Tra le numerose persone di origini ucraine presenti nel nostro territorio c’è anche il giovane Nazar Tarasenko, studente di 18 anni iscritto al liceo artistico “Giovagnoli” di Sansepolcro e convittore presso il collegio “Regina Elena INPS”. Talentuoso cestista, Nazar vive in Valtiberina dal 2019 dove coltiva la sua passione per la pallacanestro nei team locali dei Dukes Basket e del Città di Castello Basket. Originario di Čerkasy, città di oltre 270mila abitanti affacciata sul fiume Dnepr a circa 160 chilometri da Kiev, Nazar sta seguendo con inevitabile preoccupazione quelli che sono gli sviluppi dell’intervento militare russo nel suo Paese, dove è cresciuto assieme alla madre Victoria, ai nonni e agli amici di sempre. Abbiamo raccolto alcune sue considerazioni a 48 ore dallo scoppio del conflitto.
Quali sono state le tue sensazioni dopo aver appreso dell’invasione russa?
La sera prima ero andato a letto felice perché avevamo vinto una bella partita con l’Under 19 contro la capolista del campionato. Il risveglio giovedì mattina, invece, è stato uno shock. Appena ho appreso dell’invasione, il primo pensiero è andato subito alla mia mamma, che in quei giorni si trovava dalle parti del confine con la Polonia per lavoro, e a scuola non ero molto attento perché avevo tante preoccupazioni. Ho quindi iniziato a seguire i vari aggiornamenti minuto per minuto sui canali Telegram, cosa che faccio tuttora: ascolto ogni volta che posso le dichiarazioni del presidente e seguo le varie immagini e video che arrivano dai luoghi degli scontri.
Sei riuscito a contattare la tua famiglia?
La mattina ho scritto immediatamente a mia madre su Whatsapp ma lei lo usa poco e inizialmente non mi rispondeva, poi per fortuna mi ha fatto sapere che sta bene, così come i miei nonni che vivono in un’altra città dall’altro lato del fiume e che cercherò di contattare domani (oggi ndr). Mi ha detto che durante il suo ritorno a Čerkasy, giovedì, è passata da Kiev ed è rimasta sconvolta nel vedere la nostra capitale completamente deserta e senza traffico. Mi ha inoltre parlato di lunghe file di macchine ai confini con i Paesi ad ovest come Polonia e Ungheria. Sono molto preoccupato, comunque mi ha detto che lei per il momento è tranquilla e che per adesso vuole rimanere a casa. Nelle prossime ore valuterà se e come spostarsi.
Hai degli amici o dei conoscenti impegnati sul fronte?
Mia madre mi ha parlato di una sua amica disperata perché i suoi due figli di 26 e 20 anni saranno molto probabilmente chiamati a combattere. Una cosa molto triste. È una grande ingiustizia che dei ragazzi così giovani debbano imbracciare le armi e rischiare la vita.
Che opinione ti sei fatto di questo conflitto? Cosa auspichi per il tuo Paese?
La mia opinione è che l’Ucraina non merita di vivere questa situazione drammatica. Non abbiamo fatto del male a nessuno e quello che stiamo vivendo non è dovuto a noi. Io credo nelle parole del nostro presidente e nei miei connazionali che difenderanno il Paese con grande orgoglio e dignità. Personalmente non mi fido di quello che dice Putin, che con questa invasione ha dichiarato guerra non solo all’Ucraina, ma anche all’Europa. Invito tutte le persone a non restare indifferenti e a tenere alta l’attenzione su questa vicenda, anche scendendo in piazza, perché questo conflitto deve finire il prima possibile. Vorrei infine condividere questo codice bancario che è stato attivato per aiutare la nostra nazione: UA843000010000000047330992708, ogni contributo è importante.