Il Consiglio comunale ha approvato con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione la salvaguardia degli equilibri di bilancio, la cui scadenza, inizialmente prevista al 31 luglio, era stata posticipata dal Governo di due mesi: “Ho voluto procedere subito comunque”, ha spiegato l’assessore al bilancio Catia Del Furia, “perché era necessaria una fase ricognitiva per capire la situazione odierna. A settembre dovremo certamente rimetterci le mani in base a quello che succede nel frattempo”. Con l’operazione votata dall’assise si è provveduto a iscrivere nel bilancio le minori entrate e le maggiori uscite prodotte dall’emergenza: “Ci sono delle voci di entrata in evidente contrazione”, ha detto Del Furia, “fra tutti gli oneri di urbanizzazione, che sostengono il piano delle opere pubbliche, quindi la copertura per gli interventi che erano stati avviati è venuta meno. Non per questo si possono interrompere i cantieri, soprattutto perché ci sono lavori urgenti che abbiamo dovuto coprire con l’avanzo libero di amministrazione, oltre a interventi su cui altrimenti rischiavamo di perdere finanziamenti.
Sul fronte delle minori entrate, Del Furia ha sottolineato “la significativa riduzione delle sanzioni del Codice della strada” e ha spiegato che “sull’Imu abbiamo dovuto togliere 80.0000 euro rispetto alla prima rata al 30 giugno perché il gettito è indietro; gli accertamenti per l’evasione fiscale, che compensavano tanto, sono sospesi; la non riscossione della Tosap è stata retrodata a marzo; per la Tari stiamo valutando il Pef (il piano contenente i servizi legati ai rifiuti che i Comuni comprano dal gestore, ndr) sul quale si apre un grosso punto interrogativo”. Proprio a ridurre la Tari per attività produttive ed esercizi commerciali saranno destinati 250.000 euro: “Il grosso degli interventi finanziari”, sintetizza Del Furia, “è volto proprio a capitalizzare quante più risorse possibile tratte dalla rinegoziazione dei mutui, tutte destinate alle imprese per la scontistica della Tari. I numeri per ora cristallizzano la situazione al 29 luglio 2020”, ha concluso l’assessore: “adesso abbiamo tempo due mesi, ho invitato la Commissione bilancio a studiare delle situazioni potenzialmente critiche al fine di operare a settembre, sulla base delle disponibilità economiche che si venissero a verificare, tutti gli adeguamenti necessari nel momento in cui andremo ad approvare le tariffe. C’è tutta l’apertura necessaria, in termini costruttivi”.
I capigruppo di opposizione hanno annunciato i propri voti di astensione sottolineando il valore positivo dei percorsi di collaborazione avviati anche con le categorie economiche. “Sicuramente è importante aver fatto questa fotografia”, ha detto Alessandro Rivi della Lega, “e avere messo nero su bianco gli strumenti che abbiamo sbloccato anche con interventi all’unanimità come la rinegoziazione dei mutui. A settembre dovrà essere fatto un lavoro più capillare anche come commissione bilancio, potremo andare a vedere con più chiarezza il Pef e la situazione nazionale e quello che potremo fare, tenendo conto di cosa succederà quando gli ammortizzatori sociali non saranno più come ora e si ripeteranno nel medio periodo le preoccupazioni sul gettito”. Chiara Andreini del Pd e Catia Giorni del M5S hanno prestato particolare attenzione ai trasferimenti arrivati dal Governo nazionale, di cui sono espressione i rispettivi partiti, e dalle prospettive derivanti dalla concertazione dello stesso esecutivo in Europa: “Si tratta di somme”, ha detto Andreini, “che costituiscono una boccata di ossigeno che ci permette di essere preparati al futuro”. Analoghe le considerazioni di Giorni che ha espresso “soddisfazioni per quello che è stato fatto a livello nazionale”. La politica del Governo è stata invece criticata da Tonino Giunti di Forza Italia, che ha puntato il dito contro la burocrazia che “è sempre la stessa, anzi peggio”, bloccando “anche la gente che vuole fare”. Per la maggioranza sono intervenuti a sostegno dell’atto il consigliere dei Democratici per Cambiare Del Siena e la capogruppo de ‘Il nostro Borgo’ Francesca Mercati. Quest’ultima ha evidenziato come la minoranza sia stata “parecchio trattenuta nel dover riconoscere qualcosa a questa amministrazione, che ha affrontato una crisi epocale in maniera egregia, anche grazie a tutto il lavoro fatto prima dell’emergenza”.
