Toscana e provincia di Arezzo restano arancioni

Il presidente Giani in diretta Facebook comunica maggiori restrizioni in vari territori: “Alzare la guardia, ma situazione sotto controllo”

Giani durante la diretta di questa sera

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha comunicato questa sera in diretta Facebook che la regione Toscana, data nei giorni scorsi a rischio rosso, resterà in zona arancione anche la prossima settimana. Il governatore ha spiegato che d’ora in poi quello della diretta del venerdì sera sarà un appuntamento fisso per dare conto delle decisioni assunte a livello regionale. “Il nuovo Dpcm – ha spiegato infatti Giani – ha introdotto degli elementi di novità, tra cui il ruolo del presidente della Regione nel disporre provvedimenti più restrittivi sia come colore di alcune zone sia come chiusura totale delle scuole in alcuni comuni”.

Maggiori restrizioni, e quindi la zona rossa, riguarderanno sicuramente la provincia di Pistoia, mentre saranno oggetto stasera di ulteriori approfondimenti le situazioni dell’Empolese e delle province di Siena e Prato. Per la provincia di Arezzo Giani ha riferito un’incidenza di 233 casi ogni 100.000 abitanti, non lontano “dal limite problematico di 250”. Al momento, comunque, la provincia di Arezzo resterà in zona arancione.

In alcuni comuni (“20 o 30 oltre ai 20 della provincia di Pistoia”, l’elenco completo verrà reso noto domani), tra i quali Giani ha citato Arezzo, verranno chiuse le scuole. Per individuarli è stato preso in considerazione anche qui il limite dei 250 casi ogni 100.000 abitanti, attualmente superato in Toscana da 76 comuni, e in questi è stato poi esaminato se ricorressero le due fattispecie previste dalla legge per la chiusura: la “circolazione di varianti” o l'”eccezionale peggioramento del quadro epidemiologico”.

“La Toscana cerca di reagire al coronavirus con questi provvedimenti – ha riepilogato Giani – Zona arancione ma individuazione chirurgica delle zone rosse e individuazione chirurgica dei comuni in cui si chiudono le scuole. In realtà se guardate bene saranno poche le realtà municipali coinvolte rispetto ai 273 comuni della Toscana. Voglio evitare – ha detto – quel clima per cui il passaparola sembra ci porti a chiudere tutto. Ho sentito ipotizzare zone rosse o chiusure di scuole in territori con numeri oggettivamente bassi. Invito tutti al senso di responsabilità”.

Tornando ai numeri, il presidente della Giunta regionale ha evidenziato che “la Toscana oggi ha poco più di 1.200 contagiati” e “rispetto ad altre realtà abbiamo una maggiore capacità di tenuta. Le terapie intensive – ha aggiunto – superano di poco le 170 occupazioni, mentre a ottobre abbiamo avuto fino a 300 posti occupati. Quindi, pur nell’aumento dei casi, con una curva che comunque progressivamente comincia ad adagiarsi verso la stabilizzazione, siamo in grado di tenere sotto controllo la situazione”. Nonostante questo “l’appello che faccio è ad alzare la guardia – ha detto – Abbiamo davanti almeno un mese che deve trovare la popolazione pronta ad accogliere restrizioni anche pesanti. Nessuno ne può più ma dobbiamo reggere, perché prevenire è meglio che dover subire”.

Il presidente della Regione ha poi parlato di vaccini: “La cosa fondamentale è vaccinare – ha affermato – La Toscana ha vissuto in questi due giorni un bel salto di qualità e abbiamo a questo punto somministrato 359.000 dosi, con quasi 100.000 persone che hanno avuto anche il richiamo. Devo dire che sono particolarmente contento di vedere che il sistema sta cominciando a funzionare a tutto campo”, ha precisato Giani, spiegando inoltre che la Toscana “ha prenotato 100.000 dosi” del farmaco monoclonale sviluppato a Siena. “Abbiamo la luce in fondo al tunnel – ha concluso Giani – anche se la diffusione del contagio sembra forte. Sapevamo dall’esperienza dell’anno scorso che il mese di marzo è quello in cui il virus si propaga di più, ma in Toscana la situazione è sotto controllo”, ha ribadito.

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