Tonino Giunti, nel 2016 candidato a sindaco di Sansepolcro e oggi consigliere comunale di Forza Italia, ha commentato per TeverePost i preparativi verso l’appuntamento con le urne del prossimo autunno. La conversazione si è incentrata in particolare sul panorama del centrodestra, diviso fra la candidatura già ufficializzata di Laura Chieli, che ha incassato l’appoggio di Fratelli d’Italia e della nuova lista civica Sansepolcro Futura, e quella ancora non formalizzata di Fabrizio Innocenti.
Quale scenario si profila in vista delle elezioni?
Per quanto mi riguarda appoggio la candidatura di Fabrizio Innocenti. Del resto io mi ero candidato a sindaco nel 2016 proprio perché non si era candidato Innocenti: in un certo senso ora torna in campo il titolare, quindi lo appoggio sia dal punto di vista personale che da quello del partito, che parteciperà al progetto, vedremo in quale forma. Esistono infatti tante variabili su come saranno organizzate le liste, ma sono pronto a tutto, quello è il minore dei problemi.
Nei mesi scorsi c’era la percezione che il centrodestra fosse una coalizione compatta. Come si è arrivati all’attuale spaccatura?
Quando si è parlato di candidati io ho fatto un passo indietro perché mi risultava che a livello provinciale non fossero stati stretti accordi su nessun nome. Infatti quando poi si è riunito il provinciale sono sorti questi problemi. Noi siamo stati fedeli alla logica del partito: prima viene il nazionale, poi il regionale, il provinciale e infine c’è il locale, non viceversa. Altrimenti uno crea una lista civica e fa quello che vuole. Tra l’altro a livello nazionale c’è l’indicazione per cui il centrodestra nei comuni superiori a 15.000 abitanti deve andare unito, per cui non so quali argomentazioni abbia portato avanti Fratelli d’Italia per sostenere un’altra candidatura.
Innocenti si è detto disponibile a candidarsi ma non ha ancora sciolto la riserva ufficialmente. Il progetto andrà in porto?
Io sono abbastanza fiducioso, Fabrizio è una persona seria e farà tutti gli incontri necessari a definire la squadra e le liste. Del resto è bene che il candidato a sindaco si muova in prima persona e scelga chi lo deve sostenere. Nel mio caso la candidatura arrivò a ridosso delle elezioni quando tutto era già deciso, mentre adesso la situazione è molto diversa.
Ci sono margini per ricucire con la parte di centrodestra che appoggia Laura Chieli?
Non lo so, da certe dinamiche mi sono escluso anche volutamente, non mi appartengono. Comunque è giusto che chi vuole provi a fare la sua corsa, poi sarà l’elettorato a decidere.
Quali potranno essere i confini della coalizione?
Questo è un bel dilemma, ma anche su questo non mi faccio problemi. Noi siamo legati all’alleanza con la Lega, per il resto sarà il candidato a sindaco a decidere, noi non mettiamo veti.
Cosa possiamo aspettarci da queste elezioni, guardando anche al resto del panorama politico?
Conosco bene Andrea Laurenzi, che è mosso da tanta voglia di fare e di arrivare, anche se qualche sbaglio lo ha fatto. Va detto che mentre in passato secondo la maggior parte della gente l’imprenditore era quello che sfruttava la classe operaia, oggi tutti vogliono alla guida di un comune, ma anche dell’Italia, proprio un imprenditore, che dà lavoro, che conosce i mercati, una persona onesta e per bene. Mauro Cornioli quando si è presentato incarnava questa figura, io sono stato suo rivale ma lo ammiravo molto. Ecco, Innocenti ha queste caratteristiche e secondo me risveglierà tanti elettori di centrodestra che cinque anni fa non si erano risvegliati. Inoltre ha buonissimi rapporti con tutti, anche verso sinistra, è una persona molto aperta e questo è importante: serve dialogare per costruire qualcosa di positivo, non abbiamo bisogno di persone che si fanno i dispetti tra loro.
A proposito di Cornioli, in questo scenario per il sindaco uscente sembra restare poco spazio.
Non so quello che farà, ma mi dispiace perché aveva una bellissima squadra. Poteva andare al mare e lasciare fare a Del Furia, Vannini, Marconcini, Marzi, Galli. Invece al mare non c’è andato, è rimasto qua, ha messo tutti da una parte e ha tenuto sempre per sé l’ultima parola: così ha faticato tanto e non ha dato spazio a persone valide, a una giunta su cui avrei messo la firma. Inoltre non avendo dietro i partiti aveva proprio campo aperto, quindi ha davvero buttato via un’occasione unica.