Sarà domenica il rientro della Toscana nella zona arancione

Forse dopo una settimana il ritorno al giallo. Approvato nella notte il dl sulle festività natalizie, atteso per oggi il nuovo dpcm. Spunta l'ipotesi spostamenti dentro le Unioni dei Comuni

Aggiornamento delle ore 15: rispetto a quanto precedentemente ipotizzato, il rientro della Toscana nella zona arancione dovrebbe slittare di un giorno e avvenire domenica 6 dicembre anziché sabato 5. Lo ha annunciato poco fa il presidente Eugenio Giani in diretta su Radio1 dopo aver parlato con il ministro Speranza: “Sabato ho paura che i negozi saranno ancora chiusi”, ha detto Giani. Segue l’articolo di questa mattina.

Come annunciato nei giorni scorsi dal presidente della Giunta regionale Eugenio Giani, dopo le ultime settimane di restrizioni i parametri riguardanti la Toscana avrebbero raggiunto valori tali da permettere l’uscita dalla zona rossa (rischio massimo), di cui la nostra Regione fa parte dallo scorso 15 novembre. Il ministro della salute Roberto Speranza dovrebbe firmare venerdì l’ordinanza che collocherà la Toscana in zona arancione (rischio alto) a partire dal giorno dopo [aggiornamento: da domenica 6]. Secondo le previsioni, dopo un’altra settimana potrebbe esserci il ritorno nell’area gialla, quella di rischio moderato.

Cosa cambia domenica?

[Titolo prima dell’aggiornamento: “Cosa cambia sabato?”] L’uscita dall’area rossa per scendere al livello di rischio sottostante incide soprattutto su negozi, spostamenti e scuole. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, potranno tornare a svolgere lezioni in presenza anche le seconde e le terze medie (finora erano in presenza solo elementari e prima media). Torneranno inoltre possibili gli spostamenti all’interno del proprio Comune di residenza, che in zona rossa si possono effettuare solo autocertificandone la ragione. In zona arancione i motivi di lavoro, salute o necessità e la compilazione dell’apposito modulo saranno ancora richiesti, ma solo per uscire dal Comune. Inoltre, torneranno ad aprire gli esercizi commerciali. Adesso sono aperti solo quelli che vendono beni necessari, così come individuati nell’apposito elenco allegato al dpcm del 3 novembre. Da sabato torneranno a lavorare anche tutti gli altri negozi, mentre resteranno chiuse (tranne per asporto e consegna a domicilio) le attività di ristorazione.

A Natale un giallo “rafforzato”

Per la nostra Regione, come detto, ci sono buone possibilità di poter giungere alle festività natalizie in area gialla, e lo stesso potrebbe valere per diverse altre aree del Paese. Si tratterà però di quello che il Presidente del consiglio Giuseppe Conte ha definito un “giallo rafforzato”, perché le norme saranno leggermente più restrittive. Il nuovo dpcm, che dovrebbe essere firmato oggi per entrare in vigore domani, dovrebbe mantenere in vigore l’attuale suddivisione in colori, ma anche nella fascia di rischio moderato varranno le limitazioni stabilite dal decreto legge approvato ieri sera dal Governo, cioè il divieto di spostamento tra Regioni a partire dal 20 dicembre e quello tra Comuni nei giorni del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio. Secondo le indiscrezioni riguardanti il prossimo dpcm, resterà in vigore il coprifuoco dalle ore 22 fino alle 5 del mattino. Sempre secondo quanto trapela, i negozi potranno rimanere aperti fino alle 21 e i centri commerciali potranno tornare a lavorare nei fine settimana, ma solo fino al 20 dicembre, dopodiché dovranno restare chiusi nei giorni festivi. Confermato lo stop alle 18 per bar e ristoranti, che quasi sicuramente potranno lavorare a pranzo anche durante le festività.

La proposta: permettere gli spostamenti dentro le Unioni dei Comuni

Relativamente a quei casi in cui le norme prevedono la possibilità di spostamento solo all’interno del proprio Comune, spunta l’ipotesi di estendere la libertà di movimento alle Unioni dei Comuni, laddove esistenti. La proposta è stata portata in approvazione nella commissione affari istituzionali del Consiglio regionale toscano dal Partito democratico, come ha riferito ieri il capogruppo Vincenzo Ceccarelli. La Toscana si farà dunque portatrice di questa istanza negli incontri della Conferenza Stato-Regioni. Perché la proposta diventi effettiva – e al momento non sembra probabile – dovrà essere inserita nel dpcm oppure il decreto dovrà esplicitamente assegnare alle Regioni la facoltà di agire in questo senso.

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