Il punto della situazione sulle scuole
In precedenza era stata affrontata una serie di interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza. La prima è stata illustrata da Catia Giorni a proposito del “bando PON Scuola per il finanziamento di interventi urgenti di adeguamento e adattamento degli edifici scolastici per il contenimento del rischio sanitario da Covid-19”. L’assessore Gabriele Marconcini ha replicato aggiornando sui lavori in corso, in parte coperti dai 70.000 euro garantiti dal Decreto rilancio: “Per quanto riguarda il plesso Collodi, che destava un po’ di preoccupazione riguardo l’aerazione, abbiamo trovato il modo di aprire i finestroni”, ha spiegato, “e andremo inoltre a tinteggiare e sanificare i locali. L’altro plesso su cui stiamo facendo diversi lavori è la Centofiori, dove c’era un impianto idraulico obsoleto che creava problemi; ora siamo a posto anche con le certificazioni antincendio e risistemeremo i bagni. Per quanto riguarda il Melograno abbiamo ricavato uno spazio in più dall’ex refettorio, anche alla Buonarroti sono in programma alcuni interventi ma limitati, perché se tutto va bene nel corso del prossimo anno scolastico riusciremo a realizzare la progettazione sostenuta dal contributo regionale. La De Amicis, nonostante l’ubicazione, risulta particolarmente funzionale, e abbiamo predisposto un sistema di entrata che permetterà di gestire i flussi in sicurezza. Il dirigente scolastico ha scritto che non occorrono altri spazi, noi recepiamo questa indicazione e ci impegniamo a dare una mano nell’approntare gli interventi che ha segnalato, anche se non li potremo fare proprio tutti”, ha concluso.
Il punto della situazione sull’ospedale
Sono state poi accorpate le interrogazioni della Lega e di Forza Italia sull’ospedale di Sansepolcro. Rivi ha richiesto quale sia la dotazione organica dei vari reparti e quali possano essere le eventuali criticità e le prospettive a medio e lungo termine, sottolineando “il timore che ci siano risorse ma che assistenza e prestazioni non siano al livello che magari potrebbe sembrare”. Tonino Giunti ha invece posto l’accento sui 12 milioni stanziati dalla Regione e in particolare sugli 8 destinati all’adeguamento sismico, che lasciano temere lavori sostanziali che potrebbero portare a una chiusura temporanea dell’ospedale e alla necessità di spostare i pazienti. “Mi piace la bella speranza del consigliere Giunti”, ha risposto l’assessore alla sanità Paola Vannini, “ma questi 12 milioni di euro per il momento sono stati detti, in una fase pre-elettorale. Vediamo cosa si concretizzerà, qualora venissero stanziati ne discuteremo ampiamente, concorderemo con la Asl cosa riterremo più utile, dopodiché l’ultimo problema sarà dove mettere i malati: avremo tempo e modo di valutarlo, ma aspettiamo almeno due mesi”. Per quanto riguarda le tematiche organizzative dei reparti, “è un discorso che dovremo fare almeno in una sede congiunta con la Asl”, ha spiegato Vannini: “noi facciamo del nostro meglio ma siamo consapevoli che ci sono problematiche. Allo stato attuale il personale infermieristico è a posto, sono arrivati cinque infermieri anche in questi giorni. Nel reparto di medicina sono previsti sei medici e ne abbiamo cinque, c’è carenza di uno solo, che viene sostituito da un neurologo e un gastroenterologo che vengono da Arezzo. Il problema, anche perché la medicina è il cuore pulsante dell’ospedale, è che la dottoressa Nassi andrà in pensione tra due mesi. La chirurgia ha aperto 24 ore al giorno e non chiude più il venerdì sera, aver coperto i turni della chirurgia con il personale infermieristico è un gran risultato. Quella degli anestesisti è una criticità importante, vengono sostituiti da personale di Arezzo e delle valli vicine. Si farà inoltre sentire la mancanza di personale al Pronto soccorso con la maternità della dottoressa Fabbri e il pensionamento della dottoressa Meozzi, così come il dottor Pantone andrà ad Arezzo e il suo posto dovrà essere coperto. Tutti noi ci metteremo il massimo impegno”, ha concluso l’assessore: “cerchiamo di darci una mano, con la consapevolezza che allo stato attuale dobbiamo essere moderatamente ottimisti”. In replica, Rivi ha apprezzato l’“onestà intellettuale” della risposta e sottolineato la “cautela” dell’assessore sul tema del finanziamento regionale rispetto alle “certezze del sindaco sulla stampa. Non vorrei che il nostro Comune e la nostra Giunta”, ha detto, “si prestassero alla politica dell’annuncio, delle promesse. Dobbiamo tenere i piedi per terra”.
