Questa mattina, presso la sala II del museo del Duomo di Città di Castello, è stato ricollocato il prezioso Riccio di Pastorale: “questo è un esempio di arte orafa senese del 1324 circa, attribuito al senese Goro di Gregorio. Dall’anno 2000 è conservato nella sala II del museo e faceva parte della collezione ancora prima dell’ampliamento dei locali museali” riporta la dottoressa Catia Cecchetti in un comunicato stampa. Le delicate operazioni di pulizia ordinaria sono state effettuate dall’azienda orafa tifernate di Sergio Bartoccioni che, insieme ai figli, ha portato avanti scrupolosamente gli accurati interventi. I lavori, iniziati a gennaio 2021, sono stati autorizzati dalla dottoressa Maria Brucato, funzionario della soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio dell’Umbria.
Il Pastorale rappresenta un bellissimo esempio di arte orafa, fra i più preziosi e importanti custoditi all’interno del museo del Duomo. Il laboratorio è stato allestito all’interno di una sala del museo per agevolare tutte le operazioni di pulizia in completa sicurezza, data anche la chiusura dell’edificio a causa della pandemia. Le operazioni di ripulitura sono state avvallate dall’ufficio beni culturali della diocesi, dal suo direttore Gian Franco Scarabottini e fortemente volute dal vescovo Domenico Cancian, il quale ringrazia per la grande sensibilità dimostrata dal finanziatore dell’operazione, il Rotary club di Città di Castello, in particolare nella persona del presidente, il dottor Alessandro Leveque.
L’intervento ha riportato al suo originario splendore il manufatto, nei confronti del quale tanti ancora sono gli interrogativi legati alla provenienza, la datazione e l’autore. In merito a ciò, verrà organizzata una giornata di studio il prossimo autunno con la collaborazione del prof. Mirko Santanicchia, docente di storia dell’arte medievale presso l’Università degli studi di Perugia, appuntamento che vuole accrescere il valore scientifico di questo capolavoro.