Il consiglio comunale di Sansepolcro si è riunito nel tardo pomeriggio di ieri in videoconferenza per una seduta molto rapida, esauritasi in meno di un’ora con una serie di votazione unanimi, ma che ha visto comunque alcuni momenti di tensione.
I punti in votazione come detto sono passati tutti senza contrarietà o astensioni. Tra questi la proroga al 31 gennaio della convenzione con il comune di Cortona per l’incarico al segretario comunale, in scadenza il 30 settembre. Tale data era stata individuata in previsione delle elezioni in programma a maggio o giugno e viene prolungata alla luce del rinvio dell’appuntamento con le urne, e di conseguenza dell’insediamento della nuova amministrazione. A seguire approvata una variazione al piano delle opere pubbliche che non è stato possibile seguire per un problema nello streaming della seduta, che ha interessato anche la prima parte del successivo intervento del sindaco. Si trattava della presentazione di due atti di indirizzo, uno finalizzato all’acquisizione da parte del comune della mascalcia presso il campo di tiro dei Balestrieri a Porta del Ponte, e l’altro legato al concetto di federalismo culturale. Il passaggio consiste, ha spiegato Mauro Cornioli, nel “fare una proposta di valorizzazione dei beni di Palazzo delle Laudi e Casa di Piero affinché diventino patrimonio del comune. Questo può essere fatto con un accordo di valorizzazione tra il Ministero dei beni culturali, il demanio e l’amministrazione comunale, che consentirebbe al comune di acquisire gratuitamente questi due palazzi. Sarebbe un’operazione importante – ha detto il sindaco – e oggi deliberiamo di attivare i passaggi propedeutici necessari”.
In precedenza era stata la volta della surroga del dimissionario Tonino Giunti, assente, con Giuseppe Pincardini. Proprio in questa fase si sono accesi gli animi, a margine dei numerosi interventi di bentornato a Pincardini (già consigliere dal 2011 al 2016) e di saluto a Giunti. Durante il proprio discorso, il capogruppo di Insieme Possiamo Alessio Antonelli, secondo cui “assistere a delle dimissioni come queste lascia letteralmente basiti”, ha iniziato a ricostruire gli avvenimenti politici precedenti al gesto di Giunti, citando l’occasione della presentazione della candidatura di Fabrizio Innocenti. A questo punto è intervenuto l’assessore Riccardo Marzi accusando Antonelli di stare facendo “un comizio” e lo stesso presidente del consiglio Moretti ha invitato il consigliere di Insieme Possiamo a limitarsi a salutare l’ingresso del consigliere Pincardini. Altri esponenti della coalizione di Innocenti hanno duramente stigmatizzato le parole di Antonelli: Rivi ha parlato di “scorrettezza” e Mercati di “interventi infervorati come quello di Insieme Possiamo, che d’altra parte ha dimostrato di intendersi sia di uscite che di entrate”. Anche Catia Giorni del Movimento 5 Stelle ha criticato Insieme Possiamo: “In bocca al lupo per la compagnia che ti sei scelto”, ha detto rivolgendosi ad Andrea Laurenzi, candidato sindaco della coalizione che comprende la lista di Antonelli. Di tutt’altro tenore le parole della segretaria del PD Chiara Andreini: “Credo che, indipendentemente dall’avvicinarsi della campagna elettorale, in consiglio comunale si possa parlare di temi politici. Oltretutto c’era un consigliere che stava parlando senza dire nulla di calunnioso ed è stato prontamente interrotto da un assessore che non aveva diritto di parola”. Tra le altre prese di posizione, connotazione politica anche per quello di Meri Torelli, che fa invece parte della coalizione a sostegno di Laura Chieli: “Questo passaggio delle consegne ad un mese dalla conclusione del mandato mi ha lasciato perplessa e un po’ a disagio – ha affermato – Senza mettere in discussione le dichiarazioni dei protagonisti, lasciatemi dire che qualche interrogativo in molti ce lo siamo posti”.
Un consiglio comunale, insomma, che non ha mancato di far trasparire le prime schermaglie tra le quattro compagini in lizza alle prossime elezioni, lasciando intendere che questa anomala campagna elettorale estiva potrebbe rivelarsi particolarmente calda.