La serie di interviste di TeverePost con i presidenti delle commissioni consiliari permanenti che operano nell’ambito del Consiglio comunale di Sansepolcro prosegue oggi con l’esponente del Movimento 5 Stelle Catia Giorni. La consigliera comunale di opposizione è alla guida della commissione per lo studio e la formulazione dei regolamenti che, come la commissione bilancio, è una commissione di garanzia. Questo significa che la presidenza spetta alla minoranza e che la composizione è paritetica (tre commissari di maggioranza e tre di opposizione, anziché tre a due come nelle altre commissioni). L’esistenza delle commissioni di garanzia “è assolutamente fondamentale per la vita democratica e per il contributo che le forze di opposizione possono dare a una macchina amministrativa”, ha commentato in merito la stessa Giorni. Della commissione regolamenti, oltre alla presidente, fanno parte per la minoranza Alessandro Rivi (Lega) e Chiara Andreini (PD-InComune) e per la maggioranza Alessio Antonelli (Insieme Possiamo), Francesca Mercati (Il Nostro Borgo) e Giuseppe Torrisi (Democratici per Cambiare).
Come si sono svolti i lavori della commissione regolamenti durante questa legislatura?
Premetto che questo è un ruolo a cui tenevo molto, perché secondo me la commissione regolamenti è un organismo importantissimo per la macchina amministrativa e per la vita di ogni Comune, e quindi deve lavorare e deve lavorare bene. Sono molto orgogliosa di quello che è stato fatto dalla commissione in questi quattro anni, sia nell’attualizzare regolamenti già esistenti che nel predisporne alcuni completamente nuovi. Su temi di cui tra l’altro il mio gruppo aveva già parlato in campagna elettorale, quindi sono stata contenta di averli portati avanti una volta entrata in Consiglio. Il primo regolamento al quale abbiamo messo mano è stato quello che disciplinava le riprese del Consiglio comunale e la loro diffusione, una cosa che in altri Comuni già c’era mentre a Sansepolcro ancora no. Si tratta di un regolamento importante perché dà ai cittadini uno strumento utile per seguire le sedute in diretta in streaming e rivederle in qualsiasi momento, quindi favorisce la partecipazione. Tra l’altro si è rivelato particolarmente utile in questo periodo di Covid, visto che la maggior parte dei Consigli comunali in presenza è stata fatta a porte chiuse. Su questo regolamento non c’erano forti differenze di visione politica, ma nonostante ciò il lavoro è stato abbastanza lungo, ha richiesto 7-8 mesi riunendoci una volta ogni due settimane, perché comunque è stato necessario valutare molti aspetti: come rendere pubbliche le sedute, cosa riprendere e cosa no, se permettere la possibilità di rivedere successivamente le immagini o di estrarre degli spezzoni.
Quali altri temi sono stati affrontati?
Un altro regolamento su cui abbiamo lavorato tanto è stato quello che disciplina il gioco d’azzardo lecito. Ha portato dei cambiamenti visibili, perché siamo andati a intervenire sulle postazioni, sugli avvisi nelle attività commerciali, sulle insegne che potevano e non potevano essere messe. Devo dire con orgoglio che il nostro regolamento ha anticipato quello che è stato fatto sia in ambito regionale che nazionale, visto che è stato poi uno dei primi provvedimenti del Governo Conte. Anche qui c’è stato un lavoro unanime della commissione. Poi ci siamo occupati del regolamento per la videosorveglianza. Anche questo ha richiesto un lavoro impegnativo, perché il funzionamento delle telecamere va disciplinato bene, visto che coinvolge la privacy, il trattamento dei dati sensibili, le modalità di gestione delle riprese. Ancora, abbiamo realizzato il regolamento per l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale, con tutto il lavoro su rifiuti e beni comuni, anche qui con l’accordo di tutte le parti politiche. Quindi mi posso dire molto soddisfatta del lavoro che ha svolto questa commissione, che si è riunita molto spesso ed è stata con la commissione urbanistica una di quelle che ha lavorato di più, anche se ora ovviamente con il Covid c’è stata una frenata. Ho sempre ringraziato i componenti delle commissioni perché tutti hanno dato un apporto importante, anche se sicuramente ci sono stati degli argomenti in cui le sensibilità diverse si sono viste.
Quindi ci sono stati anche temi in cui non si è arrivati a risultati condivisi.
