Della coalizione di centrosinistra che appoggia la candidatura a presidente della Regione Toscana di Eugenio Giani fa parte anche la lista Europa Verde. In questa compagine sono presenti due esponenti che fanno riferimento alla provincia di Arezzo, le valdarnesi Giusy Saporito e Serena Ferraiuolo. Quest’ultima, educatrice di 28 anni, è impegnata politicamente da alcuni anni su Montevarchi, in particolare a livello civico e associazionistico, è stata sentita da TeverePost in vista delle prossime elezioni regionali.
Movimenti e partiti verdi hanno una lunga tradizione, ma con Europa Verde siamo di fronte ad una realtà costituita di recente, almeno in quest’assetto.
Sì, Europa Verde ha ripreso l’onda e la spinta di quelli che erano i “vecchi” Verdi ampliandone la visione verso le questione europee. Abbiamo deciso di partecipare alle elezioni a sostegno di Eugenio Giani perché ci è sembrato il candidato ideale, avendo voluto riunire tutte le forze che ci sono nel centrosinistra. Il nostro contributo nella coalizione è fondamentale nel momento in cui andiamo a toccare quei temi che riguardano l’ambiente, il clima e il territorio. È un campo decisivo in una coalizione di centrosinistra, anche sulla scia di quello che è successo quest’anno con la pandemia del coronavirus, che è in qualche modo nata anche in seno all’inquinamento atmosferico e alla problematica ambientale.
Quali sono gli obiettivi che vi ponete e su cui, in caso di successo elettorale, il nuovo governo regionale dovrà intervenire?
Con il nostro ingresso in questa coalizione è stato richiesto di rendere carbon free la Toscana entro il 2030, con la Regione che ha stanziato e deve ancora stanziare fondi per l’economia verde. Abbiamo portato anche lo stesso Giani a dire un no deciso alla ricostruzione dell’aeroporto di Firenze, una città che deve poter essere girata a piedi senza respirare una cappa tremenda di inquinanti atmosferici. La nostra proposta è poi quella di andare verso un futuro in cui siano presenti le biotecnologie, che si fondano sulle ecotecnologie e che propongono nuovi strumenti sia tecnologici sia ecologici che prevedono studio e possibilità di inserimento lavorativo per i giovani. Questo impedirebbe la fuga di cervelli dall’Italia verso l’estero che si è verificato in questi anni e si sta verificando sempre di più, quindi pensiamo che aprirsi verso le nuove tecnologie basate sulla questione ecologica possa essere utile anche per l’incremento lavorativo. Siamo infatti un partito che guarda anche a quelle che sono le problematiche dei giovani e al loro futuro dei giovani. Probabilmente le persone che sono state al governo per tantissimi anni non hanno mai pensato al futuro perché non li riguarda, ma riguarderà noi giovani, che abbiamo in tanti deciso di partecipare al progetto di Europa Verde.
A livello territoriale in provincia di Arezzo come si concretizza la vostra attività?
Nel territorio noi per esempio sosteniamo la campagna che sta portando avanti ad Arezzo la lista civica Arezzo2020 a sostegno di Ralli, in quanto anche loro combattono per inserire all’interno della futura amministratore un consigliere che si occupi veramente della questione ambientale ed ecologica. Inoltre, per fare un altro esempio, siamo stati – specialmente Giusy Saporito ed io – interessati alla questione dei Giardini Spinelli di Montevarchi. Il sindaco attuale ha emanato un’ordinanza per eliminarli e costruire in quello spazio futuri condomini. Questa è una cosa che tocca molto i montevarchini perché i Giardini Spinelli sono stati un punto di riferimento per tante persone, un bel cuore verde alle spalle dell’industria di Montevarchi. Quindi, oltre a fare una piccola raccolta firme, cerchiamo di portare l’attenzione su quello che sta succedendo, con la destra che anche in città piccole come Montevarchi o non piccole come Arezzo sta facendo dei danni. È l’ora di portare a galla queste vicende che, anche se sono piccole, provinciali, sono molto significative e dovrebbero riguardare un po’ tutti.
Domenica e lunedì si vota anche per il referendum costituzionale, qual è la posizione di Europa Verde?
Sarebbe molto semplice dire sì a prescindere, invece è molto importante avere una concreta rappresentanza fisica, anche proprio a livello di numeri. Con il sì verrebbero tagliati quei parlamentari che sono rappresentativi di cittadine un po’ più piccole, di centri minori, e questo porterebbe alla non democrazia: nel momento in cui non tutti siamo rappresentati al meglio, in cui non tutti siamo rappresentati con un giusto numero di rappresentanti, il potere è in mano a pochi e non si parla di più di democrazia.