Regionali, Moira Ricci: “Puntare su sostenibilità e valorizzazione dell’artigianato toscano, partendo dal basso”

'Svolta' – che riunisce 'Italia in Comune' di Pizzarotti, 'Toscana nel Cuore' e 'Volt' – è una delle sei liste della coalizione di centrosinistra per Giani

Moira Ricci

Classe 1967, architetto e insegnante di Figline Valdarno, attiva in politica dalle amministrative dello scorso anno, Moira Ricci è candidata alle prossime elezioni regionali nelle circoscrizioni di Arezzo, Firenze e Livorno con Svolta, una delle sei liste della coalizione di centrosinistra a sostegno di Eugenio Giani. TeverePost l’ha sentita nell’ambito del ciclo di interviste dedicate alle compagini che partecipano alla consultazione in programma domenica e lunedì.

Cominciamo presentando ‘Svolta’.

È una lista formata da Italia in Comune, che è il gruppo di cui faccio parte e che è legato al sindaco di Parma Pizzarotti, da Toscana nel Cuore e dal gruppo europeista e ambientalista Volt. Abbiamo elaborato insieme un programma comune basato su numerosi punti su cui andiamo d’accordo.

Per esempio?

Per esempio, parlando di sostenibilità, la possibilità di costruire ambienti ecosostenibili, come scuole realizzate in legno, edifici cioè non particolarmente ambiziosi che si possono costruire anche in un tempo che possa prevedere un inizio e una fine. I temi sono tanti, la salvaguardia dell’ambiente, la pulizia dell’acqua, dell’aria, le fonti di energia, l’economia circolare.

Un obiettivo a cui tiene particolarmente?

Avere la possibilità di valorizzare e rimettere in luce l’artigianato toscano, cioè tutti quei mestieri che in molti casi sono un po’ in ombra e che invece dovrebbero avere un marchio legato al Made in Tuscany che possa andare in giro per il mondo e promuovere le eccellenze toscane. Ci sono infatti tante persone che sanno lavorare e tante persone che potrebbero imparare a lavorare. E magari si potrebbe chiedere anche il riconoscimento da parte dell’Unesco.

Come sta andando la campagna elettorale?

Sicuramente è stata frenata dal Covid. Questa campagna elettorale è molto diversa da quella che ho fatto l’anno scorso in una lista civica alle elezioni comunali a Figline e che ho vissuto come una campagna elettorale “normale”. Stavolta è difficile avere un’unità di misura per fare un paragone, perché tutto è bloccato e fermo, quindi io sto lavorando molto sui social più che di persona. Facciamo riunioni fra di noi su Meet, ci organizziamo.

Come sono i rapporti con gli alleati?

Positivi, siamo in contatto continuo, ci scambiamo opinioni su quello che succede e non c’è competizione fra di noi.

Come giudica il candidato presidente della coalizione?

Quello che personalmente mi è piaciuto di Giani è che nonostante il Covid l’ho visto tanto vicino alle persone, si è mosso tantissimo, è stato il più possibile fra la gente ad ascoltare le esigenze di tutti. Io spero che dia frutti questo modo di fare, cioè cercare di interagire, di capire quali sono i bisogni, per costruire qualcosa passetto passetto, senza ambizioni gigantesche ma ascoltando anche le periferie. Anche a me se diventassi consigliere piacerebbe molto riuscire a interagire con gli altri e a capire quali sono le esigenze non solo delle grandi città, per costruire qualcosa partendo dal piccolino e farlo diventare sempre più grande, gettando delle basi solide che passino anche attraverso le periferie. Perché la differenza la fanno le persone normali che tutti i giorni vanno a lavorare e che magari hanno bisogno di qualcosa.

Insieme alle regionali si vota per il referendum costituzionale, la vostra lista ha elaborato una posizione comune?

L’orientamento della lista è per il no, però si entra sul personale, quindi forse la posizione non è condivisa al 100% da tutti.

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