È stata presentato ieri sera, nel corso di un incontro che si è tenuto nella sala del consiglio comunale di Palazzo delle Laudi a Sansepolcro, il progetto di costituzione della comunità del cibo della Valtiberina toscana. Si tratta di un soggetto che trae origine da una norma del 2015 finalizzata alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e agroalimentare. La legge introduce il concetto di comunità del cibo individuandola come un ambito locale derivante dall’accordo tra tutti i soggetti pubblici e privati del territorio coinvolti a vario titolo nel settore agricolo.
La costituzione di realtà di questo tipo rientra tra le azioni volte alla ripresa sostenibile dei territori e delle filiere. Si inserisce inoltre nel percorso avviato dalla Regione Toscana, per esempio con le norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio di varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale; nonché nell’ambito del progetto europeo EU Biodiversity Strategy for 2030, che racchiude nel motto “Riportiamo la natura nelle nostre vite” una serie di risultati di sviluppo sostenibile da conseguire entro tale anno.
L’incontro di ieri sera a Palazzo delle Laudi è stato aperto dall’introduzione di Marco Cestelli, che ha tra l’altro sottolineato l’importante ruolo che gli ex amministratori biturgensi Giovanni Tricca e Ivano Del Furia hanno avuto, con l’imprenditore agricolo Carlo Masala, nella promozione dell’iniziativa. A seguire è intervenuto il sindaco di Sansepolcro Fabrizio Innocenti in qualità di delegato dell’Unione dei comuni della Valtiberina e del comune di Pieve Santo Stefano. Hanno quindi preso la parola per illustrare il progetto dal punto di vista tecnico i docenti dell’Università di Siena Stefano Biagiotti e Filippo Masina, che hanno descritto i passaggi necessari alla costituzione del soggetto, all’elaborazione di un piano strategico e alla successiva gestione della comunità.
Obiettivo dichiarato della costituenda comunità del cibo è quello di ridare slancio al comparto agricolo attraverso iniziative che puntino a valorizzare i prodotti locali e il brand territoriale. La nuova comunità del cibo della Valtiberina dovrà dunque operare nell’ottica di potenziare le realtà e le esperienze esistenti nel territorio e per cercare di attivare la massima sinergia tra i diversi protagonista della filiera agricola, nella direzione di un’economia circolare improntata sulla sostenibilità.
Il soggetto in via di costituzione, che come da disposizione regionale verrà inserito nell’elenco dei distretti del cibo presso il Ministero dell’agricoltura, concorrerà ad intercettare fondi nazionali ed europei, tra cui quelli legati al Pnrr. “La comunità del cibo è uno strumento per attrarre e reperire risorse – ha sottolineato il professor Biagiotti – ma il risultato sarà possibile solo se vi sarà una forte attività di concertazione, partecipazione e condivisione sul territorio”.
All’incontro ha partecipato una nutrita platea di portatori di interesse, che hanno dato vita ad un approfondito dibattito sulle esigenze del territorio e sui temi sollevati nelle relazioni dei tecnici. L’appuntamento si è concluso con l’auspicio che si possa avanzare in tempi brevi nella direzione della concretizzazione del progetto.