“Tavolo di confronto per il ripristino della ferrovia”: i sindaci scrivono alle Regioni

I sindaci di Sansepolcro, San Giustino e Città di Castello hanno scritto una lettera ai rispettivi assessori ai trasporti: “Ad oggi risorse insufficienti per completare i lavori”

“Una tavola rotonda per discutere del ripristino della ferrovia nel tratto Città di Castello-San Giustino-Sansepolcro”. I sindaci dei tre comuni, Luciano Bacchetta, Paolo Fratini e Mauro Cornioli, hanno annunciato questa mattina l’invio di una lettera ai rispettivi assessori regionali alle infrastrutture e trasporti con l’obiettivo di individuare soluzioni concrete per la riattivazione della linea ferroviaria ex FCU nel tratto valtiberino. I primi cittadini auspicano l’organizzazione in tempi rapidi di un tavolo di confronto dove poter mettere in luce tutte le criticità e intraprendere nuove azioni per favorire il ripristino di una tratta ormai inattiva dal settembre del 2017 dopo un secolo di onorato servizio.

Nonostante la Regione Umbria abbia già da tempo predisposto un piano operativo di interventi, d’intesa con il Governo nazionale, per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’intera tratta, i sindaci evidenziano che “le risorse messe in campo ad oggi risultano del tutto insufficienti per completare i lavori su tutto l’asse ferroviario e per consentire di operare un investimento strategico sull’intera infrastruttura regionale, con l’obiettivo di interconnettere FCU con l’infrastruttura ferroviaria di competenza dello Stato, con evidenti benefici relativamente all’abbattimento dei tempi di percorrenza e alla qualità del servizio.”

La missiva sottolinea inoltre come nel frattempo tutti i cronoprogrammi del progetto risultino pressoché saltati. “Il 2019 avrebbe dovuto vedere la rinascita della ferrovia ed il definitivo passaggio dalla gestione da Umbria Mobilità a Rete Ferroviaria Italiana. L’auspicio è che si torni presto a trasportare nella sua interezza studenti, lavoratori e turisti con notevole aumento dei servizi e beneficio ambientale.”

Nella parte finale del testo, gli amministratori spiegano che in questo momento anche in Valtiberina si sta guardando con vivo interesse a quelle che sono le risorse e i programmi previsti dal Recovery Plan. “La fetta più grossa, circa 19 miliardi, andrà al completamento delle linee ferroviarie di Alta velocità, in sintonia con le indicazioni di Bruxelles che privilegiano il trasporto su rotaia rispetto a quello stradale. A questo proposito riteniamo che la costruzione della stazione Medioetruria oltre ad essere un progetto sostenibile, che ha un bacino di utenza di circa due milioni di utenti, analogo e forse superiore a quello della stazione Mediopadana tra Bologna e Milano, è per noi prioritaria.”

“Non vi è dubbio – si legge – che la stazione di Medioetruria e la sua interconnessione con lo sfondamento a nord della Ferrovia Centrale Umbra, costituiscano un’opportunità di straordinaria importanza per gli utenti dell’Umbria e della Toscana. Per le nostre regioni, in particolare, agganciare l’alta velocità significa non solo velocizzare i collegamenti soprattutto verso il nord, da Bologna a Milano a Torino, ma avere positive ricadute sull’intero sistema del trasporto regionale, sia ferroviario che su gomma. Insomma un vero e proprio motore di sviluppo per il nostro territorio.”

Exit mobile version