Quello con la musica che arrivava dalla zona industriale era diventato un appuntamento ormai abituale per gli abitanti del Melello nelle domeniche pomeriggio e negli altri giorni di festa di questa quarantena. Per molti si è trattato di un piacevole svago che ha rallegrato la monotonia e il tedio del lockdown, come dimostrano le tante dediche e richieste inoltrate tramite le varie chat di quartiere. Per la verità non proprio tutti apprezzavano: la scorsa settimana infatti, a seguito di una segnalazione, la musica era stata interrotta dall’arrivo dei carabinieri. Dopo una telefonata che li aveva indirizzati nella zona, i militari avevano seguito le note fino al capannone da dove venivano trasmesse. Avevano allora parlato con il proprietario e, senza far scattare denunce, si erano limitati a far abbassare il volume.
Il 1° maggio la performance è stata dedicata alla Festa dei lavoratori, che per tradizione ormai di lunga data è caratterizzata dal “concertone” di Piazza S. Giovanni a Roma. Relegato quello alla tv, il Melello ha potuto avere lo stesso il suo concertone. Come dichiarato a fine pomeriggio dagli organizzatori, si è trattato con ogni probabilità dell’appuntamento conclusivo. Ed anche di quello in un certo senso più partecipato: complice il permesso scattato oggi ad andare a spasso, per di più insieme ai componenti del nucleo familiare, sono state diverse le persone che hanno colto l’occasione per passeggiare muovendosi a tempo di musica. Musica che non hanno ascoltato solo gli abitanti del Melello: il potente impianto allestito da Lorenzo, infatti, diffondeva le note ben oltre i confini del quartiere, spingendo molte ignare persone a chiedersi da dove arrivassero le voci di Celentano, Fiorella Mannoia o della Bandabardò.