Non si placa il malcontento fra i lavoratori della filiera tabacchicola Altotevere: dopo l’assemblea aziendale organizzata lo scorso 14 gennaio da questa mattina i dipendenti di TTI (Trasformatori Tabacco Italia) hanno deciso di procedere con il blocco della lavorazione del prodotto in attesa di risposte in merito al futuro, ancora molto incerto. Le preoccupazioni nascono dal recente accordo raggiunto fra la multinazionale giapponese JTI, acquirente del prodotto tabacchicolo dell’Altotevere e la società Deltafina, specializzata nella produzione e nel commercio del tabacco con sede a Ospedalicchio di Bastia Umbra. JTI, infatti, ha dichiarato recentemente di voler spostare, dalla prossima campagna produttiva, la lavorazione del greggio presso lo stabilimento di Bastia Umbra, mettendo così in crisi l’intero comparto dell’Alta Valle del Tevere che conta, all’incirca, 2500 dipendenti.
La decisione di sospendere da questa mattina la lavorazione presso la sede FAT di Cerbara è stata deliberata in occasione della manifestazione organizzata ieri dagli stessi lavoratori che, nel pomeriggio, si sono presentati davanti al palazzo della Regione Umbria a Perugia per chiedere attenzione da parte delle istituzioni e manifestare il proprio dissenso nei confronti della situazione incerta. “Durante la manifestazione di ieri c’è stata la proposta da parte di alcuni lavoratori di bloccare, da oggi, tutta la lavorazione” dichiara Marco Gasperi, dipendente TTI. “In consiglio comunale a Città di Castello stanno discutendo la mozione presentata dal capogruppo del PD Gionata Gatticchi sulle problematiche che stanno investendo il nostro settore. Noi abbiamo deciso di bloccare tutti i lavori finché il consiglio di amministrazione non verrà a riferire a noi lavoratori quanto deciso e finché non verrà attivato un tavolo istituzionale”. Situazione complessa per l’intera filiera tabacchicola che rischia di perdere numerosi posti di lavoro nonché parte della produzione agricola.
“Il clima che abbiamo respirato in manifestazione ieri da un lato era caratterizzato certamente da preoccupazione, dall’altro lato però c’era molta energia” continua Gasperi. “C’è molta determinazione da parte dei lavoratori: concretamente chiediamo che il problema sia riconosciuto e che si riesca ad ottenere risposte certe sul futuro della lavorazione, se rimarrà qua o se sarà spostata. Bisognerà capire le condizioni, ad oggi non ci sentiamo tutelati soprattutto perché si perderanno numerosi posti di lavoro. Ci siamo presentati sotto il palazzo della Regione alla presenza dei consiglieri regionali in quanto sono loro i primi destinatari della mozione presentata in consiglio comunale. La politica ha un ruolo fondamentale: dagli esponenti comunali ci sentiamo abbastanza sostenuti e anche dal sindaco che si sta battendo per questo, ci aspettiamo un voto unanime alla mozione presentata. Quello che ci lascia basiti è la poca chiarezza dagli organi superiori, da qui nasce la volontà di un tavolo istituzionale. C’è stato un tentativo di fare passare tutto questo nel silenzio più totale, noi lavoratori ci siamo dovuti muovere per farci sentire”.