Saranno recepite giovedì dal direttivo dell’Autorità idrica toscana le nuove tariffe dell’acqua per il triennio 2020-2023. Il documento prevede aumenti finalizzati ad allinearsi agli standard introdotti dall’Autorità di regolamentazione (Arera) e a compensare le minori entrate legate alla riduzione dei consumi. Sulla questione interviene Gabriele Marconcini, assessore biturgense ai beni comuni: “È assurdo che proprio quando i cittadini iniziano a fare un uso più consapevole e parsimonioso della risorsa idrica si proceda ad aumentare le tariffe. In un periodo come quello attuale – prosegue – si preferisce ancora una volta far tornare i conti del gestore ad ogni costo anziché sostenere i tanti utenti in difficoltà”.
“L’applicazione di questo modello, secondo il quale ad una diminuzione di consumi deve corrispondere un aumento dei costi, urta palesemente contro i principi ecologici che sono alla base del concetto di sostenibilità”, rincara l’esponente di Insieme Possiamo, il gruppo più a sinistra nella coalizione alla guida del Comune di Sansepolcro. “Mentre a Roma si continua ad ignorare il referendum del 2012 e a Firenze non si fa nulla per superare quella sciagura della Legge 69 del 2011 – aggiunge Marconcini – ai Comuni viene chiesto l’avallo per assumere un provvedimento spudoratamente anti-ecologico, che offende l’intelligenza e la dignità dei cittadini”.
Il Comune di Sansepolcro esprime dunque la propria contrarietà al nuovo prospetto tariffario, così come tre anni fa aveva votato contro la proroga della concessione a Nuove Acque, che venne invece avallata dalla maggior parte delle municipalità dell’Aretino: “All’epoca – ricorda l’assessore – una delle argomentazioni più forti a sostegno della proroga era proprio la prospettiva di una diminuzione delle tariffe. Oggi possiamo constatare quanto quella promessa fosse fittizia e opportunistica, dato che ci troviamo nella situazione diametralmente opposta”.