Tra le tematiche affrontate nel corso del Consiglio comunale di Sansepolcro di lunedì 19 ottobre vi è la questione dell’affidamento del Teatro alla Misericordia. La gestione dello spazio, di proprietà dell’ente, è stata nuovamente assegnata in estate all’associazione culturale CapoTrave/Kilowatt, che fino ad oggi si era fatta carico della struttura e delle relative attività assieme all’altra associazione teatrale biturgense Laboratori Permanenti.
Per una serie di divergenze, questa volta le due realtà associative hanno partecipato separatamente al bando per l’affidamento triennale del teatro per attività culturali e di pubblica utilità. La graduatoria finale stilata dalla Commissione di gara ha decretato la vittoria di Kilowatt, alla quale ha fatto seguito il ricorso al Tar di Laboratori Permanenti, protocollato al Comune il 27 luglio scorso.
Nell’interpellanza inoltrata da Tonino Giunti (Forza Italia) e Alessandro Rivi (Lega), i consiglieri hanno interrogato l’amministrazione su quelle che sono state le dinamiche della vicenda. “Quanti sono stati i partecipanti alla gara di affidamento? – si legge nell’atto – Cosa si intende per ‘associazioni senza fini di lucro con fini culturali’? Cosa si intende per ‘possedere esperienza almeno triennale nella gestione di scuole comunali di teatro, nella conduzione di residenze artistiche e di attività orientate alla valorizzazione dello spettacolo dal vivo e dei linguaggi della scena contemporanea’? Che punteggio hanno riportato i soggetti partecipanti?”
A rispondere ai quesiti delle minoranze è stato l’assessore alla cultura Gabriele Marconcini, che nel suo intervento ha fatto un’ampia ricostruzione della vicenda, rivendicando il buon lavoro svolto dal Comune nelle diverse procedure. “I partecipanti al bando sono stati in tutto due: Capotrave/Kilowatt e Laboratori Permanenti – ha esordito Marconcini – Per ‘associazioni senza fini di lucro’, si intendono tutte quelle realtà che operano e talvolta collaborano anche col Comune senza scopi economici. Si escludono quindi tutti quei soggetti che fanno attività con un approccio tale che non permette di considerarli come ‘associativi’. Questi ultimi sono quelli che anche noi coinvolgiamo e che consultiamo mediante un nostro elenco per organizzare iniziative, vedi il Natale o il calendario estivo, quindi sia io, sia la giunta e tutta la maggioranza, guardando ai soggetti che potevano aggiudicarsi il teatro alla Misericordia abbiamo pensato di rivolgerci a loro.”
In riferimento alla richiesta di ‘esperienza di una scuola di teatro comunale’, l’assessore ha precisato che “è un requisito che c’è sempre stato, ed è una cosa che abbiamo richiesto perché volevamo affidarci a dei soggetti che potessero svolgere questo compito. Riteniamo importante avere una scuola comunale dal punto di vista formativo e culturale, quindi volevamo una comprovata esperienza pregressa proprio per far sì che il percorso di crescita che ha coinvolto fino ad oggi i partecipanti potesse essere tangibile. Poi abbiamo anche scoperto che, se uno si vuole soffermare su questa dicitura, c’è una giurisprudenza cospicua come mole di interpretazioni di quel requisito, perché anche chi fa attività non proprio così definite ma che nella sostanza possano significare anche questo, rientrano comunque su quella tipologia. Noi ci siamo appoggiati alle competenze che abbiamo in Comune – ha rivendicato l’assessore – la commissione di gara ha fatto delle valutazioni e mi sento di dare la massima fiducia a chi ha decretato quell’ordine nella graduatoria, lasciando il giudizio ultimo al Tar.”
L’intervento di Marconcini ha visto infine una serie di considerazioni con l’obiettivo di ricostruire questo filone di eventi che lo stesso assessore ha vissuto in prima persona. “Rispetto agli anni passati la principale novità è stata che i due soggetti, anziché concorrere assieme come era stato fino ad oggi, sono stati protagonisti di una rottura che li ha portati a procedere separatamente. Da assessore posso solo dire che avrei auspicato una maggiore sintonia, in modo tale che le nostre due realtà impegnate nel teatro contemporaneo fossero arrivate a quell’appuntamento insieme, ma così non è stato. C’è da dire che a decretare la rottura è stato principalmente Laboratori Permanenti, che avrà avuto i suoi motivi. Noi abbiamo dato degli indirizzi come giunta che sono stati tradotti all’interno di un bando pubblico. Al di là del ricorso dico apertamente che sono stato disponibile al dialogo e a ricostruire un feeling tra i due soggetti per recuperare, in parte se non altro, alcune attività rispettando chiaramente l’esito della gara pubblica. Eravamo anche arrivati a pattuire un accordo informale abbastanza sostenibile per tutti ma poi non si è potuti andare avanti perché Laboratori non si è comunque detto soddisfatto del riscontro finale, quindi si è proceduto con il ricorso.”
“Nonostante tutto – ha concluso l’assessore – continuo a sperare che in futuro possa esserci un riappacificarsi e una nuova tendenza a collaborare tra i due. Per adesso c’è un dato inequivocabile: fin quando ci sarà questo ricorso, il Comune non potrà dare all’associazione neanche un patrocinio formale. Questo non va ad intaccare la stima che ho nei confronti di Caterina Casini, grande professionista del settore, però va chiarito che noi non possiamo fare nulla di più. Abbiamo setacciato tutte le strade, ma ad oggi la situazione è questa.”