Era arrivata nel luglio scorso la notizia che il progetto “I muri raccontano”, sviluppato da CasermArcheologica in collaborazione con il Comune di Sansepolcro, l’Anpi e il Museo della Resistenza, aveva vinto il premio “Creative living lab” del Ministero dei beni e delle attività culturali. Il bando, dedicato al tema della rigenerazione urbana, aveva visto la partecipazione di oltre duecento progetti. Il lavoro dell’associazione biturgense era risultato tra i 17 premiati, ottenendo il finanziamento massimo previsto di 35mila euro.
In questo ambito, il 5 febbraio era stato presentato il percorso partecipativo che avrebbe dovuto condurre alla realizzazione di una riproduzione della Torre di Berta in cartone nell’omonima piazza proprio oggi, 25 aprile. Al lavoro l’artista francese Olivier Grossetête e il suo team insieme alla cittadinanza: nei giorni precedenti erano infatti previsti laboratori, a gruppi di 20 persone, per la costruzione delle scatole in cartone e per l’assemblaggio degli elementi portanti.
Come spiegava CasermArcheologica presentando l’idea, “la ricostruzione della Torre vuole porre una riflessione sull’edificio – fisicamente assente ma quotidianamente rievocato nel dibattito cittadino – e sul suo forte valore storico e simbolico, e vuole farlo attivando e aggregando la comunità cittadina in un processo fortemente collaborativo”. Gli abitanti stessi erano quindi invitati “a riunirsi intorno alla costruzione di un edificio identitario e temporaneo per vivere insieme un’esperienza artistica in cui ognuno assume un proprio ruolo”.
L’iniziativa fu accompagnata da qualche polemica, soprattutto sui social network: secondo alcuni il fatto che l’installazione fosse destinata ad essere smantellata in breve tempo rendeva eccessivo l’importo ad essa destinato. A ciò aveva replicato l’Assessore alla cultura Gabriele Marconcini difendendo con forza il progetto. Marconcini aveva sottolineato come la cifra, interamente finanziata dal Ministero senza compartecipazione del comune, fosse stanziata esclusivamente per questa tipologia di intervento. E soprattutto aveva ribadito il valore di un percorso che non era limitato alla sola costruzione della torre, ma che coinvolgeva la cittadinanza in momenti partecipativi per un arco temporale di circa 60 giorni, in cui erano previsti anche numerosi workshop e appuntamenti dedicati alla torre e al suo abbattimento. Abbattimento che – lo ricordiamo – avvenne il 31 luglio 1944 per mano delle truppe tedesche in ritirata.
Intorno al progetto si erano da subito creati l’interesse e la mobilitazione di numerose persone. Dopo i primi incontri via Skype tra gruppi di cittadini e l’artista e le prime adesioni al calendario delle attività in programma, però, è arrivato lo stop dovuto alle restrizioni imposte dalle misure anti-coronavirus. La strada di posticipare il tutto ad altra data, studiata da CasermArcheologica con il Ministero, non si è rivelata percorribile per assenza di tempi e condizioni. Ma non si perde l’occasione di collaborazione tra Sansepolcro e Olivier Grossetête: l’artista francese è infatti già al lavoro per realizzare un progetto alternativo a quello della ricostruzione fisica della torre.
Oltre alla performance in piazza, l’emergenza Covid ha fatto saltare anche il corteo mattutino a celebrazione della Liberazione da nazifascismo, che tradizionalmente parte da Palazzo delle Laudi per concludersi al Parco del Millenario. La deposizione della corona al monumento di Via XXV Aprile avverrà alla sola presenza del sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli e della Presidente dell’Anpi Patrizia Fabbroni alle ore 15, in concomitanza con l’iniziativa, lanciata dall’Anpi su scala nazionale, “Bella Ciao in ogni casa” (qui il programma di tutte le iniziative ‘a distanza’ promosse per oggi dall’Associazione partigiani). A Sansepolcro l’invito è quello di partecipare alla cerimonia in modo virtuale. In che modo? Cantando dalle proprie case Fratelli d’Italia e Bella Ciao, esponendo la bandiera italiana, indossando i fazzoletti dell’Anpi e scattando durante la cerimonia fotografie in ogni famiglia, da raccogliere successivamente nella pagina Facebook della sezione biturgense dell’Associazione partigiani.