La legge regionale 79 del 2012 affida ai Consorzi di bonifica la gestione del sistema irriguo. La Valtiberina costituisce ad oggi un’eccezione, essendo tale servizio in capo all’Unione dei Comuni. Questo a seguito di una proroga alla transizione dall’ente comprensoriale al Consorzio 2 Alto Valdarno concordata con la Regione Toscana quando presidente dell’ente comprensoriale era il sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci. Lo ricorda a TeverePost l’attuale presidente, il primo cittadino di Anghiari Alessandro Polcri, che all’epoca era assessore dell’Unione: “Siamo riusciti a bloccare questo passaggio ottenendo una moratoria fino al 2021. Ora il punto ritorna e per come la vedo io è bene che sia l’Unione dei Comuni a mantenere la gestione anche nei prossimi anni. Se poi i nuovi amministratori decideranno in modo diverso se ne assumeranno la responsabilità”. È infatti atteso a fine estate il passaggio di consegne alla guida dell’ente, con Polcri che sarà avvicendato dal sindaco di sestino Franco Dori nell’ambito della rotazione biennale fra i membri della Giunta.
Polcri spiega: “Riteniamo che sia un valore aggiunto che il gestore rimanga l’Unione dei Comuni, tenendo conto che mentre nelle altre vallate gli investimenti li sta facendo il Consorzio tramite Piani di sviluppo rurale, e quindi con soldi nuovi, in Valtiberina li ha fatti negli anni ottanta la Comunità Montana, con soldi nostri, pubblici: in pratica investi milioni di euro e poi dai il giocattolo a qualcun altro, a privati”. La partita insomma è da giocare da qui all’anno prossimo: “O una logica diversa andrà a ridisegnare gli schemi tra Unione e Consorzio, oppure passerà tutto a quest’ultimo, come dice la legge”, sintetizza il sindaco di Anghiari. Per Polcri, “la presidente del Consorzio, che si è spesa molto sul territorio e ha fatto un buonissimo lavoro sulla gestione del reticolo, ha dato un’impostazione giusta riguardo all’idea di aprire un tavolo, anche assieme alle categorie agricole, sugli sviluppi futuri”. Il riferimento è all’intervento di Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica, che aveva toccato l’argomento parlando delle problematiche legate al fatto che una fetta importante del territorio produttivo della Valtiberina è ancora privo dell’acqua di Montedoglio: “Il nostro Consorzio è a disposizione con le sue professionalità e le sue competenze per affrontare in modo concreto il problema”, aveva detto Stefani. “L’impegno a studiare, progettare e realizzare una strategia ad hoc per potenziare e ampliare le reti esistenti e garantire così un servizio adeguato all’agricoltura che, in questa zona, sa esprimere prodotti di grande pregio e qualità, c’è. Per procedere occorre però intervenire sulla gestione del sistema irriguo della Valtiberina, dove questa, diversamente da quanto previsto dalla normativa regionale, non è affidata al Consorzio di bonifica”.
Stefani aveva specificato che “la questione deve essere affrontata sui tavoli politici ed istituzionali, a cui noi certamente potremo portare il necessario contributo tecnico. Il primo atto? Incontrare le organizzazioni agricole per fare il punto e verificare insieme la strada da seguire”. La proposta di Stefani era stata rilanciata anche dalla vicepresidente del Consiglio regionale Lucia De Robertis: “La particolarità della gestione della rete irrigua in Valtiberina”, aveva sottolineato, “necessita di un sereno e corretto confronto fra istituzioni, che anche io da tempo auspico e sollecito. Da parte mia”, aveva concluso, “tutta la piena disponibilità a discutere sul tema in Regione anche da subito con l’Unione dei Comuni ed il Consorzio, perché nel pieno rispetto di ruoli, funzioni, competenze si possa andare incontro alle giuste richieste dei produttori agricoli della Valtiberina, per un potenziamento dell’attività irrigua necessaria per far crescere il comparto”.
Sul tema del passaggio della gestione al Consorzio si era registrata ieri, infine, anche la nota polemica del consigliere di Forza Italia a Sansepolcro e all’Unione dei Comuni Tonino Giunti: “Un altro bene locale verrà amministrato lontano dalla Valtiberina, un altro regalo politico che ci ha lasciato la Regione Toscana. Ricordiamocelo”, aveva esortato, “quando gli attuali amministratori della Regione verranno a chiederci i voti per la riconferma”.