Un futuro senza il calcio ‘dei grandi’ a Sansepolcro? Il rischio appare concreto, a giudicare dallo scenario descritto a TeverePost dal presidente del Vivi Altotevere Marco Piccini. In pratica, o arrivano dei partner in grado di assumersi la guida della società, oppure non verrà portata avanti l’attività della prima squadra e di quella juniores. Nessuna preoccupazione invece per l’intero settore giovanile dalla categoria allievi in giù.
“Siamo entrati nel calcio per spirito di servizio, per mantenere questo sport a Sansepolcro nel momento in cui la precedente società non era in grado di andare avanti”, dice Piccini al nostro giornale. “Con tutti i soci abbiamo cercato di trovare una forma più inclusiva possibile per far partecipare a questo progetto la cittadinanza attiva di Sansepolcro, ma reperire le risorse necessarie è sempre stato difficoltoso. Sulla base della situazione economica attuale, in mancanza di nuove leve che vengano a darci una mano, dobbiamo prendere atto che non è più differibile la scelta tra prima squadra e settore giovanile. Se saremo costretti a scegliere – e se non cambia nulla lo saremo – la scelta ricadrà per forza di cose nell’abbandonare la prima squadra e il campionato juniores, che sono legati tra loro anche a livello di tesseramento. Continueremo invece a portare avanti il calcio giovanile”, aggiunge il presidente Piccini, “perché ci interessa primariamente l’aspetto sociale, e quindi la crescita e lo sviluppo dei ragazzi. Voglio rassicurare tutti i genitori dicendo che su questo non faremo mai un passo indietro, e nelle condizioni attuali è l’unica cosa che possiamo garantire alla città: tagliare il budget della prima squadra ci permette infatti di continuare a dare la possibilità ai ragazzi di giocare, fare sport, stare all’aria aperta e in gruppo. Sempre che a settembre sia possibile fare sport di squadra, viste le tante attuali incertezze normative”.
Per salvare la prima squadra serve dunque l’ingresso di nuovi partner, nel qual caso la società Vivi Altotevere verrebbe sgravata da tutte le attività legate alla gestione degli impianti: “Gli impianti rimarrebbero a carico nostro attraverso una nuova società”, spiega Marco Piccini. “La società esistente si dedicherebbe invece esclusivamente al calcio: noi continueremmo a garantire un supporto, anche tramite un importante contributo economico, ma senza detenere la maggioranza e senza che io ne sia presidente. Viceversa, se non arriverà nessuno, la società rimarrà una sola e gestirà il settore giovanile e gli impianti”.