Simona Bartolo è entrata a far parte del consiglio comunale di Sansepolcro da poco più di due mesi subentrando a Francesco Del Siena, precedentemente passato al ruolo di assessore a urbanistica e turismo. La surroga non è stata indolore, visto che Bartolo ha deciso di non entrare nel gruppo dei Democratici per Cambiare, nella cui lista aveva partecipato alle elezioni del 2016, ma di dare vita al Gruppo misto. Nel discorso di insediamento si è tuttavia dichiarata parte della maggioranza. Nei fatti, però, l’impressione è che sia stata finora tenuta ai margini della stessa maggioranza.
È così?
A dispetto di quanto viene detto in alcune interviste, in cui si riporta che verrei coinvolta e invitata alle riunioni, questo non è mai avvenuto. Con alcuni della maggioranza, sia consiglieri che assessori, ho dei buoni rapporti e vengo anche aggiornata ed informata da loro, ma non da tutti gli altri. Più volte ho contattato il sindaco segnalando il problema e lui mi ha sempre tranquillizzata dicendomi che sono assolutamente dentro la maggioranza. Però poi oggettivamente non è mai stato fatto niente, alle riunioni di maggioranza non ci sono mai stata. Insomma sono dentro ma di fatto sono fuori e vorrei capire meglio, perché questo può condizionare il percorso che farò.
Un percorso destinato all’ingresso in un altro gruppo?
La nascita del Gruppo misto, come avevo già spiegato a suo tempo, serviva per prendere un po’ le misure, cercare di razionalizzare e capire da che parte andare, e ora mi sto facendo un’idea. Dovrò prendere delle decisioni, non potrò rimanere in questo limbo per sempre.
In una delle interviste che citavi si diceva anche che tu stessa non mostri particolare interesse a partecipare.
Non sono stata invitata, se questo fosse successo avrei manifestato interesse. Gli unici inviti che ricevo sono per il caffè, che nemmeno mi piace tanto. Preferisco essere invitata alle riunioni di maggioranza, e quando poi viene detto che vengo coinvolta mi piacerebbe che questo succedesse davvero. Sono stata anche definita un “non problema”, ma ribadisco per l’ennesima volta che se qualcuno non si fosse interessato a prendere una poltrona probabilmente la mia surroga non ci sarebbe stata. Io sono il “problema” che hanno scatenato altri.
Ma secondo te quali sono i motivi di questa esclusione?
Secondo alcuni, sindaco compreso nonostante le ripetute sollecitazioni, il Gruppo misto non ha diritto di stare in maggioranza. È stato ribadito sempre e solo questo concetto. Mi chiedo allora perché mi abbiano concesso di sedermi sugli scranni della maggioranza se poi nella realtà dei fatti ne sono fuori. Se non avevo il diritto o la possibilità di stare in maggioranza avrebbero potuto dirmelo il giorno dell’insediamento. Ad ogni modo, per la mia personale opinione il fatto è che alcuni sono evidentemente risentiti, altri non si fidano. Ma fortunatamente c’è una parte della maggioranza che mi coinvolge comunque.
Personalmente ti senti ancora parte della maggioranza, come il giorno dell’insediamento?
Mi sento parte della maggioranza per i rapporti che ho con alcuni della maggioranza e non mi sento parte della maggioranza per i rapporti che non ho con altri. Diciamo che sono in parte parte della maggioranza.
Come stai portando avanti l’attività di consigliera comunale?
Come avevo detto fin dall’inizio, il mio interesse va soprattutto ai temi della scuola. A breve però presenterò la mia prima interrogazione perché mi è stato chiesto di poter trattare il discorso del marchio Buitoni. Considerato che faccio parte del Gruppo misto e sono quindi rappresentata solo da me stessa, intendo approfondire questo argomento.
Stai seguendo attivamente le dinamiche legate alle prossime elezioni?
Sì, come ho detto il Gruppo misto è una parte del viaggio ma per il futuro mi sto orientando, mi sto aprendo al dialogo.