Toscana verso la conferma della zona arancione

Domani la decisione, ma i numeri appaiono confortanti. Valtiberina e provincia di Arezzo sempre sotto la soglia di rischio

Come di consueto è il venerdì il giorno decisivo per gli annunci sui cambi di colore delle regioni stabiliti dalla cabina di regia dopo il monitoraggio dei dati del Comitato tecnico-scientifico. In attesa della relativa ordinanza del Ministro della Salute, appare molto probabile che la Toscana venga confermata in zona arancione anche per la prossima settimana. I dati non lasciano sperare in un repentino passaggio in zona gialla, ma anche un eventuale ritorno nella fascia rossa ad oggi non sembra ipotizzabile. In caso di conferma dell’arancione da parte del Ministero, la regione potrà applicare restrizioni maggiori in particolari zone, ma anche da questo punto di vista il nostro territorio non dovrebbe correre rischi.

Le cifre dell’intera provincia di Arezzo sono infatti ormai da tempo rientrate al di sotto della soglia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti (attualmente il tasso è sceso a 192). Anche in Valtiberina il dato è ampiamente al di sotto del limite critico, attestandosi a quota 119, cioè in leggera risalita rispetto alle ultime due settimane, quando si era scesi a un minimo di 68. Se si guardano i sette comuni, Sansepolcro è a 129 (molto più del 32 di dieci giorni fa, ma comunque a metà rispetto al limite). Sforano attualmente il tasso di 250 invece Badia Tedalda, Caprese Michelangelo e Monterchi, anche se il dato, che ricordiamo è proporzionato a 100.000 abitanti, è scarsamente significativo quando vengono presi in considerazione campioni di popolazione così ridotti (a Badia, per esempio, con i suoi mille abitanti, per sforare la soglia bastano i 3 casi registrati nell’ultima settimana).

Riepiloghiamo le principali regole in vigore nella zona arancione: lo spostamento all’interno del proprio comune di residenza è libero tra le 5 e le 22, mentre nella fascia oraria notturna o al di fuori del territorio comunale ci si può spostare solo per motivi di lavoro, salute o necessità, con autocertificazione. Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, elementari e medie e per almeno il 50% della popolazione scolastica delle superiori. Aperti i negozi, i parrucchieri e centri estetici. Ristoranti e bar possono lavorare solo attraverso consegna a domicilio (senza limiti di orario) o asporto (fino alle 18 per i bar o fino alle 22 per i ristoranti). Chiusi musei, cinema e teatri.

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