Sestosenso Band: cinque “ragazzi” e il senso per la musica

Cinque amici che con goliardia e divertimento prendono la musica estremamente sul serio e tra esibizioni sempre di successo hanno trovato anche il tempo di riportare sul palco vecchie glorie locali

Sestosenso in concerto

Incontrare alcuni dei componenti della Sestosenso Band è stato per me come sentirmi di nuovo a casa, provare attraverso il dialogo con loro quel senso di leggerezza, di goliardia che si trasmette di generazione in generazione fra la gente di Sansepolcro, così come di generazione in generazione, attraverso l’esempio dei più grandi, si trasmette la voglia di fare musica. Una chiacchierata infarcita di aneddoti e rilassatezza, qualcosa che mi ha fatto correre sul filo dei ricordi fra citazioni di musicisti di comune conoscenza, gustose scoperte e precisazioni sia da parte mia che loro.

Cover band: orgogliosamente

Loro sono nella fattispecie Nicola Socali e Stefano Santini rispettivamente cantate e batterista della formazione, quarantenni con ormai alle spalle anni di partecipazione e organizzazione di spettacoli a base di musica. Si definiscono Cover Band senza vergogna, anzi rivendicando il fatto di non aver mai composto, tantomeno inciso, brani propri e io so per esperienza che riuscire a far rendere dal vivo pezzi di musicisti molto diversi fra loro sia vocalmente che come genere musicale, dando un’impronta personale, è cosa oltremodo difficile che richiede una ottima preparazione. In fondo loro rappresentano l’evoluzione di quelle orchestre che suonavano tutti i generi quando non esistevano ancora le discoteche ad intrattenere il pubblico nelle sale da ballo, concetto ribadito da entrambi “Siamo nati tanti anni fa come cover band” affermano “il nostro repertorio comprende i brani in voga durante l’anno, quelli di tendenza che possono andare da Ligabue a Vasco Rossi a Lucio Battisti, a qualcosa di inglese, ai Queen; diciamo che la musica dei Sesto Senso è concepita in modo che chi ascolta da sotto il palco, che abbia quindici anni o che ne abbia settanta, di tre ore del nostro concerto, due ore e mezza conosce a memoria i brani che proponiamo cantandoli”; è Nicola a parlare e prosegue “diciamo che il nostro è un gruppo un po’ ruffiano perché andiamo a coprire i gusti un po’ di tutti anche per poter suonare in più realtà possibili: dal pub alla discoteca, alle sagre, ai concerti di piazza”

Il gruppo Sestosenso Band è nato nel 2006 e della prima formazione è rimasta tutt’ora la sezione ritmica composta alla batteria da Stefano Santini e al basso da Marco Lanzi, Nicola Socali è entrato nel 2008, in qualche occasione sostituito da Valerio Rebiscini, Giacomo Baschetti alle tastiere, e alla chitarra dal 2011 al 2017 Luca Nicasi, sostituito negli ultimi due anni da Giacomo Cancellieri. Alcuni di questi componenti provengono dalla vicina Umbria ma sia Nicola che Stefano ci tengono fieramente a precisare che il gruppo è di Sansepolcro. Stefano credo abbia respirato musica in famiglia; suo padre Francesco,(Franco per gli amici), ha fatto parte del coro di Sansepolcro e per qualche tempo è stato negli anni 70  il cantante del gruppo La Nostra Età nel quale, fra gli altri, militavano Fabio Donnini alla chitarra, i compianti Tito Tacconi al basso e Leo Piergentili alla batteria e il maestro Paolo Fiorucci, allora giovanissimo, alle tastiere. “Ho iniziato tardi a suonare la batteria” mi dice Stefano “avevo diciassette anni” ma devo riconoscere, avendo più volte ascoltato il gruppo, che ha imparato presto e bene. Nicola si è avvicinato alla musica negli anni novanta frequentando i due gruppi che esistevano all’epoca a Sansepolcro, i Memories Can’t Wait e gli Storm  e oggi con un po’ di amarezza afferma: “Noi da ragazzi assistevamo sia alle prove che alle esibizioni di queste band, cercando di imparare da loro, oggi purtroppo, da parte delle nuove generazioni, si è persa questa volontà di emulazione che è poi la spinta ad intraprendere a loro volta il percorso musicale”

L’attività del gruppo si è svolta principalmente in zona “Anche perché” precisa Stefano “ognuno di noi ha il proprio lavoro al di fuori della musica, quindi, a parte qualche eccezione, non abbiamo la possibilità di fare trasferte per tempi dilatati”. In compenso in tutte le località comprese fra Pieve S. Stefano e Umbertide non c’è stata manifestazione che non li abbia visti presenti con rapide puntate ad Arezzo, Rimini e Perugia.

