VIDEO: Le polpette di patate alla maniera di Maurizio

Questa settimana l'associazione Le Centopelli propone un simpatico tutorial con una ricetta semplice e veloce a cura di Maurizio Bernardini

a cura di Meri Torelli

Questa settimana il nostro amico Maurizio Bernardini ci fa un regalo: cucina lui. Anche se le Polpette di Patate sono già passate nella nostra rubrica, ognuno ha il suo sistema e le proprie variazioni. Quindi guardiamo questo gustoso filmato e buon appetito a tutti.

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a cura di Antonella Greco

Le polpette di patate appena fritte, profumate e gustose possono essere un valido secondo piatto, ma anche un aperitivo interessante. E per cambiare un po’ strada, visto che abbiamo percorso sempre quella dei vini, oggi faremo un abbinamento azzardato per essere il consiglio di un sommelier. Uniamo la tradizione all’innovazione, un po’ come questa ricetta insolitamente raccontata attraverso un video. Ad accompagnare le polpette di patate metteremo un cocktail che è il simbolo del Brasile, ovvero la Caipirinha. A base di cachaça il cocktail è fatto con ghiaccio triturato, zucchero di canna e lime (ma gli amici barman nn me ne vogliano se nn sono precisa). Estremamente dissetante ma purtroppo anche abbastanza alcolico, quindi attenzione a nn dover guidare dopo averlo bevuto.

La cachaça è un distillato di mosto fermentato ottenuto dal succo della canna da zucchero e ciò che essenzialmente la distingue dal cugino rum ( o ron o rhum), è che quest’ultimo è generalmente prodotto con la melassa di canna da zucchero, un “sottoprodotto” rispetto al succo (ad eccezione del rum agricolo). Quando parliamo di “rum”, facciamo riferimento alla produzione delle colonie inglesi, il ron è spagnolo mentre il rhum è francese.

In Italia la cachaça è davvero poco conosciuta e ritenuta più da battaglia rispetto al rum, mentre in Brasile ne esistono tantissimi tipi e addirittura affinati per 17 anni, tanto da renderli davvero speciali quanto il rum. Abbiniamo la caipirinha perché è perfetta per sgrassare la bocca, ha un gusto delicato e in virtù dello zucchero di canna, accompagna la tendenza dolce della patata senza risultare stucchevole.

Nunc est bibendum!

I consigli di Augusto Tocci

PARMIGIANO REGGIANO: è il formaggio più famoso ed imitato al mondo, sin da quando, agli albori dell’anno Mille,i monaci cistercensi di Chiaravalle ne iniziarono la produzione. A pasta dura di latte vaccino, il parmigiano reggiano arriva solo dalle provincie di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Mantova. E in queste zone avvengono sia la produzione del latte che la trasformazione in formaggio.

SCEGLIAMO BENE: il marchio DOP certifica bontà e unicità del parmigiano che si differenzia a seconda del periodo di stagionatura. Quando supera i 18 mesi acquisisce la denominazione di “Extra”. Pur esaltando la qualità e il sapore del formaggio, da più parti si consiglia di acquistare il parmigiano con una stagionatura di oltre 24 mesi. Il periodo è indicato sul marchio.

PULIZIA E CONSERVAZIONE: la crosta si può eliminare usando un semplice coltello. Per conservarlo, l’ideale sarebbe quello di riporlo in frigo in una formaggiera con piatto di legno. Chi volesse mantenerlo morbido, al contrario, può avvolgerlo in un foglio di carta stagnola.

LE PROPRIETA’: contiene solo il 30 per cento di acqua e ben il 70 di sostanze nutritive; è molto ricco di proteine, vitamine e minerali (sodio, potassio, fosforo) e ha una elevata percentuale di calcio altamente assimilabile.

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