Tonino Giunti, capogruppo consiliare di Forza Italia a Sansepolcro, è candidato alle elezioni regionali nella lista che unisce il partito azzurro e l’Udc. Nell’intervista a TeverePost spiega su quali temi ha impostato la propria campagna elettorale e fa il punto della situazione a pochi giorni dal voto per la guida della Toscana e per il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari.
Come procede la campagna elettorale?
È stata una bella esperienza, ho avuto persone che mi hanno ben supportato e siamo riusciti ad arrivare a tante famiglie. Mi sembra che il messaggio sia stato abbastanza recepito, non ho niente da recriminare. Nel nostro piccolo siamo riusciti a fare quello che potevamo.
Quali sono i temi che ritieni prioritari?
Soprattutto i problemi delle aree periferiche, Facendo riferimento alla Valtiberina, ho insistito sull’esigenza di riavere quello che ci hanno tolto da anni a questa parte. Sull’ospedale ho fatto una grande battaglia per quanto riguarda la terapia intensiva, e sembra che ora anche con l’effetto Covid qualcosa si muova. C’è tutto il discorso del pronto soccorso che in realtà non lo è, perché è un primo intervento ma poi non abbiamo gli specialisti e quindi bisogna mandare le persone ad Arezzo. In medicina con il pensionamento del primario il ruolo sarà vacante, la chirurgia sta un po’ ripartendo e poi vediamo se riesce a partire qualche altro reparto. Inoltre c’è il problema del distretto sociosanitario, riaverlo in Valtiberina è una priorità, tenendo conto che controlla anche importanti cifre che potrebbero andare al sociale e di cui abbiamo tanto bisogno. Poi c’è il tema di Montedoglio, per esempio dobbiamo avere il rappresentante della Valtiberina nell’Eaut che manca, e l’acqua non dovremmo pagarla o dovremmo pagarla pochissimo, perché siamo sotto una diga che può creare problemi. Dovremmo anche cominciare a promuovere il territorio per un utilizzo turistico che si può legare ai percorsi fluviali, a un camminamento lento lungo le sponde del Tevere per arrivare in Umbria. Un altro aspetto è l’economia, che nel nostro territorio nel corso degli anni si è molto indebolita perché abbiamo perso le vie di comunicazione, dalle strade alle ferrovie: servono sussidi e sgravi fiscali, e anche finanziamenti europei, per le imprese che hanno il coraggio di investire nei territori marginali come il nostro. Altro problema è quello dell’agricoltura che soffre, sempre per il problema di Montedoglio, perché non sono attive tutte le prese per l’acqua, a Grigignano, nella zona della Libbia, nella zona sopra Sansepolcro. E soprattutto occorre un progetto serio di riqualificazione agricola per incominciare a indirizzare i giovani all’agricoltura: lo Stato deve dare incentivi, cercando tra l’altro di agevolare le cooperative, perché un’azienda ideale è quella che produce carne e anche cereali per il bestiame, che ha l’agriturismo e che vende i prodotti, quindi deve essere formata da tanti ragazzi che lavorano. Infine c’è il problema grosso dei precari della scuola: si sta ritornando indietro di anni e anni, personale formato che stava mandando avanti il settore da tanto tempo, i cosiddetti precari abilitati, rischia di dover lasciare la scuola perché i concorsi non hanno più il doppio ambito di assunzione. Non è giusto perché si perdono competenze e tanta gente che ha dato tanto per la scuola si vede ora in mezzo a una strada.
Come giudichi la coalizione di centrodestra che si candida a governare la Regione e in cui Forza Italia non ha più il ruolo egemone che ha avuto per tanto tempo in passato?
Forza Italia diventa la parte moderata del centrodestra, la parte che riflette, che dovrebbe dare un impulso di valore centrista alla coalizione, la parte che si è legata all’Europa. Consideriamo che il Recovery Fund significa che stanno arrivando 209 miliardi, poi ci potrebbe essere anche il Mes, cioè 36 miliardi. Senza questi soldi che vengono proprio dall’Europa come faremmo a ripartire? Solo con la patrimoniale, che poteva sanare sì ma impoverendo gli italiani. Quindi cerchiamo di legarci all’Europa, certo controllando che le cose vengano fatte bene. E una cosa importante ora è che vengano fatti i progetti giusti per non mancare i finanziamenti: bisogna essere pronti con i progetti per il Recovery Fund.
Susanna Ceccardi è la persona giusta per guidare la Toscana?
Personalmente non conosco Susanna Ceccardi, diciamo che a lei mi lega il fatto che quando ero candidato sindaco a Sansepolcro c’erano le elezioni anche a Cascina e Montevarchi, dove il centrodestra vinse con Ceccardi e Chiassai. So che la Ceccardi ha portato avanti i temi della Lega, per esempio sul problema dell’immigrazione, però il discorso è che bisogna iniziare a voltare pagina in Toscana, perché purtroppo finora si è dato importanza solo alle città metropolitane: città come Firenze non hanno perso niente, noi abbiamo perso tanto, quindi bisogna iniziare a cambiare questo vento, sennò siamo finiti.
Insieme alle regionali c’è il referendum costituzionale, qual è la tua posizione?
Non faccio altro che parlare dei problemi dei territori periferici, e il taglio dei parlamentari sarebbe devastante per le zone come le nostre. A Firenze non cambia niente, avrà onorevoli e senatori, ma noi rischiamo di perdere anche quel minimo aggancio che a volte abbiamo con la politica che conta. Mi dà fastidio che questi signori a Roma non abbiano messo come controaltare al taglio dei parlamentari il taglio dello stipendio, che poteva essere un segnale nei confronti della popolazione. I soliti noti prenderanno gli stessi soldi, avranno gli stessi privilegi e a loro non cambierà niente, mentre chi veniva in coda e magari aiutava i territori periferici non ci sarà più. Quindi è un no convinto sia per i territori periferici, sia perché io vorrei che il segnale fosse una diminuzione degli stipendi e dei privilegi per far risparmiare veramente al popolo italiano.