La campagna elettorale per le amministrative ad Anghiari muove i primi passi e Danilo Bianchi prende posizione sul tema della ripubblicizzazione del servizio idrico, storico cavallo di battaglia dell’ex sindaco. Bianchi ricorda che nel 2010 “il comune di Anghiari fu uno dei promotori nazionali del referendum” e che lui stesso ebbe “l’onore, assieme ad altri movimenti e associazioni, di firmare e depositare in Corte di Cassazione a Roma i quesiti. Purtroppo tutti sappiamo poi com’è andata”, aggiunge: “la volontà popolare è stata tradita”.
Ecco allora la stoccata al PD locale e al candidato a sindaco Mario Checcaglini: “Abbiamo letto, con sconcerto ma non con stupore, che il candidato a sindaco di Anghiari della coalizione di partiti guidata dal PD ha esaltato con incredibile entusiasmo il ruolo di Nuove Acque per un investimento da un milione e mezzo di euro per la raccolta delle acque reflue. Bene – dice Bianchi – anche noi siamo contenti di vedere, finalmente, muoversi qualcosa nel nostro comune dopo che per tanti anni si è fatto poco o nulla! Ma non ci dimentichiamo che Nuove Acque applica le tariffe tra le più alte di Italia e che ogni anno al socio francese privato vengono elargiti lauti compensi per ‘prestazioni accessorie’ pagate da tutti i cittadini in bolletta! Non ci dimentichiamo – prosegue l’ex primo cittadino – che in oltre venti anni di gestione privatistica dell’acqua i cittadini di Anghiari hanno pagato a Nuove Acque decine di milioni di euro, 60 secondo il Comitato acqua pubblica di Arezzo, con una gestione del servizio eccellente per il PD ma totalmente insufficiente per la gente di Anghiari. Non ci dimentichiamo neanche che Nuove Acque è una delle tante partecipate il cui presidente è espressione del Partito Democratico, pagato anch’egli da tutti i cittadini con le loro bollette!”
“Per questi motivi – conclude Danilo Bianchi – non ci sorprende la posizione del PD che, con il silenzio complice dei Cinquestelle, è tutta a favore della gestione privata dell’acqua, senza neanche una parola per il referendum e per quella volontà popolare tradita in nome del profitto!”