Progettualità e avvio di nuovi percorsi in attesa del Recovery Fund e delle altre opportunità per i territori delle aree interne. Di questo si è parlato nel corso dell’incontro di coordinamento che venerdì scorso, 2 luglio, ha visto i sindaci della Valtiberina Toscana ricevere i rappresentanti della Regione presso la sede dell’Unione dei Comuni a Sansepolcro. L’incontro ha visto la partecipazione del presidente della commissione regionale Aree Interne Marco Niccolai e di Vincenzo Ceccarelli, consigliere e anch’esso membro della commissione. Con loro al tavolo, il presidente Franco Dori e tutti i primi cittadini dell’ente comprensoriale.
“Stiamo già lavorando da tempo su questo fronte assieme all’Unione del Casentino – ha commentato Dori a margine del colloquio – Dovremo fare in modo di farci trovare preparati, perché senza le giuste progettualità c’è il rischio di rimanere fuori e perdere importanti opportunità per il rilancio del nostro territorio. A tal proposito, è allo studio il rafforzamento di alcuni uffici per fare in modo di garantire il giusto impegno su questo fronte. Si tratta di un’occasione unica che andrà portata avanti con fermezza e sotto ogni punto di vista.”
Niccolai: “Basta pensare a questi territori come luoghi problematici”
Ai microfoni dei giornalisti, Niccolai ha spiegato come la commissione regionale sia al lavoro per un confronto serrato con quelle zone della Regione che potrebbero cogliere nuovi slanci per la crescita in questa ripartenza: “Abbiamo iniziato questo percorso a gennaio. Passato il periodo più critico della pandemia, la volontà è stata quella di recarmi personalmente su tutti i territori delle aree interne della Toscana. Sono partito dalla Garfagnana, poi in provincia di Siena ed oggi sono qua. Mi voglio rendere conto personalmente di quelle che sono le questioni, confrontarmi con gli amministratori locali.”
Riguardo alle attività della Regione per le aree interne, “Il tema è una delle grandi questioni che dovremo affrontare nel corso del nostro mandato. La commissione nasce per dare forza e voce a territori che pensiamo abbiano grandi opportunità da garantire all’intera regione. Dobbiamo smettere di pensare a questi territori come luoghi dove ci sono solo problemi da affrontare, pensiamo piuttosto a queste aree come una risposta alla sfida del post pandemia dal punto di vista di una maggior qualità della vita e di un modello di sviluppo maggiormente orientato alla sostenibilità.”
Per quanto concerne le attività da mettere in campo per il raggiungimento degli obiettivi, Niccolai precisa che “quello che dobbiamo fare è innanzitutto supportare le idee che vengono dal territorio. Anche in questa parte di Toscana sono emerse nel tempo varie progettualità. Oggi faremo il punto su quello che è stato fatto e su quelle che sono le intenzioni per il futuro. Grazie al Recovery Fund e alle altre opportunità che ci daranno il Governo e l’Europa avremo altri cinque anni per affrontare una serie di nodi irrisolti dal punto di vista dello sviluppo, dei servizi sanitari e più in generale per quella che è la tutela del territorio. Le risorse ci sono, noi vogliamo mettere questi territori nelle condizioni di intercettarle supportando le attività di progettazione, perché senza progetti non c’è modo di farlo.”
Ceccarelli: “Grandi opportunità dalle risorse governative ed europee”
“Quella delle aree interne è una commissione speciale che prima non esisteva e che ho fortemente voluto” ha esordito Ceccarelli nel suo intervento, ribadendo poi come l’obiettivo sia quello di “dare visibilità e voce a questi territori che non possono essere considerati soltanto per i problemi che vanno risolti, ma anche per le potenzialità e le opportunità che possono garantire ed offrire. La pandemia ci ha dimostrato come questi territori, caratterizzati da spazi aperti dal grande valore ambientale e naturalistico, non soltanto possono essere mete e luoghi per un nuovo turismo sostenibile, ma possono essere anche oggetto di nuove residenzialità: con lo smart working si può lavorare anche abitando lontano dai centri urbani e dalle grandi città. L’emergenza ci ha dimostrato anche come i piccoli ospedali possono e dovranno avere un ruolo. Le opportunità che avremo con i fondi europei e governativi dovranno trovare un protagonismo da parte di questi territori. Penso alla banda larga, alla riqualificazione e il mantenimento dei servizi sanitari e territoriali. Bisogna guardare al post pandemia con un occhio nuovo anche questi territori. Territori nei quali vive un terzo della popolazione della Toscana ma che dal punto di vista della superficie rappresentano quasi il 70% del territorio regionale.”
Riguardo a cosa potrà essere sviluppato nella collaborazione con l’Unione, il consigliere spiega infine che “Dovremo cercare le condizioni per cogliere queste opportunità, che non verranno ripartite per popolazione o territori, ma verranno catturate solo se ci saranno le giuste condizioni progettuali. Molti dei progetti che metteremo in piedi saranno progetti d’area. Più si riuscirà a ragionare in termini di vallata e aree vaste e meglio sarà. Qui c’è un’esperienza storica legata all’Unione dei Comuni, c’è un piano strutturale intercomunale e una storia che spinge a ragionare insieme. Questa modalità va rafforzata perché sarà il giusto mezzo per catturare maggiori risorse per servizi, infrastrutture e digitalizzazione.”