Antonio Segreti è il segretario provinciale aretino del Partito Socialista e ne è da tempo il principale esponente in Valtiberina. Presidente del Consiglio comunale di Sansepolcro nella scorsa legislatura, è stato intervistato ieri sera da TeverePost per parlare dello stato di salute del suo partito e del centrosinistra in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.
Cominciamo dalla prima scadenza in programma, quella con le elezioni regionali. Come si pone il Psi?
Alle elezioni di settembre noi socialisti appoggiamo ovviamente Eugenio Giani, che tra l’altro è stato anche un nostro iscritto negli anni scorsi. È in discussione la modalità con la quale parteciperemo: o nella lista del presidente o in una lista insieme a Italia Viva, +Europa e formazioni minori.
Non nella lista del PD, dunque.
No, quello no.
Spostandoci in Valtiberina, tra meno di un anno ci saranno le amministrative nei due Comuni più popolosi, Sansepolcro e Anghiari. Proprio a Sansepolcro il centrosinistra ha cominciato a muoversi, ma si sente poco parlare dei socialisti. Quali sono i rapporti con gli altri partiti dell’area?
A Sansepolcro il Partito Socialista nel 2016 aveva una propria lista in collegamento con il sindaco Frullani, in continuità con l’amministrazione precedente. Adesso alcune forze si sono mosse, c’è stato un comunicato stampa di PD, Articolo 1 e Italia Viva dove si parlava della ripartenza economica della Valtiberina a seguito della pandemia. Noi avevamo detto le nostre idee in merito qualche tempo prima, quindi siamo stati contattati ma abbiamo preferito darci appuntamento a un momento successivo, perché va valutato bene come si muovono le cose. Ci era sembrato prematuro mettersi in una situazione non costruita con i passaggi corretti. Cinque anni fa sono successi dei movimenti strani, noi siamo un partito con 128 anni di storia e siamo liberi. Naturalmente abbiamo sempre privilegiato il rapporto con il centrosinistra, ma va visto bene come si costruisce questo rapporto, quali idee e quali personaggi sono in campo. Al momento c’è un po’ di confusione, e credo che finché non passano le regionali grandi movimenti non ci saranno. Anche perché tutto è stato un po’ fermato dal periodo di chiusura, e questo vale anche per le altre forze politiche, ovunque vedo una certa stagnazione. Alle regionali vedremo la reazione dei cittadini dopo la situazione determinata dalla pandemia, capiremo che tipo di segnale darà l’elettorato
Come giudichi l’operato dell’amministrazione Cornioli?
Le amministrazioni comunali, questa come le altre, non possono fare tante cose, possono dare delle indicazioni, favorire gli investimenti con delle tassazioni minori, però quello che è necessario, e che la gente si aspetta, è ridare forza al territorio da un punto di vista economico. Bisogna far sviluppare l’economia a Sansepolcro, questo è il punto centrale, serve lavoro per i giovani, servono progetti che coinvolgano gli enti superiori, perché occorrono i soldi. Quindi coinvolgere la Regione e attraverso la Regione raggiungere i fondi europei. A parte due o tre realtà ci sono difficoltà dal punto di vista economico, quindi bisogna mettere in campo un grande progetto di ripartenza coinvolgendo anche i livelli superiori.
Ad Anghiari che prospettive ci sono?
Ad Anghiari la situazione è un po’ simile a Sansepolcro, c’era stata una divisione dentro il Pd, gruppi pro Renzi e contro Renzi. Anche lì bisognerà trovare un punto di equilibrio, credo che possa essere possibile anche se non facile, perché in questi casi si creano problemi anche nei rapporti personali. Naturalmente c’è anche da registrare che i partiti tradizionali sono andati in difficoltà e quindi non è semplice avere dei rapporti definiti, comunque credo sia necessario fare una fotografia della situazione e vedere come è possibile muoversi. Ma oggi come oggi, non solo ad Anghiari, la situazione è inoltre scompaginata dalla presenza delle liste civiche, che spesso sono anche trasversali, e va visto come si collocano anche in rapporto alle problematiche locali.
Un ente spesso al centro del dibattito politico è l’Unione dei Comuni, rispetto al cui funzionamento si registrano frequentemente delle prese di posizione critiche. Qual è la tua opinione?
La legge del 2011 andrebbe rivista, perché effettivamente c’è stato un periodo in cui sono stati fatti degli errori, in cui si voleva chiudere tutto. Qui la colpa è anche un po’ del cittadino che non ha capito che se chiudi le entità periferiche poi si alza il livello ed è sempre più difficile arrivarci. L’Unione montana al momento attuale è l’unica configurazione che può prendere finanziamenti regionali a livello di servizi associati. Si possono fare anche unioni fra singoli Comuni, ma anche laddove hanno provato a farle, come in Casentino, non ci sono stati risultati così positivi. L’ente Unione ha una sua funzione e una sua valenza, però deve fare progetti, e su questo c’è bisogno di cambiare la legge per rimettere in condizione l’ente di avere autonomia gestionale e politica. Per poter avere una progettualità e portare servizi nel territorio.
Personalmente qual è il futuro politico di Antonio Segreti, sono in programma candidature?
Per le regionali vediamo come si sviluppano le cose. Prima era più semplice, oggi le liste vanno concertate con tanti soggetti, quindi ancora non è chiaro. Poi il futuro nessuno lo sa.