Le altre interrogazioni
È stata poi la volta di due interpellanze presentate dal Partito Democratico: la prima, sulla gara per l’informatizzazione del Comune, è stata ritirata dal proponente Laurenzi alla luce della recente approvazione di una delibera di Giunta in merito: “Mi riservo di approfondire l’atto per capire le motivazioni di questo cambio di rotta rispetto a un percorso durato un po’ di tempo, dopo il quale si torna al punto di partenza”, ha detto il capogruppo del Pd, che ha preannunciato ulteriori interrogazioni sul tema. La successiva interpellanza dei democratici ha riguardato invece l’area Campaccio: gli interventi della consigliera Andreini e del sindaco Cornioli sono dettagliati in un articolo a parte. L’ultimo quesito è stato posto da Giunti in merito al ricorso di RTI Conscoop sull’aggiudicazione dei lavori per il secondo ponte sul Tevere. Il consigliere di Forza Italia ha chiesto se la ditta “può fare rivalsa sull’Unione dei Comuni e sul Comune di Sansepolcro per un eventuale danno subito”. Assente l’assessore ai lavori pubblici Marzi, ha replicato il sindaco: “Il TAR ha rigettato la sospensiva”, ha detto: “dopo Ferragosto ci sarà la posa della prima pietra e inizieranno i lavori. Tutti possono fare causa e fare ricorsi però sanno qual è la condizione, questo è quello che mi dicono gli uffici”.
Unanimità per il Piano per lo sviluppo culturale
L’ultimo punto all’ordine del giorno ha visto l’assessore alla cultura Marconcini illustrare il Piano strategico per lo sviluppo culturale di Sansepolcro, ripetutamente trattato da TeverePost nelle scorse settimane (a partire da questo articolo). “Si tratta di un lavoro che abbiamo fatto impiegando tante energie”, ha detto l’assessore, “e che appartiene non all’amministrazione ma a tutta la città. Questa votazione sarà un punto fermo di fronte alla Giunta regionale che, anche se l’assessore Barni con cui abbiamo collaborato molto bene non si ricandiderà, ha già fatto sapere che prima delle elezioni delibererà una priorità nei bandi per finanziare i progetti del Piano. Se condividiamo questo lavoro potremo avere maggiore credibilità e a prescindere dalle elezioni dell’anno prossimo chiunque amministrerà questa città dovrà sapere che c’è un progetto molto concreto già pronto”.
Il punto è stato accolto con favore dall’opposizione, con Andrea Laurenzi che ha parlato di “progetto di ampio respiro, figlio di una visione collettiva, che costituisce un’opportunità: dobbiamo essere contenti di esserne un Comune pilota”. Anche per Rivi “è la prima volta che c’è una visione a medio-lungo termine per lo sviluppo culturale, ma anche turistico, della città di Sansepolcro, dal generale allo specifico. Mi sarebbe piaciuto vedere un po’ più di attenzione per le zone più marginali del comune di Sansepolcro, ma avere un documento che guarda più avanti è una cosa positiva che merita un voto favorevole”. Più scettica, non tanto sul progetto quanto sull’atteggiamento dell’amministrazione, Catia Giorni: “L’approccio è più che condivisibile, e molte azioni presenti le abbiamo proposte in passato sia noi che altre forze politiche, quindi è logico che le appoggiamo. Però”, ha puntualizzato, “ho qualche perplessità sul fatto che nell’ultimo anno di amministrazione si inizino a fare cose che finora si sosteneva non si potessero fare. Preferisco avere un atteggiamento di fiducia, anche se forse ci potevamo pensare prima, sembra piuttosto uno spot da campagna elettorale”. La replica conclusiva è stata fatta da Mauro Cornioli, che ha rivendicato che “Anci e Federculture hanno scelto Sansepolcro tra 50-60 medi Comuni toscani, e questa è una grande soddisfazione. Abbiamo partecipato ora al progetto perché il bando c’è stato ora, quindi non è certamente uno spot elettorale, ma è una grande opportunità per la nostra città. Presto tutte le iniziative culturali dovranno stare all’interno di un piano integrato, se una città ce l’ha bene, se non ce l’ha se ne deve dotare, e già diversi Comuni si sono interessati a quello che abbiamo fatto. E avere una premialità nei bandi per finanziare le azioni del Piano è importantissimo”, ha detto infine il sindaco. Al termine del dibattito il punto è stato approvato a voti unanimi.
Da segnalare che, dopo due Consigli trasmessi solo in streaming e un altro con accesso riservato ai giornalisti, si trattava della prima seduta post-Covid a cui era ammessa la partecipazione del pubblico in sala. Al di fuori degli operatori della stampa, tuttavia, non si è registrata la presenza di nessun cittadino.