianti rispetto a quelli della scorsa settimana. Se prendiamo in considerazione i dati forniti dall’azienda sanitaria nei sette report Covid quotidiani pubblicati tra l’11 e il 17 marzo, la provincia di Arezzo risulta a quota 245 casi settimanali ogni 100.000 abitanti, e quindi leggermente al di sotto della soglia critica. La zona-distretto Arezzo-Casentino-Valtiberina è a 269, quindi ancora al di sopra, ma il dato della Valtiberina è adesso il migliore, attestandosi a 143 (contro i 313 di Arezzo e i 255 del Casentino). Tra i comuni della Valtiberina nessuno supera la soglia: il dato più alto è quello di Sansepolcro (dove il tasso, sempre rapportato a 100.000 abitanti, è 208), seguono Anghiari (109), Badia Tedalda (99), Caprese Michelangelo (72), Monterchi (59) e Pieve Santo Stefano (33). A quota zero Sestino, che negli ultimi sette giorni non ha fatto registrare casi. Se estendiamo l’analisi agli ultimi 14 giorni, con il limite critico che diventa 500 casi ogni 100.000 abitanti, tra i sette comuni sfora solo Sansepolcro (564), mentre la Valtiberina è a 420 e la provincia si avvicina alla soglia (498).

Non va comunque dimenticato che il tasso di nuovi casi non è l’unico parametro considerato per determinare le restrizioni, visto che riveste un peso significativo anche la diffusione delle varianti. L’ultimo aggiornamento dell’azienda Usl Toscana Sud Est a questo proposito, lunedì, riferiva di 119 casi di variante in provincia di Arezzo (49 di quella inglese, 68 di quella brasiliana e due di quella sudafricana).

Naturalmente tutte le considerazioni sulla provincia di Arezzo perderebbero di attualità qualora l’intera Toscana dovesse passare alla zona rossa per decisione ministeriale. Prevale la fiducia rispetto a un’ulteriore permanenza in area arancione, anche se nelle ultime ore l’ipotesi dell’estensione delle restrizioni massime a tutta la regione è tornata a farsi strada. Anche su questo aspetto le decisioni ufficiali verranno comunque comunicate domani.

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