Un “Contratto di fiume” per la valorizzazione del Tevere e dei suoi affluenti

Anghiari, Monterchi, Pieve e Sansepolcro coinvolti nel progetto del Consorzio di bonifica con associazioni, scuole e imprese. Stamani il primo incontro

Si chiama “Tevere in Toscana” il percorso promosso dal Consorzio di bonifica Alto Valdarno con la partecipazione di soggetti pubblici e privati sul tema della gestione del tratto di fiume che attraversa i comuni di Anghiari, Monterchi, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro e dei suoi affluenti (Singerna, Tignana, Fiumicello, Afra, Ancione, Sovara e Rimaggio).

La forma individuata è quella del Contratto di fiume, uno strumento di programmazione finalizzato a migliorare la sicurezza idrogeologica, tutelare l’ambiente naturale e la biodiversità, valorizzare e rendere fruibile l’asta fluviale. “Nelle nostre intenzioni – spiega la presidente del Consorzio Serena Stefani – c’è un vero e proprio patto per lo sviluppo della Valtiberina Toscana basato sulla sussidiarietà e la partecipazione, che vedrà coinvolti tutti gli attori del territorio”. Spazio dunque alle proposte di associazioni, scuole, organizzazioni di categoria, imprese e soggetti privati che intendono impegnarsi per il miglioramento del territorio fluviale, cercando di affrontarne le criticità e di valorizzarne le potenzialità.

Il progetto si apre stamani con il primo incontro in videoconferenza per condividere obiettivi e modalità operative. Presenti, oltre a Stefani, la presidente della provincia Silvia Chiassai e quello dell’Unione dei comuni Franco Dori, i sindaci dei quattro comuni attraversati dal Tevere, il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale e il presidente del Parco dei Monti Rognosi e della Valle del Sovara.

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