Dopo l’annuncio di domenica sera del premier Giuseppe Conte, la giornata di lunedì è stata inevitabilmente scandita dalle numerosi reazioni del mondo politico, economico e sportivo al nuovo DPCM varato dal governo. La nuova stretta alla circolazione delle persone in Italia si è resa necessaria dopo il sensibile innalzamento dei contagi registrato negli ultimi giorni.
Gli effetti di questo ulteriore provvedimento sono già stati abbondantemente illustrati dai media nazionali nel corso delle ultime ore. Per questa ragione abbiamo scelto di contestualizzare le nuove misure adottate dall’esecutivo prendendo come riferimento le attività e i protagonisti del territorio valtiberino che più saranno coinvolti dai nuovi cambiamenti. Ecco il risultato dei nostri colloqui con sindaci, scuole, società sportive, palestre e pubblici esercizi del territorio.
Coprifuoco: il ruolo dei sindaci
Vedremo innanzitutto come il sindaco Cornioli e i colleghi di vallata si faranno carico della delicata questione legata al ‘coprifuoco’ per le zone a rischio, di cui lo stesso Conte ha parlato nel suo discorso spiegando come ai sindaci veniva data facoltà di sancire “la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private”. Nel testo del decreto è prevista questa possibilità, ma non c’è un diretto riferimento al fatto che la decisione spetti ai sindaci.
Dopo la polemica sollevata da Anci e da molti sindaci di tutto il Paese, che senza mezzi termini hanno parlato di “scaricabarile” del governo, nella serata di ieri è arrivata la precisazione del Sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati. Questa la sua dichiarazione, diffusa dall’ANSA: ”Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie: i primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze”.
Intanto nel Consiglio comunale di ieri sera il primo cittadino di Sansepolcro ha fatto il punto sull’aumento dei casi delle ultime ore: “Il picco è legato anche ad un fatto tecnico, essendo la somma dei controlli di metà sabato, domenica e metà lunedì. Ancora le nostre cifre sono inferiori alle altre vallate, ma non sappiamo ancora se è dovuto al fatto che siamo indietro rispetto agli altri, vedi Bibbiena dove ci sono 1.300 quarantenati. In questo momento risulta difficile risalire alla catena dei contagi di alcuni nostri concittadini positivi. Il tracciamento non viene fatto a monte, ma solo a valle. La situazione non è allarmante, ma è comunque preoccupante, perciò dobbiamo mantenere la massima attenzione.”
Scuole
In questo caso le attività proseguono in presenza, ma nelle secondarie di secondo grado verranno favorite dal 21 ottobre modalità più flessibili, con ingressi alle ore 9 ed eventuali turni pomeridiani. Contattato ieri pomeriggio, l’assessore biturgense e presidente della Conferenza zonale dell’Istruzione Gabriele Marconcini ci ha spiegato che “in questo momento stiamo aspettando di ricevere delle istruzioni precise che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. Per le scuole superiori dovrebbero prevedere un ingresso diversificato e posticipato con la possibilità di fare delle attività anche nel pomeriggio e di ricorrere, qualora i dirigenti lo ritenessero opportuno, anche alla didattica a distanza. Al momento sono solo delle ipotesi, e fino a quando non arriveranno nuove disposizioni è comunque difficile prevedere quello che succederà anche in Valtiberina.”
Locali e ristorazione
Tutte le attività di ristorazione potranno stare aperte dalle 5 alle 24, se il consumo avviene ai tavoli: altrimenti solo fino alle 18, mentre le consegne a domicilio non hanno vincolo di orario. Nei ristoranti però è consentito un massimo di 6 persone per tavolo ed è obbligatoria l’affissione all’esterno di cartelli che indichino la capienza massima del locale.
