Il candidato presidente della Regione per la lista Toscana a Sinistra Tommaso Fattori ha visitato nella mattinata di venerdì la Valtiberina. Prima tappa la diga di Montedoglio: “Eravamo qua anche cinque anni fa, quando è nato il nostro progetto per una alternativa in Regione Toscana”, ha detto, “e verrebbe da chiedersi cosa è cambiato: sostanzialmente nulla, con la ricostruzione che non è ancora avvenuta e il livello delle acque ancora molto al di sotto di quello che dovrebbe essere. La diga è stata un’opera pagata da questo territorio, che ha perso importanti superfici agricole e ricava meno di quello che potrebbe: molte frazioni limitrofe non godono dell’acqua ottima di Montedoglio, e inoltre vi sono criteri disomogenei tra Toscana e Umbria in termini di costi e regolamentazioni per l’uso a fini agricoli o idropotabili”, ha sottolineato il consigliere regionale.
Per Tommaso Fattori siamo di fronte a un esempio dell’idea di “costruire megainfrastrutture per portare l’acqua buona di alcune aree verso altre aree dove la qualità dell’acqua è diventata pessima. In astratto sembra un criterio di solidarietà condivisibile”, ha detto, “ma dietro questo modello si nasconde la presa d’atto che la pessima qualità dell’acqua in varie zone sia un dato immodificabile, invece non è così. Noi abbiamo un inquinamento dell’acqua di superficie e di falda preoccupante in larghissime aree della regione”, ha spiegato Fattori, “e anziché impegnarci per la tutela, il miglioramento della qualità, per la depurazione, per un modello agricolo differente, si pensa semplicemente di lasciare tutto com’è e poi di portare l’acqua buona da zone lontanissime. Questo è un modello che non può più funzionare”. In conclusione di intervento il candidato di Toscana a Sinistra ha ribadito che “l’acqua è un bene comune fondamentale e deve essere gestita da soggetti di diritto pubblico, non da società per azioni che fanno profitti dalla vendita di questo bene comune. In questi anni le società private si sono intascate centinaia di milioni di euro che sono stati sottratti alla cittadinanza e agli investimenti infrastrutturali”, ha aggiunto.
Mirco Meozzi, candidato espressione della Valtiberina nella lista di Fattori, ha definito la diga “croce e delizia del territorio: delizia perché è un bacino di grande importanza per alimentare questa ed altre zone; croce non solo per le modificazioni climatiche che ha comportato, ma anche per una rete irrigua che non collega tutte le aree della Valtiberina, per un sistema tariffario non uguale tra i versanti della valle e soprattutto per un ente, l’EAUT, gestito in assenza di rappresentanza da parte della Valtiberina toscana”. Sul tema sono intervenuti anche Pierpaolo Alberti del Comitato Acqua Pubblica di Arezzo e Rossella Michelotti, valdarnese, anche lei candidata al Consiglio regionale.
A seguire la delegazione, composta anche da altri candidati e sostenitori della lista, ha visitato il Piccolo Museo e l’Archivio dei Diari di Pieve Santo Stefano: “La memoria del passato è fondamentale”, ha detto Fattori, “perché aiuta a orientare le azioni del presente. La conservazione delle microstorie delle persone è una parte cruciale della cultura del nostro popolo. Realtà come queste vanno valorizzate”, ha aggiunto, “e devono essere il centro di un modello di turismo lento e sostenibile legato alla pluralità di bellezze del nostro territorio”. Il candidato ha sottolineato come sia una scelta precisa di Toscana a Sinistra “la valorizzazione dei piccoli borghi, dei paesi che spesso sono fuori dai grandi circuiti turistici ma che sono una enorme ricchezza per la nostra regione”.