Ne ha per tutti il consigliere comunale biturgense Alessandro Rivi, giovane esponente della Lega, dopo che per l’intera giornata di ieri il suo partito è stato messo sotto accusa a ripetizione sul tema degli spostamenti tra comuni limitrofi. Come ormai noto (vedi), il Presidente della Giunta regionale toscana Enrico Rossi aveva inserito nella propria ordinanza di domenica la possibilità di spostarsi tra comuni confinanti anche in Regioni diverse. Questo facendo leva sul comma 16 dell’articolo 1 del Decreto legge 33 di sabato scorso, che dava alle Regioni facoltà di deroga in senso “ampliativo o restrittivo” rispetto alle norme nazionali.
La speranza di molti valtiberini di poter sconfinare, però, si era scontrata con la mancata previsione della stessa fattispecie da parte della Governatrice dell’Umbria, la leghista Donatella Tesei. Di qui gli attacchi giunti da più direzioni al partito di Salvini. Anche perché sul tema la Lega si era attivamente spesa con il deputato tifernate Marchetti e con lo stesso Rivi, che in precedenza avevano sollecitato il Governo nazionale a intervenire, nonché con il consigliere regionale toscano Casucci, che aveva considerato il punto contenuto nell’ordinanza di Rossi come il frutto di una propria mozione.
Tra i tanti esponenti politici intervenuti sul tema Catia Giorni, capogruppo del M5S a Sansepolcro: “Giusto un suggerimento ai rappresentanti locali della Lega: magari, prima di fare le giornalate e presentare mozioni, spiegatelo al vostro Presidente di Regione, la Tesei”. Analoga la presa di posizione di Lorenzo Moretti, presidente del Consiglio Comunale di Sansepolcro: “Bastava chiederlo alla presidente del vostro partito Tesei di fare qualcosa, non c’era bisogno di andare fino al Governo. Rimediate. Vogliamo andare a rivedere i nostri cari”, aveva scritto riferendosi a Marchetti e Rivi. Quest’ultimo non ha gradito e ha giudicato “un peccato” il fatto che Moretti, “che dovrebbe svolgere il suo ruolo di garanzia lontano dalle polemiche politiche che ci circondano, non riesca a contenersi e a non tirar fuori quella vera natura della maggioranza a cui appartiene, schiacciata al PD regionale della Toscana. Se Lorenzo vuole svolgere un ruolo politico nella città così attivo”, è la conclusione di Rivi, “che si dimetta da presidente del Consiglio Comunale e che svolga il suo ruolo da consigliere comunale”. Moretti più tardi avrebbe replicato: “PD? Lascia perdere, sai come la penso. Credo però che posso permettermi di esprimere un libero pensiero da cittadino deluso. Sono quasi certo che Bonaccini e Rossi abbiano avuto il tempo di telefonarsi e si siano scordati, forse volutamente, della Tesei. Ma ora che il problema è stato superato in Toscana ed Emilia-Romagna, non può essere fatto anche in Umbria?”. Il presidente del Consiglio Comunale avrebbe poi affidato la replica anche ad una nota più articolata (vedi).
Rivi nel frattempo risponde anche a Giorni, accusando la maggioranza nazionale PD-M5S di aver bocciato la mozione presentata da Marchetti che secondo il consigliere leghista avrebbe risolto a monte il problema. Infine gli attacchi al Partito Democratico umbro (“andate a rileggervi perché l’Umbria del PD è caduta”) e a quello toscano, con Rossi, Ceccarelli e De Robertis che dopo aver causato “l’inefficienza della nostra zona dal punto di vista sanitario”, sono ora impegnati a fare “manovrine da campagna elettorale” con “un’ordinanza che sembra essere illegittima”.
Protagonista della giornata sul fronte Lega anche il cortonese Marco Casucci, che accusa a sua volta l’esecutivo: “I Governatori della Lega, insieme ai Governatori di altre Regioni, hanno chiesto inutilmente di inserire e regolamentare la questione direttamente nel Decreto Legge. Non essendo stata accolta questa richiesta, il problema rimane a causa del Governo nazionale”. La sua presa di posizione ha innescato un battibecco su Facebook con la consigliera regionale del PD, l’aretina Lucia De Robertis: “Ieri era merito tuo che si potesse sconfinare, oggi è colpa del Governo se non si può fare. Fammi un piacere”, ha scritto De Robertis a Casucci: “chiama la Presidente dell’Umbria e passale l’ordinanza della Toscana. La può anche copiare, è gratis!” Al che la replica del leghista: “Perché, tu non puoi telefonare a Roma? Si risolverebbero i problemi di tutti, non solo quelli locali. Dai, chiama Conte!”, e così via su questo tenore.
Ritornando in Valtiberina, sul tema si è registrato anche l’intervento del consigliere comunale monterchiese Lorenzo Minozzi: “Diversi sindaci valtiberini, toscani e umbri, hanno polemizzato due settimane contro il Governo tra dirette Facebook e video discutibili. Mi aspetto che alzino la voce contro l’attendismo della Tesei, con il Casucci a sostenere la protesta”, ha scritto in supporto alla citata presa di posizione di Lorenzo Moretti.
Naturalmente il dibattito si è sviluppato anche sul versante umbro: per gli esponenti della Lega Marchetti, Briziarelli, Mancini e Rondini “la colpa è solo del Governo”, mentre a criticare Tesei sono intervenuti tra gli altri i consiglieri regionali del PD Bettarelli e Meloni e il primo cittadino di San Giustino Paolo Fratini. A quest’ultimo ha replicato Luciana Veschi di Fratelli d’Italia, che ha incolpato i sindaci e i consiglieri regionali di opposizione di non essersi attivati presso la Regione.
Insomma, polemiche tante ma risultati pochi, visto che da Perugia non sono arrivate comunicazioni sulle intenzioni della Presidente della Giunta regionale. Gli effetti dell’ordinanza di Rossi hanno quindi per ora iniziato a concretizzarsi solo sul versante romagnolo.