Il Palio della Vittoria 2020 è stato rinviato al prossimo anno. Impossibile, considerate l’emergenza dovuta al Coronavirus e le attuali misure di contenimento previste, organizzare in maniera adeguata l’evento che si sarebbe dovuto svolgere ad Anghiari il 29 giugno, a memoria della storica battaglia combattuta nel 1440 e resa celebre da Leonardo Da Vinci. Mancano i tempi tecnici per mettere in piedi la macchina organizzativa e non sussistono le condizioni per lo svolgimento del Palio, evento che ogni anno porta ad Anghiari tantissime persone. Lo ha confermato Valter Capacci, presidente dell’Associazione Culturale Palio della Vittoria (e Vicario della Magistratura). “È una decisione dolorosa e sofferta, ma necessaria e condivisa. Stiamo vivendo un momento drammatico e senza precedenti in Italia e nel mondo e non possiamo che prendere atto di questa situazione. Non è possibile svolgere in sicurezza un evento che coinvolge tante persone e che necessita per un’organizzazione adeguata di enorme lavoro. Dispiace tantissimo a tutti noi perché il Palio celebra la nostra storia regalando ad Anghiari una giornata di festa che vive il momento più atteso al calar del sole con una corsa a piedi unica al mondo, ma il rinvio al prossimo anno è purtroppo inevitabile. Ci ritroveremo di nuovo tutti insieme al Palio della Vittoria il 29 giugno del 2021 e visto quanto stiamo vivendo sarà un’edizione ancora più emozionante”.
Il Palio della Vittoria nell’era moderna
Quello in programma il 29 giugno 2020 avrebbe dovuto essere il 18° Palio della Vittoria dell’epoca moderna. L’evento è stato infatti riproposto nel 2003 a celebrazione della battaglia combattuta nella piana che si trova fra Anghiari e Sansepolcro e che in seguito alla vittoria dei fiorentini sui milanesi ridisegnò i confini della Toscana. La Battaglia di Anghiari è diventata celebre anche per il dipinto di Leonardo Da Vinci, la cui sorte ancora oggi risulta misteriosa. Il giorno in cui si svolge il Palio è lo stesso ovviamente in cui fu combattuta la battaglia, quindi il 29 giugno. La manifestazione comincia nel tardo pomeriggio con la sfilata in Piazza Baldaccio dei vari Sindaci, dei cortei storici (Anghiari, Sansepolcro, Firenze, Arezzo) e degli atleti, prosegue con l’esibizione degli sbandieratori e vive il momento principale “al calar del sole”, con la disputa della battaglia sportiva. Dopo le premiazioni tutti a cena lungo le mura antiche del paese, in uno scenario affascinante e suggestivo.
Chi vince il Palio?
Il Palio della Vittoria viene assegnato al Comune che si aggiudica una corsa a piedi unica al mondo che misura 1440 metri (distanza che evoca la data in cui fu combattuta la battaglia). La partenza è al calar del sole dalla Cappella della Vittoria (nel punto esatto in cui ebbe luogo lo scontro), mentre il traguardo è situato in Piazza Baldaccio. Un autentico “miraggio” per gli atleti che devono misurarsi quindi con le ardue pendenze (in alcuni tratti superiori al 10%) della salita che caratterizza Anghiari (Ruga di San Martino). I corridori (5 per ogni comune, 6 per il comune detentore del Palio) possono proteggere il capitano della propria squadra o danneggiare gli avversari, trattenendosi e spingendosi in quella che diventa così a tutti gli effetti una “vera battaglia sportiva”. Il contatto fisico è parte del gioco, ma non sono in ogni caso ammessi pugni, calci, gomitate o altri gesti troppo violenti. L’atleta che taglia per primo la linea del traguardo non viene premiato individualmente, ma porta il successo al Comune di appartenenza.
L’albo d’oro
Anghiari ha fin qui conquistato il maggior numero di successi. Il Comune ospitante ha infatti vinto 4 edizioni e precede di una lunghezza Pieve Santo Stefano, che ha primeggiato in 3 circostanze. A quota 2 affermazioni ci sono San Giustino, Sansepolcro ed Arezzo, mentre 1 volta si sono imposte Città di Castello, Firenze, Milano e Badia Tedalda.
I protagonisti delle 17 edizioni disputate
Il primo Comune ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro fu Sansepolcro che festeggiò nel 2003 grazie all’impresa di Lorenzo Vergni. I biturgensi tornarono poi al successo nel 2013 in virtù della performance effettuata da Francesco Innocenti. Anghiari deve le sue fortune al tris di Giulio Calli (finora il migliore interprete in assoluto della competizione) che si impose nel 2004, nel 2006 e nel 2012. Il Comune di casa trionfò per l’ultima volta nel 2015 grazie a un gioco di squadra eccezionale capitalizzato dalla cavalcata in solitaria di Matteo Giorni. Pieve Santo Stefano ha dettato legge per 3 anni consecutivi (dal 2008 al 2010) grazie alla doppietta di Giuseppe Cardelli ed al sigillo di Marco Donnini, mentre Arezzo ha firmato la competizione nel 2007 con Stefano Andreini e nel 2016 con Massimo Arrigucci. Gloria anche per l’Umbria che conta 2 successi di San Giustino (nel 2011 con Cristian Marianelli e nel 2014 con Alessandro Porazzini) e 1 di Città di Castello (nel 2005 grazie a Antonello Bettacchini). Le ultime 3 edizioni del Palio hanno fatto registrare la vittoria di altrettanti nuovi Comuni: nel 2017 la prima volta di Firenze con l’impresa di Ivan Poggi, nel 2018 il successo di Badia Tedalda con Giuseppe Marini, lo scorso anno l’affermazione di Milano grazie all’assolo di Salvatore Gambino.
I trionfi di Firenze e Milano
Di particolare prestigio le vittorie centrate da Firenze e Milano, le due città che con i propri eserciti furono protagoniste della Battaglia di Anghiari e che aggiudicandosi la corsa hanno portato lustro al Palio della Vittoria. Molto significative in questi due casi le cerimonie di consegna effettuate dalla Magistratura del Palio e dal corteo storico: nel 2017 a Palazzo Vecchio di Firenze e lo scorso anno al Castello Sforzesco di Milano. Momenti emozionanti che hanno riportato Anghiari al centro della storia, come avvenne il 29 giugno 1440 in occasione della battaglia e come accadrà il 29 giugno del 2021, giorno in cui il Palio della Vittoria regalerà una nuova epica sfida!