Sansepolcro: l’incredibile polemica social sulla gelateria di Porta del Castello

Una risposta del sindaco Cornioli al post di un cliente del locale ha scatenato numerosi malcontenti e reazioni. La vicenda dall’inizio

La gelateria Peccato di Gola a Sansepolcro

Nel fine settimana appena trascorso a Sansepolcro si è discusso molto attorno alle vicende della gelateria Peccato di Gola. Il locale ubicato in via Eduino Francini, nei pressi del semaforo di Porta del Castello, è stato infatti oggetto di una polemica social dalle dinamiche certamente singolari e culminata con un intervento del sindaco Cornioli che ha fatto molto discutere.

La storia, che ribadiamo essere davvero curiosa per quelle che sono state le cause e i successivi sviluppi, inizia venerdì 4 settembre quando un giovane cittadino biturgense, cliente assiduo del bar, pubblica sul suo profilo personale un post dove esprime solidarietà nei confronti del titolare per una serie di disagi a cui la sua attività – da poco tornata operativa dopo uno stop di circa venti mesi – deve far fronte. Nello specifico, nel post si parla di chiusura anticipata (mezzanotte) rispetto agli altri pubblici esercizi e di pagamento della Tosap, tassa per l’occupazione di suolo pubblico che il Comune aveva scelto di sospendere all’indomani del lockdown come misura di sostegno all’economia locale.

Nel giro di ventiquattro ore il post ottiene una discreta risonanza grazie alle condivisioni di altri ragazzi del Borgo (il bar è molto apprezzato soprattutto tra i giovanissimi), ma apparentemente non c’è nulla che lasci presagire all’insolito risvolto che di lì a poco si sarebbe materializzato. Domenica mattina, infatti, il sindaco Cornioli in persona decide di rispondere per iscritto sulla propria pagina Facebook alle perplessità esternate due giorni prima dal suo concittadino.

Nel post-replica del primo cittadino viene di fatto reso noto nei minimi dettagli quello che dal 2012 ad oggi è il rapporto che lega tale attività al Comune (proprietario dei locali) tra concessioni, insoluti, contenziosi fino alla recente riapertura. Quest’ultimo step, in particolare, viene descritto come una “concessione straordinaria e temporanea” che il Comune avrebbe garantito al gestore fino al 31 dicembre al fine di poter saldare tutti i debiti contratti con l’amministrazione. Tra i vari termini dell’accordo, l’obbligo di chiusura dell’attività entro la mezzanotte.

La scelta di sottoporre alla platea social questa serie di frizioni di natura burocratico-economica tra l’amministrazione e un privato cittadino – peraltro coinvolto in modo indiretto in questa diatriba online – si rivela fin da subito un’arma a doppio taglio: nel giro di qualche ora la pagina del sindaco viene tempestata da decine di commenti negativi da parte di molti cittadini che, senza necessariamente entrare nel merito della questione, hanno ritenuto inaccettabile e scorretto il fatto che un amministratore utilizzi i propri spazi di comunicazione per rispondere a una lamentela come tante di un ragazzo, diffondendo peraltro informazioni di una certa ‘riservatezza’.

A fare da contraltare alle contestazioni nei confronti di Cornioli, vi è principalmente il fatto che quanto da lui esternato in rete era già da tempo di pubblico dominio. Tutto quello che è stato riportato nell’ultimo aggiornamento di stato del sindaco, infatti, fa riferimento ad una delibera di giunta, la numero 120 del 29 luglio scorso, consultabile all’interno dell’Albo Pretorio del sito web del Comune di Sansepolcro. Lo stesso atto non fornisce dettagli più approfonditi in merito alla questione della Tosap: a quanto ci risulta, i 3.000 euro versati all’ente dal titolare per l’anno 2020 riguarderebbero esclusivamente il canone di affitto e non il suolo pubblico. Appurato che non vi è stata alcuna diffusione di materiale riservato, nei biturgensi sembrerebbe comunque permanere una certa diffidenza riguardo al modus operandi dell’amministrazione, come testimoniano le sferzanti reazioni delle ore successive da parte di alcuni politici locali.

I dettagli della concessione

All’indomani della bufera social è stato lo stesso Vittorio Cenciarelli, titolare del bar gelateria Peccato di Gola, ad illustrare a TeverePost quello che è stato fino ad oggi il rapporto tra amministrazione e gestore: “La concessione, della durata di nove anni, è stata avviata nel 2012. Nell’ottobre 2018 ho chiuso temporaneamente l’attività per una serie di vicende familiari. Avrei riaperto a marzo 2019, ma sono subentrate altre questioni personali che mi hanno portato a rinviare i piani di un altro anno con conseguente decadenza della concessione per non aver pagato il suolo pubblico durante la chiusura. A questo aggiungiamoci la pausa Covid, e si arriva quindi all’estate quando sono riuscito a riaprire grazie a questa ‘concessione straordinaria’ in attesa del nuovo bando. Nel frattempo ho sistemato tutte le questioni economiche pendenti, con il pagamento di 11.500 euro di cui 10.000 suddivisi tra Tosap 2018, Tosap 2019, e ‘affitto’ 2020, e i restanti 1.500 in spese legali. Con il nuovo accordo ho accettato alcuni nuovi paletti, come la chiusura a mezzanotte e la rimessa delle sedute dentro il locale. Non condivido questo trattamento particolare, ma pur di riaprire mi sono impegnato a rispettare sempre le regole.”

Riguardo alla polemica creatasi sul web, Cenciarelli conferma che “Il dibattito si è creato a mia insaputa. Ho sempre pensato al mio locale e non potrei mai commissionare cose del genere ai miei clienti, che tra parentesi sono ragazzi bravissimi. Adesso penso soltanto a lavorare.”

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