È stato uno dei primi eventi motoristici a fare i conti con il Covid-19, con il consecutente rinvio a data da destinarsi. Il 14° Rally Citta di Arezzo, Crete Senesi e Valtiberina, programmato per il fine settimana tra il 20 e 22 marzo, era davvero pronto a partire, per di più con una lista degli iscritti di altissimo valore. Ne abbiamo parlato con Gregory Matusali, membro del consiglio direttivo di Valtiberina Motorsport, storica organizzazione attiva da molti anni nel nostro territorio, che vanta ufficiali di gara con partecipazioni a livello mondiale fin dagli anni settanta del secolo scorso.
Quali dovevano essere le principali novità dell’edizione 2020?
All’ormai quasi storico evento nato nel 2007, arricchito dal Challenge Aci-Sport Raceday Rally Terra e dal Campionato Italiano Rally Terra Auto Storiche, per la prima volta si sarebbe aggiunto anche l’esordio delle energie alternative attraverso la nascita del Tuscany Green Rally all’interno del Tour European Rally (TER). Quest’ultimo è un evento di rilevanza europea al quarto anno di vita, che oltre alla categoria green prevede anche un campionato dedicato alle storiche e alle moderne. Una competizione che comprende gare in Francia, Svizzera, Spagna, Belgio e Romania, che aveva già portato molti iscritti internazionali alla nostra gara.
Quindi anche una gara dedicata alle energie alternative sulle strade della Toscana?
Sì, un evento che avrebbe dato centralità e visibilità ad un settore del motorsport in grossa crescita. Ancora di più quando la gara avviene in un ambiente straordinario come il nostro. Assieme alla gara delle moderne e delle storiche dovevamo essere la prima delle sei gare in programma del TER. Per noi doveva essere un battesimo assoluto in questa categoria, una scommessa che volevamo vincere per consolidare questo tipo di competizioni nel nostro territorio.
Rinvio o cancellazione dell’evento?
Fin dal primo momento stiamo lavorando con Aci-Sport per un recupero dell’evento nonostante la complessità di un calendario che si prefigura molto fitto tra estate e autunno. La macchina organizzativa era arrivata al traguardo e anche il rapporto con gli sponsor e gli enti locali che ci hanno sostenuto merita rispetto. Magari proprio occasioni come queste potranno aiutare la ripartenza del settore turistico nel nostro territorio. La nostra gara ha una durata di quattro giorni quindi con un impatto sicuramente positivo nel settore della ristorazione, dell’ospitalità ma anche del commercio e servizi.
Quali territori e quali enti locali vi hanno sostenuto?
Non possiamo non ringraziare tutti quei territori compresi tra il senese e l’aretino arrivando fino alla Valtiberina, con particolare menzione per coloro che hanno investito nel rally come i comuni di Arezzo, Asciano, Anghiari e Pieve Santo Stefano. Scenari come Piazza del Campo a Siena e Piazza Grande ad Arezzo sarebbero, anzi saranno, punti focali del nostro percorso. Molti degli enti locali coinvolti hanno capito perfettamente che un rally come il nostro non è solamente guardare passare delle auto sportive, ma pure promozione del territorio.