Una brigata di amici

“La nostra, fin dalla nascita del gruppo, è sempre stata un’allegra brigata” spiega Nicola “i nostri concerti non sono fine a se stessi, soprattutto fino a poco tempo fa ci spostavamo in carovana composta mediamente da trenta amici, ci ritrovavamo tutti assieme il pomeriggio, cenavamo insieme e gli accompagnatori erano parte stessa del concerto, una situazione” continua ”che si verificava anche alle prove della band. In fondo era, almeno fino all’insorgere della pandemia, come avere gli amici del bar in ogni posto nel quale suonavamo, noi sopra il palco, gli amici sotto. In definitiva era come portare con noi in ogni situazione di spettacolo il divertimento di stare insieme, ideale prosecuzione di quello che vivevamo anche nelle situazioni quotidiane”

Serata Halloween

“Però” precisa Stefano “pur in situazione di assoluto divertimento abbiamo sempre curato molto l’aspetto musicale” e Nicola tiene a ribadire che “Se manca il divertimento noi non potremmo suonare ma, al di la di quello, il prodotto è stato sempre curato al meglio,sia a livello acustico che a livello di preparazione piuttosto che a livello visivo sul palco”. Io da parte mia posso aggiungere anche nei video registrati a distanza durante la pandemia, rintracciabili nella loro pagina FacebookSestosenso Band molto ben curata, si avverte sia la preparazione musicale che l’accuratezza nella presentazione delle registrazioni. La stessa attenzione ai particolari prestata nelle varie esibizioni dal vivo che li ha visti travestirsi da mostri per una serata Halloween o addirittura completamente trasformati in tartarughe ninjia (compreso il topo loro capo) in occasione di una festa di carnevale ad Umbertide

Fra le varie serate, “Molto coinvolgenti” afferma Stefano “sono state quelle in occasione delle varie edizioni della Festa della Birra a Pieve S. Stefano alle quali abbiamo preso parte, lo stesso coinvolgimento del pubblico di Umbertide al Teatro dei Riuniti e alla Piattaforma al punto che”  racconta Nicola “Ricordo un anno, suonavamo all’Incanto a Sansepolcro per San Silvestro ebbene, trenta ragazzi di Umbertide che avevano prenotato di passare il fine anno addirittura all’estero quando hanno saputo che avremmo suonato nel locale di Sansepolcro hanno disdetto il loro viaggio e hanno prenotato la loro serata all’Incanto per vederci suonare. Da un lato c’è stato da parte nostra quasi imbarazzo nel fatto che abbiano preferito noi ad una serata già programmata fuori dall’Italia”. “Ma che soddisfazione!” puntualizza Stefano.

Momenti speciali

E a proposito di soddisfazioni: “Senza nulla togliere a tutti i posti dove abbiamo suonato, location dove a volte ci siamo esibiti per molti anni di fila e quindi per noi diventava consuetudine, la volta che siamo stati a suonare a Rimini in un locale affacciato direttamente sulla spiaggia, con cena di pesce apparecchiata direttamente sull’arenile, insieme a tutta la combriccola dei nostri amici è stato qualcosa di unico. Una serata terminata all’alba tra risate e divertimento, indimenticabile! Come da ricordare per altre ragioni è stata quella di Apecchio. Ci siamo trovati in un campo, con generatori per la corrente, a smontare gli strumenti fra le tre e le quattro di notte con la mia auto che aveva i fari puntati sul palco per raccogliere la cavetteria e da lì poi recarci direttamente a Fano per fare il bagno di prima mattina” Stefano racconta un altro tour de force:”Ricordo quando abbiamo suonato due volte in due posti diversi la stessa sera, prima presenti ad un matrimonio a Città di Castello e subito dopo impegnati nella notte bianca a Sansepolcro dove iniziammo a suonare alle tre di notte e arrivammo fino alle sei del mattino” e Nicola commenta “Quando finirà tutto, il più tardi possibile, i ricordi non riguarderanno tanto le varie esibizioni quanto questi momenti particolari, magari mentre montiamo la strumentazione o quelli conviviali vissuti assieme. Sono le cose che danno un senso a quel che facciamo perché se dovessi presentarmi sul palco già pronto e dopo il concerto andarmene subito sarebbe qualcosa mirata semplicemente alla prestazione pura senza la passione che rappresenta la nostra caratteristica”

Canzonissima: te la organizzo e te la suono

Fra le caratteristiche della Sestosenso Band, che loro tendono a rimarcare c’è l’organizzazione di eventi il principale e il più complesso dei quali, quello che finora ha dato loro più soddisfazioni, è stato Canzonissima, andato avanti per diverse edizioni curato principalmente da Stefano che ha tenuto i contatti con le amministrazioni pubbliche e ha provveduto al reperimento di coloro che si sono esibiti sul palco anno dopo anno naturalmente con l’aiuto degli altri componenti della band. Nata a Città di castello col titolo di Amarcord nel 2011 si è trasferita a Sansepolcro dall’anno successivo prendendo il titolo di Canzonissima. Lo scopo era quello di far risuonare e ricantare sia musicisti storici che quelli ancora in attività accompagnati dalla Sestosenso Band portando in piazza il genere pop degli anni 70 e 80, sono andati avanti con questa manifestazione fino al 2016.  “È stata una serata che si è svolta sempre a livelli altissimi” afferma Nicola “riuscivamo a portare in piazza un impianto pauroso, in un palco mai visto a Sansepolcro, i musicisti curavano nel dettaglio le loro esibizioni facilitati anche dal fatto che dovevano eseguire solo un paio di brani. A noi spettava la parte più impegnativa dato che dovevamo accompagnare ogni esibizione imparando ed eseguendo praticamente tutti i brani. Io come cantante ero quello che in fondo riusciva a godersi di più lo spettacolo dal momento che il mio compito era quello di cantare quattro o cinque canzoni del nostro repertorio, lui” e si riferisce a Stefano “era invece da settimane impegnato nella parte organizzativa, quella che a volte scoraggiava”,“Era godimento anche per me, dopo tanta fatica nell’organizzazione, suonare tutta la sera davanti a quella marea di gente” ribatte Stefano. Dalle loro parole si intuisce il desiderio di riprendere la manifestazione appena possibile anche perché, passato questo momento siamo sicuri che ci sarà ancor più voglia da parte della gente di riascoltare buona musica dal vivo.

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