Si è svolta ieri sera in modalità online l’ultima seduta del 2020 del consiglio comunale di Sansepolcro. Nella fase iniziale il sindaco Mauro Cornioli ha effettuato una ricognizione riguardo all’emergenza Covid nel nostro territorio. Il primo cittadino ha mostrato un grafico della media mobile dei casi negli ultimi sette giorni, sottolineando il significativo miglioramento registrato da Sansepolcro, dalla Valtiberina e dalla provincia di Arezzo. Nelle repliche sono intervenuti i quattro capigruppo di opposizione, tutti ringraziando l’amministrazione per l’impegno sull’argomento. Alcuni di loro hanno però cercato di portare il dibattito sulle dinamiche politiche che coinvolgono la coalizione di governo. “Mentre in sede di consiglio si parla giustamente tanto di Covid, dai giornali emerge molto altro – ha puntualizzato Andrea Laurenzi (PD) – Non vorrei che il dibattito politico si spostasse del tutto sulla stampa, dove si legge di divisioni forti in questa maggioranza”. L’appello a portare in consiglio comunale il confronto politico non è stato però raccolto dalla maggioranza, che non ha ritenuto di intervenire sul tema. Lo ha invece fatto Catia Giorni (M5S): “La raccomandazione che faccio è che le oggettive divisioni che ci sono in maggioranza – ha detto – non ostacolino il lavoro per la città, che resta importante anche se si avvicinano le elezioni”. Di altro tenore l’intervento di Tonino Giunti (FI): “Le elezioni non si potranno fare, dopo che secondo me già quelle di settembre hanno avuto un ruolo nel far partire l’ondata pandemica – ha sottolineato – Purtroppo siamo in emergenza, e l’amministrazione deve pensare a fare corpo unico nell’aiutare la popolazione”. A chiudere il giro di interventi delle minoranze Alessandro Rivi (Lega): “Sono molto preoccupato per quello che accadrà il prossimo anno sia a livello generale che locale – ha detto – quindi dobbiamo tirare fuori il meglio delle idee che non sono state portate avanti finora per rilanciare Sansepolcro. Sulle dinamiche politiche – ha aggiunto – un maggior fermento non potrà che fare bene rispetto all’immobilismo degli ultimi cinque anni”.
Il dibattito sui rifiuti
Ampio spazio è stato riservato al dibattito sul tema dei rifiuti, che era all’ordine del giorno con la delibera di approvazione del relativo piano economico-finanziario (Pef), ovvero l’insieme dei servizi che il comune deve acquistare dal gestore Sei Toscana. L’assessore Marconcini ha parlato delle nuove disposizioni dell’autorità Arera: “È un sistema con vincoli più rigidi, che non piace al gestore Sei. Per i comuni ci sono pro e contro, ma per i cittadini ci sono maggiori garanzie rispetto al vecchio metodo”. Il Pef 2020 ha subìto un rincaro del 2,75% che però per quest’anno non inciderà sulla Tari, calcolata sul Pef 2019. Sul tema ha parlato anche il sindaco Cornioli: “Facendo un ragionamento più a monte – ha detto – l’intenzione e la voglia di molti sindaci è quella di arrivare a risolvere il contratto con Sei, che possiamo definire capestro, dove non ci sono stimoli per il privato ad ottimizzare il servizio e abbassare i costi”. Chiara Andreini (PD) ha criticato la giunta per “battaglie che si sono trasformate in prese di posizione rimaste sulla stampa e mai concretizzate in azioni efficaci”. Rivi ha contestato una “politica regionale cieca” sollecitando l’amministrazione a “cercare con tutti i mezzi, mediatici e contrattuali, di contrastare i metodi e gli aumenti dei costi che subiamo da anni”. Per Giorni “tutti i piccoli interventi che possiamo fare che non siano sulla strada della rescissione del contratto e del cambio totale di sistema sono solo dei palliativi”. Marconcini ha infine replicato alle critiche di Andreini: “Sarebbe ipocrita pretendere che in quattro anni un comune da solo riuscisse a cambiare un modello deciso a Firenze con legge regionale. Però oggi possiamo discutere un documento con tutti i comuni per trovare un meccanismo per uscire dal contratto con Sei. Nel 2016 arrivare ad aprire controversie con Sei era impensabile, adesso qualcosa è cambiato. All’inizio eravamo mosche bianche, ora abbiamo un fronte nutrito di comuni che riescono ad alzare la voce”. Il Pef è stato votato favorevolmente dalla maggioranza (anche se il sindaco ha parlato di “contrarietà morale”), mentre la maggioranza ha espresso voto negativo.
Ok alla richiesta alla Regione di un distretto sanitario autonomo. Vannini: “Prestissimo l’ospedale di comunità”
Votazione unanime invece per il documento finalizzato a chiedere alla regione il ripristino di distretti sanitari autonomi per la Valtiberina e per il Casentino (oggi esiste un’unica zona-distretto Arezzo-Casentino-Valtiberina, come effetto della riforma regionale del 2015). Cornioli aveva anticipato nello scorso consiglio comunale l’intesa raggiunta su tema da tutti i sindaci delle due vallate. La delibera approvata dal consiglio stabilisce “di richiedere al presidente della Regione Toscana, alla giunta e al consiglio regionale di ridisegnare, con tutta la sollecitudine che gli attuali eventi richiedono, le originarie zone distretto negli ambiti territoriali del Casentino e della Valtiberina, con ciò riconferendo ai due territori piena autonomia funzionale, tempestività di risposte e vicinanza ai bisogni”. Sempre in tema sanitario era stata in precedenza presentata un’interrogazione sul servizio di mammografia da Alessandro Rivi, che aveva posto l’accento sul fatto che non si svolge in una postazione fissa interna all’ospedale. “Il punto di mammografia – ha risposto l’assessore Vannini – dovrebbe essere posizionato in quella che sarà la nuova sede della radiologia, nei locali dell’ospedale di comunità. Lo spostamento è stato rimandato perché quell’area è attualmente destinata all’accesso del pronto soccorso Covid, speriamo a tempo”. La dottoressa ha colto l’occasione anche per annunciare che “l’ospedale di comunità verrà riaperto a brevissimo nei locali precedentemente adibiti a day hospital della medicina”.
Il consiglio comunale ha inoltre approvato la ricognizione delle società partecipate (con l’astensione dell’opposizione) e modifiche al regolamento cimiteriale e a quello urbanistico (all’unanimità). Infine, bocciata la mozione del Movimento 5 Stelle sulla promozione di comunità energetiche dopo che la consigliera Giorni aveva rifiutato la proposta della maggioranza di ritirare il documento per approfondimenti. Hanno votato a favore M5S e PD, che anche ieri sera si sono mostrati più volte in sintonia, si è astenuta Forza Italia e hanno espresso la propria contrarietà maggioranza e Lega.