Doppio appuntamento domenica 13 febbraio alle 17.30 con Essere viventi, la stagione 2022 del Teatro di Anghiari, che apre così il proprio “capitolo secondo”. La rassegna infatti, spiegano gli organizzatori, è stata suddivisa in parti “che seguono il navigare a vista di questi tempi complicati”.
Dopo gli eventi delle scorse settimane, prosegue il sodalizio con la scuola di cinema Zelig di Bolzano, grazie a cui andranno in scena altri documentari d’autore. Quelli in programma domenica, entrambi girati nel 2016, sono Per chi vuole sparare di Pierluca Ditano e Happy New Year di Désirée Marianini Torta. Alle proiezioni, della durata rispettivamente di 33 e 32 minuti, saranno presenti gli autori che avranno modo di presentare i propri lavori e dibattere con il pubblico. L’ingresso costa 5 euro (3 per soci del Teatro, under 18 e over 65). Di seguito la sinossi dei due documentari:
Per chi vuole sparare (Pierluca Ditano)
Torino. Peppino, napoletano d’origine, di lavoro fa il carrettiere. Ogni giorno traina a braccia carretti di ferro che costruiscono il mercato all’aperto più grande d’Europa. È parte di un gruppo di lavoratori che fanno vita di strada, di piazza, all’ombra e al servizio del mercato. Padre di tre figli, è abituato a sbarcare il lunario e a inventarsi vie per far soldi veloci. Nei giorni di festa di fine anno, metterà su un affare per ripagare un debito.
Happy New Year (Désyrée Marianini Torta)
Una periferia urbana, un piccolo palazzo semi-abbandonato e il suo unico abitante. Un giovane quarantenne cinese guarda al mondo con cinismo e rancore. Un tempo il palazzetto ha ospitato un esperimento di autogestione e di vita in condivisione alternativa. Allora il giovane, figlio del comunismo reale, guardava al futuro e sentiva di far parte di una storia diversa. Oggi, alcuni amici bussano ancora alla porta, ma rimangono solo frammenti di una vita vissuta insieme, mentre è intenso il rumore dei cantieri. Una voce narrante svela tratti di una relazione profonda, ma ormai distante. Attorno l’enorme metropoli cinese, in costante costruzione e distruzione, dove lo spazio per la memoria è sempre più difficile da ritrovare.