La scadenza al 30 settembre dei termini per l’approvazione delle tariffe per quanto riguarda Imu e Tari porta a riunirsi in questi giorni molti Consigli comunali. A Sansepolcro, l’assise si riunirà mercoledì alle ore 20 con 19 punti all’ordine del giorno. Tra questi, oltre alle questioni di bilancio e ad alcune pratiche urbanistiche, saranno presenti sette interrogazioni da parte di consiglieri di opposizione al sindaco e alla giunta e una mozione.
Le interrogazioni
Delle quattro interrogazioni a firma PD-InComune, la prima riguarda l’assunzione da parte del comune di un istruttore amministrativo a tempo indeterminato e pieno: si chiede se il relativo bando sia stato adeguatamente pubblicizzato e se, dal momento che nessuno dei partecipanti rientrava nelle cosiddette categorie protette, se sia previsto un nuovo bando per inserire anche tali figure; altra questione posta dal gruppo guidato da Andrea Laurenzi al sindaco (qui in qualità di assessore dell’Unione dei Comuni) lo spostamento dell’ufficio turistico convenzionato con l’ente comprensoriale in piazza Torre di Berta – ovvero da un locale di proprietà comunale a uno di proprietà privata – per capire quanto sia costata finora all’Unione dei Comuni l’operazione, che ad oggi non si è concretizzata; terzo tema sollevato è quello della chiusura dei siti per il conferimento di inerti della Valtiberina, che costringe ormai da mesi le aziende locali a conferire ad Arezzo; e infine si chiedono chiarimenti sulla vicenda del chiosco di Porta del Castello e sul relativo intervento del primo cittadino attraverso la propria pagina Facebook (TeverePost aveva trattato l’argomento in questo articolo). Altre due interpellanze sono state sottoscritte da Tonino Giunti di Forza Italia, in merito ai bisogni delle persone assistite dai servizi sociali e al secondo ponte sul Tevere. Infine, un’ulteriore interrogazione è stata presentata da Alessandro Rivi della Lega sul tema dei reperti archeologici emersi durante i lavori di Snam riguardanti le condotte del metano.
La mozione
L’ultimo punto all’ordine del giorno – una mozione presentata da Catia Giorni del Movimento 5 Stelle – chiamerà il Consiglio comunale a votare sul tema della Casa della salute. Un’eventuale approvazione da parte dell’assemblea del testo proposto dai pentastellati impegnerebbe il sindaco “ad adoperarsi il prima possibile per effettuare lo spostamento della Casa della Salute nelle strutture di proprietà dell’Azienda sanitaria” e ad “adoperarsi affinché queste strutture abbiano tutte le caratteristiche per ospitare la Casa della salute e poter essere così appetibili dai medici che dovranno prestarvi servizio, a cominciare dai parcheggi per gli utenti”.
Il documento protocollato dalla consigliera Giorni, infatti, sottolinea che le stesse normative regionali indicano come prima opzione per la localizzazione della Casa della salute ambienti di proprietà pubblica e ricorda gli esiti di un sopralluogo svolto nell’aprile 2018: in quell’occasione, si legge nella premessa della mozione, “alla presenza anche del consigliere regionale dott. Andrea Quartini e della deputata Chiara Gagnarli del Movimento 5 Stelle, il direttore della ASL Enrico Desideri dichiarò che il distretto sanitario costituiva in effetti la scelta migliore mentre quella del Centro commerciale poteva essere al massimo solo una soluzione temporanea”.
Da allora, secondo i 5 Stelle la situazione non è migliorata, anzi, “si sono rivelate molte criticità nell’ubicazione attuale della Casa della Salute nei locali del Centro commerciale, dovute soprattutto alla mancanza di spazi idonei. In particolare, nei mesi del lockdown”, scrive Catia Giorni, “negli accessi agli ambulatori, essendo molto stretti, si sono creati dei veri e propri assembramenti di persone”. Inoltre, si legge ancora nel documento, “sarebbe altamente significativo spostare i locali della Casa della salute all’ospedale e/o al distretto sanitario” per valorizzare queste strutture dopo che “l’emergenza sanitaria creatasi con il Covid ha reso evidente come sia sempre più importante investire sulla sanità pubblica”.