È stata illustrata stamattina nella Sala dei Grandi della provincia di Arezzo l’iniziativa che ha visto protagonisti nelle ultime settimane i 17 comuni di Valtiberina e Casentino, finalizzata a chiedere alla Regione Toscana il ripristino di distretti sanitari autonomi. Attualmente, alla luce dell’ultima riforma del sistema sanitario regionale, Valtiberina e Casentino sono infatti accorpati in un’unica zona distretto, comprendente inoltre il capoluogo Arezzo.
La richiesta, che verrà presentata alla regione in questi giorni, è stata concordata dalle conferenze dei sindaci dei due territori e successivamente sottoposta all’approvazione dei singoli consigli comunali. I sindaci di Sansepolcro e Bibbiena, Mauro Cornioli e Filippo Vagnoli, proprio in qualità di presidenti delle conferenze sanitarie di Valtiberina e Casentino, hanno sottolineato questa mattina che “le articolazioni a cui i nostri territori sono stati ricondotti in questi ultimi anni, rimanendo sempre un passo indietro rispetto ad Arezzo, non hanno avuto gli effetti sperati. La prova più importante l’abbiamo avuta proprio con la pandemia, quando la territorialità ha fatto la differenza, consentendo alle singole articolazioni di organizzarsi bene, a dimostrazione che la vicinanza nel territorio è fondamentale, soprattutto nella sanità. Per questo ci aspettiamo che la richiesta dei 17 consigli comunali venga accolta e consenta a tutti noi di tornare a lavorare con più serenità e autonomia”.
Intanto, come hanno sottolineato gli stessi primi cittadini in conferenza stampa, un passo avanti è arrivato dal consiglio regionale, che ha approvato all’unanimità una mozione sul tema che ha avuto come primi firmatari i consiglieri aretini del PD Vincenzo Ceccarelli e Lucia De Robertis. Il documento approvato a Firenze “impegna la giunta regionale a valutare la necessità di avviare una revisione delle attuali zone-distretto, con particolare riferimento alle zone disagiate, rurali, montane o di confine, e attraverso il necessario coinvolgimento delle rappresentanze degli enti locali”. Il voto del consiglio regionale è stato giudicato da Cornioli e Vagnoli “un segnale politico di rilievo che ci fa ben sperare e che ci spinge a continuare su questa strada”.