Tra i punti di maggiore interesse del Consiglio comunale di martedì scorso a Sansepolcro anche le due interrogazioni presentate rispettivamente dal gruppo PD-InComune e dal Movimento 5 Stelle relativamente alla questione del possibile rientro a scuola a settembre. In sintesi, le forze di minoranza hanno chiesto conto di eventuali progetti per garantire il ritorno in classe in sicurezza. Il PD ipotizzando anche l’utilizzo di stabili aggiuntivi e interventi di manutenzione straordinaria per l’aerazione dei plessi o di sistemi di videosorveglianza per evitare assembramenti agli accessi; il M5S domandando inoltre se ci sia collaborazione coi dirigenti scolastici e se si sia pensato di aiutare le famiglie in difficoltà con l’acquisto del necessario per seguire la didattica a distanza.
L’assessore alla scuola Gabriele Marconcini ha replicato definendosi “sconcertato” perché a presentare queste interrogazioni sono proprio “due gruppi che esprimono il Governo in questo momento storico”, mentre l’esecutivo non ha ancora fornito “né i parametri su cui lavorare né un quadro certo delle risorse necessarie per la loro attuazione, di cui per ora si sente solo parlare”. Se almeno una parte delle risorse è stata poi confermata con l’approvazione, ieri sera, del Decreto Rilancio, resta tuttora aperta la grande partita delle normative specifiche per la scuola. Sulla questione dei locali aggiuntivi, Marconcini ha evidenziato che è difficile in queste condizioni “andare a contemplare gli spazi da utilizzare, anche perché non è vero che necessariamente se ne dovranno avere di maggiori”. L’assessore ha fatto riferimento alle recenti parole della Ministra Azzolina secondo cui si stanno ipotizzando forme di didattica mista, con metà studenti in presenza e metà online. “Se dovesse andare in porto questa misura anche per il primo ciclo”, ha commentato Marconcini, “probabilmente il problema degli spazi non si porrebbe in maniera così stringente, e credo necessariamente che sarà così, altrimenti come si fa a ricavare degli spazi a norma tali da poter ospitare le lezioni in forma fisica? La rigidità delle strutture è quella in tutta Italia, anche ad avere le risorse. Questa grande incertezza”, ha detto l’assessore, “non significa comunque che siamo fermi, ma stiamo lavorando per la riapertura in sicurezza, anche in stretta collaborazione con l’Anci”.
Sugli altri punti, Marconcini ha sottolineato le azioni del Comune con il pacchetto scuola, “una risposta a chi ha un ISEE sotto ai 15mila euro”, e con l’intervento “in collaborazione con la Protezione civile per poter dare ai ragazzi che devono sostenere la maturità tutto il materiale per studiare. Altre risposte”, ha aggiunto, “sono state date dalle scuole stesse, e oggi tutte le strutture scolastiche della Valtiberina possono usare la didattica a distanza perché gli studenti hanno il necessario”. L’assessore ha poi parlato di “massima collaborazione” e “reciproca voglia di interagire proficuamente” con i dirigenti scolastici e ha spiegato come l’amministrazione intenda portare avanti i lavori di adeguamento sismico alla Buonarroti e garantire la massima sicurezza nell’aerazione dei plessi.
L’esponente dell’ala sinistra della coalizione di governo cittadina ha concluso il proprio intervento cogliendo l’occasione per una chiosa: “C’è una cosa certa, quanto previsto nel Decreto Rilancio dimostra che le assunzioni anche quest’anno saranno fatte con il contagocce. Il Governo, prima in forma giallo-verde e ora giallo-arancione continua ad avere un punto di grande coerenza: non si rinnovano le graduatorie, non si fanno i concorsi dicendo che non c’è il tempo. La volontà di organizzare bene il lavoro”, ha detto Marconcini, “al vertice non c’è”.
Sul punto gli interroganti sono ritornati nella giornata successiva con delle note di commento ai lavori del Consiglio. Breve il passaggio dei 5 Stelle, che ricorda come su questo e altri temi l’amministrazione si limiti a demandare tutto al Governo; più approfondita l’analisi del PD, secondo cui la risposta avuta “sfiora l’imbarazzo”, perché se è vero che non ci sono linee guida precise “è scontato che i bambini dovranno stare a distanza e che serviranno spazi aggiuntivi per garantire la fruizione e l’apprendimento di tutti in presenza”. I democratici sottolineano inoltre che “la situazione a Sansepolcro è complicata dalle scelte operate a inizio mandato quando è stato deciso di non investire risorse, già a bilancio, sul miglioramento sismico della scuola dell’infanzia Melograno e di chiudere la scuola Luca Pacioli, concentrando i ragazzi in un unico plesso. Evidentemente”, è la conclusione, “il ritorno a scuola di migliaia di alunni non è una priorità”.