Violenza di genere, tante iniziative anche in Valtiberina

Ricca di appuntamenti la settimana della giornata internazionale che ricorre il 25 novembre. Resi noti i dati degli accessi per Codice Rosa ai pronto soccorso della Usl Toscana sud est

Una delle panchine rosse presso il parchetto di San Puccio a Sansepolcro

Ricorre giovedì 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Proprio in quella data Sansepolcro ospiterà un importate convegno organizzato da Inner Wheel, Fidapa e Soroptimist che si svolgerà alle 17 presso il Borgo Palace Hotel. A condurre l’incontro l’assessore del comune di Anghiari Ilaria Lorenzini. Interverranno la procuratrice presso il tribunale dei minori di Firenze Ersilia Spena, la vicepresidente del centro antiviolenza Pronto Donna di Arezzo Piera Santoro, Maurita Lombardi dell’associazione Liberamente Donna, la psicopedagogista Francesca Pizzuti e la referente di zona del tavolo provinciale a contrasto della violenza di genere Catia Del Furia.

Sempre alle ore 17 del 25 novembre in programma una delle due iniziative organizzate per la giornata dal comune di Sansepolcro. Appuntamento presso il giardinetto di San Puccio per un ricordo delle vittime di femminicidio, a cui sono dedicate le tre panchine rosse installate nelle settimane scorse in quello spazio verde. La sera alle 21, invece, sarà la sala del consiglio comunale ad ospitare l’incontro “Violenza e discriminazione sulle donne nel web”, con la psicoterapeuta Elisa Marcheselli e le letture, a cura di Laboratori Permanenti, di Roberto Cangi, Paola Giunti e Antigona Mustafa. “Per il 25 novembre abbiamo pensato ad un programma che unisca il ricordo alla riflessione, l’informazione all’ascolto – ha commentato l’assessore biturgense alle pari opportunità Valeria Noferi – Il fenomeno terribile della violenza sulle donne ha tante sfaccettature, cerchiamo di tenere alta l’attenzione su tutti gli aspetti e di realizzare occasioni di confronto”.

Eventi anche sabato 27 novembre con “L’arte della rinascita”, dalle 16 alle 19 presso CasermArcheologica. Nell’occasione sarà allestito uno spazio espositivo a cura dell’associazione A Mano Libera di Badia Tedalda, si svolgerà la performance itinerante “Teatro in panchina” e ancora ci sarà spazio per i brani musicali di Lucia Capaccioni, Matilde Bianchini e Anna Venturini, le conversazioni con le attrici Iris Basilicata e Valentina Ghelfi e infine il confronto tra Mara Ronchi, Annalisa Di Carlo e Loretta Gianni.

La settimana sarà anche caratterizzata dalla presentazione – domani a Firenze – del tredicesimo Rapporto sulla violenza di genere in Toscana, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Già resi noti, invece, i dati relativi al Codice Rosa, il pronto soccorso per le vittime di violenza riservato in particolare a donne, bambini e persone discriminate. Questa l’analisi da parte dell’azienda sanitaria in merito agli accessi per Codice Rosa ai pronto soccorso della Usl Toscana sud est nei primi nove mesi del 2021 (dati scaricabili qui):

“Confrontandoli con lo stesso periodo dell’anno precedente si denota un aumento sia per gli adulti che per i minori, in particolar modo nel 3° trimestre. Tale incremento è in parte interpretabile alla luce della fine del periodo di lockdown e al ritorno ad una sorta di normalità dove si può uscire e circolare più liberamente, seppure sempre con le dovute cautele per il mantenimento del contagio da Covid, dove le vittime di violenza si sono sentite più tranquille a rivolgersi anche fisicamente al Pronto soccorso per essere prese in carico dal percorso Codice Rosa e ai centri anti-violenza. Di contro infatti, in piena pandemia, si è assistito a una diminuzione degli accessi e delle denunce mentre nel contempo aumentavano drammaticamente gli episodi di violenza contro le donne e le richieste di aiuto al 1522 (numero anti-violenza e stalking), in particolare di violenza domestica.  Le indicazioni di restare in casa, necessarie a contenere il contagio, hanno reso le donne ancora più soggette a episodi di violenza domestica, impossibilitate a chiedere aiuto recandosi ai centri di riferimento, isolate da parenti o amici a cui poter chiedere supporto, fisicamente “costrette” ad una vicinanza continua con il partner maltrattante”.

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