Delle diverse novità per questo settore abbiamo parlato con Lorenzo, socio e gestore di uno dei locali che compongono il famoso ‘triangolo’, tra i principali punti di ritrovo della vita notturna di Sansepolcro: “Credo che non sarà l’ultimo provvedimento. Meglio prevenire adesso e cercare di garantire l’apertura durante il Natale, perché una chiusura in quel periodo sarebbe davvero un problema. Queste restrizioni ci creano notevoli disagi, ma le reputo comunque giuste perché sicuramente gli assembramenti davanti ai locali possono contribuire al diffondersi del virus. Quindi ok dare una stretta ai locali, ma bisognerebbe comunque dare uno sguardo anche ad altre situazioni che i politici non stanno focalizzando bene, vedi le scuole, ma soprattutto i trasporti pubblici. Il nostro impegno rimarrà, come abbiamo sempre fatto, per aiutare la comunità: controlleremo costantemente sia il locale che le zone circostanti e garantiremo il distanziamento.”
“Anche in questo momento difficile – conclude – sono comunque a favore di quello che viene fatto dal governo, perché c’è bisogno di togliersi questo problema di dosso il prima possibile per tornare alla normalità. La speranza è anche che ognuno di noi acquisisca maggiore responsabilità e consapevolezza che con i giusti atteggiamenti potremo uscire prima e meglio da questa situazione.”
L’ultimatum alle palestre
Di ben altro tenore le parole di Stefania, una delle titolari di quello che è il principale centro fitness di Sansepolcro per numero di tesserati e ampiezza degli spazi. Il premier Conte ha infatti parlato di una chiusura generalizzata di palestre e piscine nel caso in cui, alla fine di questa settimana, continuassero a verificarsi casi di inadempienza ai protocolli. “Le parole del presidente ci hanno lasciato più di una perplessità – commenta – Innanzitutto risulta davvero difficile comprendere la scelta di minacciare la chiusura di tutte le palestre tra una settimana dopo che ‘gli è giunta voce’ che alcune strutture non stanno rispettando i protocolli. Le palestre sono aperte dal 25 maggio e perciò hanno avuto tutto il tempo di eseguire i controlli quando gli era giunta la voce. Se i controlli non sono stati fatti prima, non è di certo colpa nostra.”
Insomma, una situazione da ‘tutti o nessuno’ che non renderebbe giustizia al lavoro e agli sforzi di chi in questi mesi ha cercato di far fronte alle difficoltà del periodo. “Penso che non si possa fare di tutta l’erba un fascio e che dovrebbe chiudere solo chi risulta irregolare. Ci sono attività come la nostra che hanno fatto investimenti per rendere la struttura ancora più efficiente e a norma. Il distanziamento è garantito ovunque, svolgiamo tutti i controlli necessari, i clienti e gli istruttori usano la mascherina e le attrezzature vengono igienizzate dopo ogni utilizzo. Non è giusto mettere una situazione come la nostra sullo stesso piano di chi non osserva la legge, così come non è accettabile una generalizzazione che metta sullo stesso piano una realtà che opera in un paese 16mila abitanti, dove al momento le palestre non hanno mai creato alcun tipo di problema, e quelle delle grandi città dove ovviamente il viavai e la mole di clienti è di tutt’altro tenore.”
Sport dilettantistici
Al momento proseguono le attività delle principali realtà sportive dilettantistiche locali, in virtù del fatto che “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano”. Secondo quanto trapelato alla vigilia della conferenza di Conte, il DPCM avrebbe dovuto fermare tutti i campionati di calcio dilettantistici. Leggendo il dispositivo invece emerge che l’attività può proseguire, naturalmente nel rispetto delle normative anti Covid e dell’evolversi dell’emergenza sanitaria. A conti fatti per le nostre squadre Sansepolcro e Baldaccio Bruni sostanzialmente non cambia nulla. Discorso differente per le scuole calcio. La società bianconera ieri mattina ha comunicato “la momentanea sospensione delle attività del settore giovanile fino a nuove disposizioni da parte della Federazione.”