Sarà affrontata nel prossimo Consiglio comunale di Sansepolcro la questione legata alla delibera di Giunta numero 37. L’atto, approvato nella seduta online del 26 febbraio, stabiliva di “avviare attività di promozione e comunicazione efficaci del territorio” per un impegno di spesa complessivo per le casse comunali di 4.400 euro. La delibera era stata votata all’unanimità dei presenti (mancava l’assessore Marzi) e sottoposta all’ulteriore votazione che ne aveva sancito l’immediata eseguibilità. Dopo 11 giorni, il 9 marzo, era arrivato però il dietrofront, con la delibera numero 46 che annullava il provvedimento. Tra le ragioni veniva spiegato che “l’acuirsi della situazione di emergenza sanitaria” imponeva “un ripensamento delle tempistiche in materia di promozione turistica”. Le attività di promozione sarebbero state quindi da effettuare “nell’imminenza della ripresa delle normali attività e comunque in tempi compatibili con la ripresa di interesse da parte di potenziali visitatori”.
Tali motivazioni riportate nella delibera di annullamento sono state giudicate “alquanto fumose” dal consigliere di minoranza Alessandro Rivi (Lega), che per vedere più chiaro sulla vicenda ha protocollato ieri un’interrogazione cui sarà data risposta in occasione del prossimo Consiglio comunale. Nel testo Rivi sottolinea che la delibera è stata votata in una “giornata di fine febbraio che di certo non lasciava presagire un immediato ritorno di turismo e di normalità, situazione alquanto simile a quella” del giorno dell’annullamento. E, soprattutto, il consigliere spiega di aver avuto “per vie informali” notizia di “un legame di parentela/affinità di secondo grado fra un membro della Giunta comunale, presente in Giunta al momento della votazione, e la persona titolare della società French Fries Srl concessionaria del servizio” (una delle due citate nella delibera).
Rivi, oltre a domandare l’esatta ripartizione tra le due società citate in delibera della somma inizialmente stanziata, si rivolge alla Giunta per avere conferma del rapporto di “parentela/affinità” e per chiedere se l’approvazione della delibera 37 non violi l’articolo 78 del TUEL. La norma è quella che stabilisce che “il comportamento degli amministratori, nell’esercizio delle proprie funzioni, deve essere improntato all’imparzialità e al principio di buona amministrazione”, e che “gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado”. Che risieda proprio in questo “la reale motivazione dell’annullamento della delibera 37?”, chiede infine il consigliere leghista nel testo sottoposto all’esecutivo.
Nel commentare il documento presentato, Rivi precisa che “non poniamo l’interrogazione come un’accusa ma come una richiesta di chiarimento. Un chiarimento che ci sembra corretto, come gruppo di opposizione e come forza politica responsabile, far avere alla cittadinanza riguardo a quello che viene discusso e approvato in Giunta. Presentiamo questo atto in spirito di trasparenza – aggiunge – Confidiamo in una risposta esaustiva e ci riserveremo di esprimerci in base alla risposta che ci verrà data”.
L’assessore chiamato il causa, Francesco Del Siena, è stato interpellato dal nostro giornale: “Risponderò all’interrogazione del consigliere Rivi nel luogo deputato e dove lui ha chiesto spiegazioni, il Consiglio comunale, per rispetto delle istituzioni”, ha detto il titolare delle deleghe a turismo, comunicazione e urbanistica.