Sansepolcro, la maledizione del secondo mandato

L'ultima rielezione di un sindaco in carica risale al 1999. Il recente forfait dell'attuale primo cittadino Mauro Cornioli conferma la tendenza

Gli ultimi sindaci di Sansepolcro nel corridoio di Palazzo delle Laudi che attende il ritratto di Cornioli

Mauro Cornioli ha annunciato la scorsa settimana che al termine della legislatura non si ricandiderà a sindaco di Sansepolcro. Il rinvio delle elezioni lo ha fatto rimanere in carica per qualche mese in più rispetto alla tradizionale durata di un mandato, ma il bis non ci sarà, così come non c’era stato per i suoi predecessori. Si allunga quindi a quattro la striscia consecutiva dei primi cittadini di Sansepolcro che si fermano alla prima legislatura. Per trovare l’ultima rielezione di un sindaco in carica bisogna tornare al secolo scorso: era infatti il 27 giugno 1999 quando Dario Casini superò al ballottaggio Luigino Sarti e poté avviare il proprio secondo mandato. Questo caso, oltre ad essere l’ultimo, è anche l’unico da quando la legge 81 del 1993 introdusse l’elezione diretta del primo cittadino. Fino ad allora, infatti, i cittadini eleggevano il consiglio comunale che provvedeva poi a votare il sindaco al proprio interno.

Le prime elezioni con la nuova legge furono quelle del 1995: il sindaco uscente, Luigino Sarti, eletto con il vecchio sistema, si ricandidò, ma chiuse il primo turno al terzo posto e non centrò il ballottaggio, dove Dario Casini superò Maria Pia Oelker. Detto del 1999 (all’epoca il mandato durava solo quattro anni), nel 2004 Casini dovette farsi da parte per il raggiungimento del limite dei due mandati di fila. Fu Alessio Ugolini a prevalere di misura su Franco Polcri, ma la legislatura si interruppe traumaticamente dopo meno di due anni con una mozione di sfiducia. Ovvia a quel punto la non ricandidatura di Ugolini, e lo stesso Franco Polcri venne eletto al ballottaggio dove si confrontava con Bruno Graziotti. Il mandato 2006-2011 fu turbolento ma si concluse regolarmente. Il professore decise comunque di non ripresentarsi, e le successive elezioni videro il successo di Daniela Frullani, che al ballottaggio sopravanzò Fabrizio Innocenti, quest’anno di nuovo in pista. La prima sindaca donna di Sansepolcro tentò il bis, ma l’esito non fu felice: pur centrando il ballottaggio, fu ampiamente superata da Mauro Cornioli. Ed eccoci ai giorni nostri, con il forfait dell’imprenditore per motivi personali, ma senz’altro anche per il disgregarsi della squadra in suo sostegno.

Si può insomma dire che da diverso tempo a Sansepolcro quel valore aggiunto di cui dovrebbe godere un sindaco in carica non giova alla rielezione, e nella maggior parte dei casi neanche a creare le condizioni per la ricandidatura. D’altra parte questo effetto positivo – lo dicono le statistiche – si sta progressivamente riducendo un po’ in tutta Italia. Senza entrare in una complessa analisi delle motivazioni, si può tra queste inserire la maggiore volubilità dell’elettorato e la sua sempre minore adesione ideale a una parte politica o ad un’altra: in passato il sostegno ad un partito e la condivisione dei suoi fondamenti ideologici erano spesso prevalenti rispetto all’eventuale insoddisfazione per qualche provvedimento preso da un’amministrazione. Oggi puntare il dito contro chi governa e voltargli in breve tempo le spalle è invece diventato molto meno problematico. Con la conseguenza, non positiva, di spingere chi amministra a curarsi più del consenso immediato che di progetti di ampio respiro.

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