Come da tradizione, il bilancio consuntivo 2019 del Comune di Sansepolcro è passato con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario dell’opposizione. La relazione iniziale dell’assessore Catia Del Furia ha posto l’accento sull’avanzo libero di amministrazione di 73.000 euro sùbito utilizzabile, “un avanzo piuttosto basso perché la spesa è stata eseguita come programmata”, e sull’aver adeguato i fondi per i crediti di dubbia esigibilità in modo tale da porsi “al riparo da manovre che ci potevano portare in disavanzo”. Del Furia ha sottolineato le elevate percentuali di raggiungimento dei risultati in termini di utilizzo delle risorse correnti, di entrate tributarie (grazie all’“ottimo risultato del recupero dell’evasione”), di trasferimenti correnti e di entrate extratributarie. “Poco soddisfacente” invece lo sviluppo degli investimenti, sui quali si contava di recuperare nell’anno in corso. Ancora, l’assessore ha parlato della conferma del trend di riduzione del debito, oggi al 7,25%, e della migliore copertura dei servizi a domanda individuale, giunta al 76%.
Per Chiara Andreini di Pd-InComune, presidente della commissione bilancio, si tratta di un documento dal punto di vista contabile molto positivo, favorito dal fatto che non ci sono stati né tagli da parte del Governo come in passato né problemi di entrate, anche per il recupero dell’evasione. Ma secondo Andreini “i frutti di questo bilancio sono veramente scarsi: sul fronte degli investimenti non vediamo la partenza dei lavori nonostante siano passati quattro anni dall’insediamento dell’amministrazione. Non aver fatto nessun tipo di politica sta penalizzando i cittadini oggi più che in passato”, ha detto, facendo riferimento al fatto che “nel periodo 2015-2019 per quanto riguarda l’Imu le entrate assestate sono aumentate di 800.000 euro ma la politica del ‘si paga tutti per pagare meno’ non è stata portata avanti. Spero”, ha concluso la consigliera, “che ci sia un dibattito in commissione bilancio per vedere quali possono essere le situazioni in cui ridurre le tariffe”, a fronte di “un’incapacità che c’è stata nei primi anni che ha penalizzato fortemente i cittadini e può oggi provocare effetti ancora più disastrosi”.
“Documento impeccabile dal punto di vista contabile” anche per Catia Giorni del Movimento 5 Stelle, secondo cui “il recupero dell’evasione è un percorso virtuoso da continuare. Dal punto di vista politico, invece, “dispiace ritrovarci a dire sempre la stessa cosa, cioè che il bilancio risente della mancanza di progettualità e lungimiranza di tutti questi anni. Dall’inizio della legislatura a questa parte si dice che partiranno i lavori”, ha sottolineato, “ma non è stato così, non è partita la Buonarroti, non è partito il secondo ponte sul Tevere, che è in un percorso che non ci piace ma su cui l’amministrazione aveva puntato molto”. Giorni ha parlato di “una situazione di immobilismo” ed ha auspicato “per la nostra città che in quest’ultimo anno qualcosa si muova, altrimenti il giudizio è che questa amministrazione lascerà poca traccia di sé”.
Anche Alessandro Rivi della Lega ha criticato il bilancio dal punto di vista politico giudicandolo “stabile e ingessato come in questi quattro anni”. Rivi ha posto l’accento sul calo degli oneri di urbanizzazione nel 2019 dopo la crescita del 2018 e sullo scarso sviluppo del piano delle alienazioni. “Comunque”, ha detto Rivi, “abbiamo messo le basi per fare dei ragionamenti in commissione partendo dall’avanzo di amministrazione e dalle rinegoziazioni che garantiscono un respiro di cassa”.
Per la maggioranza è poi intervenuto Simone Gallai de “Il nostro Borgo”, che ha respinto la critica di assenza di programmazione e di lungimiranza. Il consigliere ha fatto presente come oggi ci si sia potuti dotare di un ufficio che una volta accertato l’evaso può anche recuperarlo, a differenza della situazione di inizio legislatura; e ha ricordato che attualmente ci si trova ad operare in regime di bilancio armonizzato, che richiede di accantonare quanto si prevede di riscuotere senza poterlo spendere: “Prima potevate spendere i crediti, oggi no”, ha detto rivolgendosi ai membri di precedenti maggioranze. Gallai ha quindi insistito sull’atteggiamento responsabile dell’amministrazione anche alla luce delle tante incertezze di questa fase. Il dibattito si è concluso con l’intervento di Tonino Giunti di Forza Italia che ha a sua volta distinto tra la correttezza contabile e l’aspetto politico.
All’unanimità è stato invece approvato il punto successivo, quello della rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. I consiglieri di opposizione hanno apprezzato il percorso di coinvolgimento che si è registrato sul tema e il lavoro dell’ufficio nel mettere a disposizione di tutti le simulazioni dei risultati dei possibili interventi. Alla fine la scelta, illustrata dall’assessore Del Furia, è stata quella di non optare per una rinegoziazione che avrebbe liberato 228.000 euro a fronte però di un costo in prospettiva di 302.000 euro che avrebbe portato l’indebitamento al 2045, ma di un intervento che libera 131.000 euro “escludendo l’innalzamento dei mutui e non spostando nel tempo quelli il cui tasso di ammortamento sarebbe stato superiore alla durata”.
Nel corso del dibattito in merito l’unico momento un po’ più acceso è derivato da una parte dell’intervento di Chiara Andreini: “Smettete di dire ai cittadini che non ci sono i soldi, iniziate a dire dove li mettete, perché non è vero che non ci sono”, ha incalzato. “I bilanci sono sempre stati più che positivi, le risorse ci sono, quindi si fanno scelte precise, e su questo punto chiediamo che ci sia una concertazione per definire insieme le priorità. Ci deve essere massima trasparenza e massima correttezza”. Sul punto hanno replicato Francesca Mercati e il sindaco Cornioli, che ha specificato che “i soldi sono stati spesi alla luce del sole”. Il primo cittadino, sulla stessa linea di un altro intervento immediatamente precedente di Gallai, ha anche sottolineato che una parte delle risorse liberate va spesa per l’emergenza ma una parte non può essere programmata da subito perché è impossibile al momento sapere quanti saranno i minori introiti che il Comune incasserà nei prossimi mesi: “Il 16 giugno scade l’Imu, il 30 potremo capire di quanto sarà aumentata la morosità, fino a quel momento nessuno può prevederlo”, ha detto Cornioli. “Chi può dire quanto saranno l’Imu, la Tari, i trasferimenti dello Stato?”
Infine, il terzo punto all’ordine del giorno legato al bilancio è stata l’approvazione del nuovo regolamento della Tari per recepire le modifiche introdotte dall’ultima Legge finanziaria e sanare situazioni precedentemente non previste. L’assessore Del Furia ha spiegato che non si tratta di un intervento legato all’emergenza, ma del restyling di un regolamento che “affiniamo per essere precisi quando andremo ad approvare le tariffe. Uno strumento rinnovato”, lo ha definito, “utile a fare poi gli interventi di emergenza che qui non si riflettono”. Il punto è stato approvato con tutti i voti favorevoli e l’astensione di Tonino Giunti, seguita ad un intervento in cui il consigliere forzista aveva sottolineato delle iniquità intrinseche nella tassa sui rifiuti.