Sì, o magari si è arrivati a risultati ma si è fatto fatica. Mi riferisco in particolare a due regolamenti che hanno visto un lavoro lungo ma che hanno degli aspetti che ancora evidenziano delle criticità. Uno è il regolamento del Consiglio comunale. Era da tantissimo che non ci si metteva mano e le cose nel tempo sono cambiate, quindi si è ravvisata l’esigenza di svecchiare questo regolamento, per arrivare a uno strumento che rendesse più agevoli i lavori, più veloci le sedute. Anche qui c’è stato un contributo importante da parte di tutti i membri della commissione, anche perché riguarda quello che vai a fare in Consiglio, quindi anche il modo di presentare le interrogazioni, le mozioni. Ci siamo trovati tra l’altro ad affrontare questo regolamento in un momento particolare per la storia politica di Sansepolcro, dove c’è una forza di maggioranza e all’opposizione tutti gli altri partiti. Non è insomma la situazione standard, con una maggioranza e un’opposizione che si divide magari in pochi gruppi, qui c’erano tanti gruppi e quindi avevamo bisogno di trovare qualcosa che disciplinasse questa situazione particolare ma che andasse bene anche per il futuro in una situazione che potrebbe essere diversa. Purtroppo però questo lavoro di revisione non è andato in porto. C’è stato l’intervento pesante del sindaco, perché ad un certo punto volevamo dare anche delle tempistiche alle comunicazioni del sindaco e alla sua possibilità di intervenire. Forse si è impermalito, non lo sappiamo, però da quando abbiamo toccato quell’aspetto il regolamento è stato purtroppo abbuiato e non siamo più andati avanti. Mi dispiace perché era un lavoro che aveva preso la sua strada, spero che nella prossima legislatura ci possiamo tornare sopra.
E l’altro regolamento?
È uno di quelli a cui questa commissione ha lavorato di più e che resta un contributo molto importante: il regolamento sulla disciplina dell’uso dei prodotti fitosanitari, quindi dei pesticidi. Quando si è insediata questa amministrazione c’era un forte dibattito e si era creato anche un clima poco bello, una contrapposizione forte tra ambientalisti e agricoltori che non faceva bene a nessuno. Quindi il bisogno di un regolamento di questo tipo c’era ed era forte. Come commissione abbiamo iniziato a lavoraci molto presto, già a fine 2016, ed è stato un lavoro lunghissimo, di confronto con tantissime parti: abbiamo fatto diversi incontri con gli agricoltori, cioè i soggetti coinvolti in prima linea, con le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, i tecnici. Tutti i componenti della commissione hanno dato il loro contributo, anche se dopo devo fare una puntualizzazione su questo. Soprattutto la consigliera di maggioranza Francesca Mercati ci ha sempre creduto. Abbiamo considerato questo regolamento un vero e proprio strumento di pacificazione sociale, e alla fine è stato approvato ad aprile 2018. Al regolamento si deve il merito di aver messo un punto importante già con la sua esistenza, che ha allentato il dibattito, ma sull’attuazione c’è purtroppo da fare tanto e c’è bisogno di una volontà politica che finora non c’è stata. Dev’essere l’amministrazione a fare formazione ai vigili, a fare in modo che ci siano controlli, che le segnalazioni non vadano perse, che si mettano i necessari cartelli. Il lavoro della commissione qui ovviamente si ferma, speriamo che venga ripreso dalla prossima amministrazione, che ci creda e che faccia uno sforzo in più anche per farlo conoscere alle persone.
La preannunciata puntualizzazione?
Dicevo che tutti i commissari hanno lavorato a questo regolamento, ma c’è stato un episodio abbastanza spiacevole che non mi faccio problemi a dire. Il consigliere Rivi nel corso di un lavoro durato quasi due anni non aveva mai fatto uscite particolari, aveva collaborato tranquillamente senza mettere in evidenza criticità. Poi poco tempo prima che arrivassimo a finire i lavori si è completamente rimangiato tutto, ha ostacolato il regolamento e ha votato contro il lavoro che aveva sostenuto per un anno e mezzo, con un voltafaccia non bello. Questo mancato rispetto della parola data è un comportamento che personalmente non mi sono dimenticata, perché è una questione di coerenza. Va bene avere posizioni diverse, è utile al dibattito. Però fare un cambiamento così da un momento all’altro su un lavoro in cui tutti si erano impegnati tanto mi è sembrato poco coerente, e la coerenza quando si fa politica è un valore importantissimo.