Sansepolcro, consiglio comunale con Pincardini al posto di Giunti

La seduta in modalità videoconferenza occasione per una breve riflessione sull'uso (e sul rischio di abuso) di questa modalità tecnica

Tonino Giunti (a sinistra) e Giuseppe Pincardini

Il consiglio comunale di Sansepolcro si riunisce domani pomeriggio alle ore 18 in modalità videoconferenza e sarà come sempre visionabile in streaming dal sito del comune. All’ordine del giorno tra l’altro la surroga del consigliere dimissionario Tonino Giunti (Forza Italia), che sarà sostituito per l’ultimissima parte della legislatura da Giuseppe Pincardini (Cittadini per Sansepolcro). Giunti aveva lasciato il ruolo all’indomani della presentazione ufficiale della candidatura a sindaco di Fabrizio Innocenti. Il consigliere aveva motivato il gesto parlando di problematiche nella composizione delle liste e di una promessa fatta a Pincardini, che tuttavia ha voluto smentire quest’ultima occorrenza. In seguito Giunti ha spiegato di non intendere proseguire l’attività politica né all’interno di Forza Italia né in altre forze politiche, lasciando ipotizzare che anche le dinamiche in atto all’interno del partito di Berlusconi potrebbero aver giocato un ruolo nella vicenda. Su scala provinciale ricordiamo il recente addio dei parlamentari aretini Mugnai e D’Ettore, passati a Coraggio Italia; a livello locale le dimissioni di Giunti sono state precedute dalla presenza un po’ a sorpresa di Domenico Gambacci in rappresentanza di Forza Italia alla conferenza stampa di Innocenti, e sono state seguite dalla nomina di Giuliano Del Pia a coordinatore del partito per la Valtiberina.

La modalità videoconferenza tra vantaggi e rischi

Abbiamo detto che la seduta si svolgerà in videoconferenza. Questa modalità era stata introdotta per cause di forza maggiore nella fase del lockdown e domani, come era stato preannunciato durante lo scorso consiglio del 2 agosto, verrà riproposta per ovviare ad alcune assenze. Nel caso specifico non c’è troppo da ridire, considerata la data particolare all’indomani del Ferragosto e un ordine del giorno sostanzialmente incentrato sull’espletamento di pratiche del tutto ordinarie. Si può cogliere tuttavia l’occasione per una considerazione di carattere generale, che vale per tutti i comuni: esiste il rischio che aver scoperto le comodità della videoconferenza in futuro possa spingere gli amministratori a cercare di sfruttare qualsiasi pretesto per rinunciare alle sedute in presenza, che richiedono il maggior sforzo di doversi organizzare per conciliarle con gli impegni di ciascuno. La videoconferenza può avere dei vantaggi nel garantire la partecipazione a chi per ragioni valide è impossibilitato a presenziare. Ma, se se ne fa un abuso, rischia di diventare l’ennesima occasione di svilimento del consiglio comunale, il cui ruolo di centro del dibattito democratico è stato già progressivamente indebolito dalle riforme che si sono succedute. Serve insomma un’attenta regolamentazione che sappia cogliere e sfruttare gli aspetti positivi della modalità a distanza, ma che sappia allo stesso tempo tenere da parte le tentazioni troppo semplificatrici.

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