Sansepolcro è, con Rapolano Terme, uno dei due Comuni toscani protagonisti del progetto sperimentale che ha portato alla redazione di un Piano strategico per lo sviluppo culturale per ciascuna delle due città. L’iniziativa, supportata dalla Regione, ha visto all’opera a partire dallo scorso agosto un gruppo di lavoro dell’associazione dei Comuni ANCI Toscana e di Federculture, la Federazione degli enti di gestione della cultura, che ha lavorato a braccetto con il Comune di Sansepolcro e con circa 50 realtà pubbliche e private del territorio che proprio grazie a questa collaborazione hanno sviluppato rinnovate sinergie. Siamo di fronte quindi ad un progetto partecipativo che ha permesso di effettuare un’approfondita analisi dell’esistente e di individuare una serie di azioni concrete da intraprendere per raggiungere l’obiettivo dichiarato dello sviluppo culturale di Sansepolcro. Uno sviluppo che si traduce in una stretta relazione tra l’ambito culturale e tutti gli altri aspetti della vita cittadina: il documento – con eventuali arricchimenti e integrazioni che possono ancora derivare dal dibattito intorno ai temi trattati – può quindi essere la base e l’occasione per un rilancio complessivo, anche economico e sociale, di una Sansepolcro da integrare in maniera sempre più feconda con il resto della Valtiberina, della Toscana e dell’Altotevere umbro. Ponendo le fondamenta per superare non solo l’emergenza immediata legata al Covid ma un intero insieme di problematiche di lungo periodo che minano le prospettive di crescita del territorio nel suo complesso.
Il testo individua in primo luogo una serie di punti di forza e di debolezza, con questi ultimi in numero preponderante. In estrema sintesi, si segnalano la grande ricchezza e varietà del tessuto associativo cittadino, ma se ne evidenzia anche la frammentazione; vi sono professionalità nel campo della progettazione culturale, ma gli operatori più giovani tendono a lasciare la città, mancano gli spazi e non ci sono canali e strumenti di comunicazione delle iniziative; c’è grande ricchezza in termini di risorse culturali e di patrimonio storico, paesaggistico e naturalistico, ma al tempo stesso c’è poca valorizzazione del legame con il resto della Valtiberina e con l’Umbria, inoltre la città è isolata a livello infrastrutturale, il sistema ricettivo non è sufficientemente variegato e prevale il turismo “mordi e fuggi”; la tradizione artigiana è di alto livello e sono presenti attività produttive di qualità, mentre il centro storico patisce la chiusura dei piccoli esercizi commerciali e la presenza di molti fondi sfitti.
Il contesto presenta dunque sia opportunità che minacce: tra le prime, l’individuazione di un legame con il contesto territoriale; il rilancio dell’artigianato e del commercio di qualità; la crescita di un turismo selezionato, slow ed escursionistico; la candidatura dell’arte del merletto a Patrimonio dell’umanità; la valorizzazione di immobili e monumenti non aperti al pubblico o dismessi; e l’utilizzo di strumenti di sostegno finanziario come il cosiddetto Art Bonus regionale e nazionale. Le minacce sono invece il peggioramento delle condizioni socioeconomiche dei cittadini e il crollo del turismo per effetto del Covid; lo spopolamento del centro storico; una minore integrazione di cultura e turismo con gli altri settori economici; la scomparsa dell’artigianato tradizionale; la crescita attrattiva di ambiti turistici limitrofi; il peggioramento ulteriore dei collegamenti infrastrutturali.
Per riuscire a sfruttare le opportunità e sventare le minacce il piano individua tre obiettivi principali: il rafforzamento del sistema culturale urbano, la programmazione partecipata e la proiezione territoriale del patrimonio di Sansepolcro. Il raggiungimento degli obiettivi è delegato a sei linee di intervento a loro volta suddivise in numerose azioni. TeverePost si ripropone di esaminarle nei prossimi giorni in una serie di articoli, nell’ottica di contribuire nel proprio piccolo a un dibattito costruttivo che possa facilitare la concretizzazione di misure che potrebbero rivestire un ruolo fondamentale nel futuro della città e del comprensorio.
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