Siamo stati a fare visita all’Ufficio Turistico di Sansepolcro, per farci raccontare quali sono le prospettive legate all’attuale stagione estiva che sta entrando nel vivo. Tra le attività maggiormente colpite dalle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria ci sono senza ombra di dubbio quelle legate al turistico, le quali si sono dovute giocoforza adattare e in alcuni casi reinventare per cercare di sopravvivere.
Già quella scorsa è certamente stata un’estate diversa dalle precedenti. I visitatori sono stati comprensibilmente di meno, ma allo stesso tempo è anche vero che la maggior parte di loro si è rivelata molto più interessata e informata riguardo ai luoghi di interesse che la Valtiberina può offrire. Pochi ma buoni, insomma. Quest’anno l’approccio dei viaggiatori non è cambiato, ma ciò che si spera possa fare la differenza è il ritorno di molti eventi che nel 2020 non si sono potuti svolgere.
Malgrado l’inizio della stagione turistica sia stato lento, soprattutto a causa del coprifuoco, già nel mese di luglio riprenderanno i mercoledì sera ad Anghiari e si terrà il Kilowatt Festival a Sansepolcro, oltre alle attività teatrali dei Laboratori Permanenti e al cinema all’aperto. Inoltre, dopo l’edizione a porte chiuse dell’anno scorso, anche il Palio della Balestra dovrebbe finalmente riaprire le porte al pubblico. Per non parlare del Museo Diffuso di Sansepolcro che, con ormai due anni di rodaggio alle spalle, rappresenta uno dei progetti più ambiziosi legati al turismo della città.
Tutte iniziative che, affiancate alle escursioni nella natura e ai cammini religiosi che fortunatamente non hanno mai sofferto di particolari cali di affluenza, puntano a far rialzare la testa a un settore messo in forte crisi dalla pandemia. Certo, le difficoltà non mancano: l’affluenza di turisti stranieri continua a essere poca, molte strutture ricettive si trovano a fare i conti con prenotazioni brevi e spesso disdette all’ultimo minuto e gli orari di apertura dei luoghi d’interesse possono rivelarsi inaffidabili.
In tutto questo l’Ufficio Turistico svolge un ruolo fondamentale. Non solo cerca di coordinare le varie realtà locali e di tenere informati i viaggiatori riguardo possibili imprevisti dell’ultimo minuto, ma ha anche il compito di attrarre chi magari aveva in programma solo una fugace visita nei nostri territori, provando a presentarglieli più a fondo.
Con l’aiuto di una buona dose di pazienza e fiducia, la situazione potrebbe quindi volgere sempre di più al meglio. Non bisogna però evitare di adattarsi a un turismo ormai mutato e che non vede più stranieri e persone provenienti da regioni lontane dell’Italia come categorie predominanti, bensì visitatori arrivati soprattutto da Toscana e Umbria. Se si tratterà di cambiamenti solo temporanei o più a lungo termine, questo ce lo potrà dire soltanto il tempo.
Inoltre, ciò che all’Ufficio Turistico interessa rimarcare è che ai musei e ai luoghi d’interesse della Valtiberina servirebbe anche un supporto da parte di chi ci abita e la vive tutti i giorni. Soprattutto in un periodo di difficoltà e ristrettezze come quello che stiamo vivendo, cercare di riscoprire i propri luoghi d’origine o di vederli da un punti di vista inedito, come spesso ci si dimentica di fare, potrebbe rappresentare un arricchimento non solo per noi, ma anche per il territorio stesso.