Nella giornata giovedì 14 gennaio Confcommercio Arezzo ha diramato a mezzo stampa una serie di richieste ai sindaci e agli assessori alle attività produttive di tutta la provincia, Valtiberina inclusa, affinché le amministrazioni comunali possano garantire risposte concrete e tempestive alle imprese locali in questo periodo di difficoltà. “Esonero dal pagamento della TARI per il primo semestre 2021; revisione della tariffa nella ripartizione tra utenze domestiche e non domestiche; esonero della Cosap per i pubblici esercizi e concessione di spazi esterni pubblici gratuiti per tutto l’anno.” Queste, in sostanza, le tipologie di interventi che l’associazione ha riportato all’interno di una lettera, firmata dal direttore regionale Franco Marinoni, che sarà formalmente protocollata a tutti i Comuni della provincia di Arezzo.
Nella nota, la vicedirettrice della Confcommercio aretina Catiuscia Fei spiega che “ci siamo rivolti alle Amministrazioni Comunali di tutta la provincia di Arezzo per chiedere interventi concreti in favore delle imprese del terziario, in attesa che il Governo e la Regione stabiliscano specifiche misure di sostegno”. Ancora una volta, infatti, l’associazione ribadisce l’inadeguatezza delle misure adottate dal governo centrale, che “già nel 2020 si è dimostrato lontano o troppo lento nel rispondere alle richieste d’aiuto che venivano dalle imprese, a differenza degli enti locali che hanno dimostrato una capacità d’ascolto, una rapidità d’azione e una incisività molto più elevata, anche sul nostro territorio”.
L’obiettivo è ovviamente quello restituire liquidità alle aziende, ma al tempo stesso mantenere l’occupazione cercando di mettere in sicurezza l’economia. Uno sforzo che Fei reputa necessario per la salvaguardia del tessuto economico e sociale delle piccole e grandi comunità del territorio. “Siamo consapevoli delle ristrettezze di bilancio in cui le amministrazioni si trovano ad operare – aggiunge – ma si tratta di venire incontro a situazioni drammatiche con piccoli provvedimenti che nulla tolgono alla comunità. E sono anche giusti: sul fronte Tari, ad esempio, rimodulare le tariffe è un atto dovuto a fronte della minore quantità di rifiuti che, purtroppo, ormai da un anno a questa parte le imprese si trovano a produrre vista la minore attività e le chiusure forzate imposte dai vari Dpcm”. “In gioco c’è il futuro di molte imprese e la tenuta occupazionale di un comparto, quale quello rappresentato dal terziario, che negli ultimi anni ha garantito grande ricchezza al territorio, oltre che qualità di vita – conclude la vicedirettrice – Siamo certi che le amministrazioni comprenderanno la necessità di questi provvedimenti a tutela dell’economia locale e di aziende che in molti casi, registrando incassi decimati, non sarebbero comunque in condizione di adempiere a quegli impegni”.