I provvedimenti presi da Nuove Acque in risposta all’emergenza coronavirus non soddisfano il Comitato acqua pubblica di Arezzo. Il gestore del servizio idrico aveva comunicato nelle scorse settimane di aver introdotto misure relative alle bollette in scadenza tra il 10 marzo e il 30 aprile: telefonando all’800391739 (gratuito da telefono fisso) o all’199138081 (da mobile a pagamento) è infatti possibile concordare il rinvio del pagamento di 30 giorni oppure la suddivisione del saldo in tre rate spalmate in tre mesi, senza oneri o interessi passivi.
Il Comitato, in una nota diffusa su Facebook, definisce “ben accetti” questi provvedimenti, ma spiega che non sono sufficienti: in primo luogo perché 30 giorni per famiglie e piccole imprese sono pochi, e poi perché molti sono costretti ad utilizzare inevitabilmente un maggior quantitativo di acqua in questo periodo di reclusione. La misura da attuare, secondo il Comitato acqua pubblica, è l’estensione della tariffa agevolata sui maggiori consumi delle famiglie dovuti all’attuale situazione d’emergenza sanitaria, basandosi sul loro consumo storico.
La nota si conclude spiegando perché Nuove Acque potrebbe permettersi di andare in questa direzione:
Vero è che ogni misura volta ad agevolare l’utenza comporta un minor guadagno per il gestore, ma questi dovrebbe tener conto della gran quantità di utili realizzati nei 20 anni di gestione del servizio idrico aretino (50 milioni di euro) per cui, dopo una così lunga sequenza di esercizi molto profittevoli, in questo, che per tutti sarà un annus horribilis, potrebbe anzi dovrebbe accontentarsi di guadagnare anche molto meno dei soliti 6 milioni netti di euro l’anno.
Intanto l’Autorità nazionale di regolamentazione (ARERA) ha prorogato al 13 aprile il blocco dei provvedimenti nei confronti degli utenti morosi per acqua, gas ed elettricità.